La passione delle donne per il Cavallino Rampante è celebrata nella mostra “Il Rosso e il Rosa – Donne e Ferrari, la storia non raccontata” attualmente in mostra al Museo Enzo Ferrari di Modena.
Sebbene gli sport motoristici e lo sviluppo tecnologico iniziarono come ambiti quasi esclusivamente maschili, le donne gradualmente iniziarono a muoversi verso di essi. La passione non conosce il genere e, con il passare degli anni, le donne sono diventate sempre più coinvolte nel mondo dell’auto in generale e nella storia della Ferrari in particolare, condividendo l’amore per la velocità e cadendo sotto l’incantesimo delle forme sublimi create dai progettisti e dagli ingegneri di Maranello.
Tecnologia ed eleganza si incontrano e combinano per produrre capolavori che hanno affascinato il mondo intero. Le Ferrari sono molto più delle semplici meraviglie dell’ingegneria, anzi sono diventate delle vere e proprie icone di stile, celebrate in passato ma mai più che nel presente. Parte di questa storia è stata scritta dalle donne che si sono trasferite dal sedile del passeggero al volante, confermando che guidare è una gioia condivisa da tutti. Il risultato è una storia d’amore onnicomprensiva e onnipotente tra il mondo femminile e la Ferrari.
“Il Rosso e il Rosa – Le donne e la Ferrari, la storia non raccontata” dettaglia quel legame profondo e duraturo attraverso modelli di ogni decennio guidati da donne eccezionali: protagonisti dello sport, del palcoscenico, dello schermo e persino dei reali. Alcune delle coppie presentate nella mostra sono: la francese Annie Soisbault (de Montaigu), che ha partecipato a rally e gare in tutta Europa, tra il 1956 e il 1969 e la sua Ferrari 250 GTO (1962); L’attrice iconica italiana Anna Magnani e la sua Ferrari 212 Inter (1951), lo stesso modello scelto da Ingrid Bergman; Norma Shearer e la sua 250 GT Berlinetta TdF (1956); Jayne Mansfield e la sua Ferrari 250 LM (1963); Amy Macdonald e la sua Ferrari 458 Italia; e Deborah Mayer con la Ferrari 458 Italia GT3 e la Ferrari 488 Challenge.