Ossigeno-ozono terapia, la nuova frontiera della medicina? Per molti medici è così.
La sua efficacia come battericida, viricida e fungicida; la caratteristica immunomodulazione, il potere antiflogistico e antidolorifico, la capacità di ossigenare organi e tessuti dell’organismo, ne rendono sempre più interessante l’utilizzo.
Il basso costo biologico della procedura, la sicurezza e la facilità d’esecuzione, la riproducibilità, l’affidabilità, uniti all’ottima efficacia terapeutica (circa 75%) e all’assenza di controindicazioni, stanno decretando il successo di questa metodica.
Il 30 novembre 2019, tutti, dunque, a Palazzo Rospigliosi, in via XXIV maggio 43, a Roma, dove, si terrà per l’intera giornata un interessante Forum medico-giuridico in tema di ossigeno-ozono terapia. Ingresso libero.
Un forum per addetti ai lavori, ma non solo. Interessante per chiunque abbia il desiderio di conoscere le potenzialità dell’utilizzo dell’ossigeno-ozono terapia in molteplici patologie.
Un focus anche sul contrasto allo stress ossidativo cellulare che si genera nell’attività sportiva ad alto livello.
Maurizio Maggiorotti, specialista in Ortopedia e Traumatologia, a Roma, docente del Master Ossigeno-ozono terapia presso l’Università di Siena, segretario nazionale della Federazione di ossigeno-ozono terapia, è il promotore del forum.
Cos’è l’ossigeno-ozono terapia, dott. Maggiorotti?
L’ossigeno-ozono terapia è una pratica medica nata in Germania all’inizio del ‘900 che utilizza le proprietà biochimiche dell’ozono per influenzare positivamente il metabolismo a diversi livelli. Il noto potere ossidante dell’O3 unito al potere dell’O2 viene utilizzato come riattivante del microcircolo, come antinfiammatorio, antidolorifico, decontratturante, antivirale, antimicotico, antibatterico ed immunostimolante.
Le patologie più frequentemente trattate in ambito ortopedico sono quelle legate al dolore evocato dalla componente muscolo scheletrica. Tra le più comuni: discopatie cervicali, dorsali e lombari, artrosi della colonna vertebrale, dell’anca e del ginocchio, patologia della spalla e artropatia delle dita della mano. Sindrome del tunnel carpale, patologia del piede e postumi di trauma.
In particolare, nel trattamento dell’ernia del disco, si tende a ridurre il volume dell’ernia e a contrastare la flogosi radicolare che è causa della sintomatologia dolorosa e funzionale. Il trattamento chirurgico viene, in sostanza, riservato solo in presenza di implicazioni di tipo neurologico clinicamente rilevanti.
Nelle malattie sistemiche, l’ossigeno-ozono terapia, che prevede il prelievo di una piccola quantità di sangue ossigenato ed ozonizzato e quindi immediatamente reinfuso, è soprattutto impiegato per: sindrome fibromialgica e astenica su base funzionale e organica, poliartrosi, malattie reumatiche, disturbi della circolazione arteriosa, venosa e linfatica, microangiopatia diabetica, turbe neurologiche e cefalee di varia natura, esiti di ischemia cerebrale, sclerosi a placche, senescenza, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, otosclerosi, retinopatie, epatopatie, malattie dermatologiche, allergie, disordini metabolici.
Un ambito, quindi, molto vasto di azione. Ma qual è, dottor Maggiorotti, la sicurezza della metodica?
Si stima che in Italia utilizzino l’ossigeno-ozono terapia circa 1.200 medici per un totale di circa 3.000 trattamenti giornalieri. Non sono state sinora registrate controindicazioni di alcun genere. Unici effetti collaterali segnalati sono legati alla dolenzia locale transitoria, nella sede dell’infiltrazione.
L’ossigeno-ozono terapia non ha controindicazioni, non determina allergie o intolleranze, in quanto viene utilizzato un gas puro (l’O2-O3 si ottiene dall’ossigeno medicale).
Dove è possibile praticare la terapia?
E’ una pratica ampiamente diffusa presso Case di cura accreditate e studi privati specialistici, Ospedali e Università.
Elvira Frojo