Marina Osnaghi, Master Certified Coach
Degenera per innumerevoli cause, si cela sotto i più disparati sintomi e ha pesanti effetti su salute e produttività. Lo stress è stato definito il “Male del XXI secolo”: la dottoressa Marina Osnaghi ci spiega come combatterlo
In Italia, secondo Assosalute, ne soffrono quasi 9 italiani su 10 e negli USA l’American Psychiatric Association ha certificato un aumento del 40% dei livelli di stress in un anno. Nasce per innumerevoli cause, si cela sotto i più disparati sintomi e ha pesanti effetti su salute e produttività. Lo stress, però, è di per sé una reazione biochimica naturale che produce il nostro cervello: è quella “molla” che scatta per renderci attivi, produttivi e stimolati. Quando raggiunge il picco massimo può essere deleterio, portandoci disturbi e malessere. Per approfondire questo delicato tema abbiamo contattato la dottoressa Marina Osnaghi, prima Master Certified Coach in Italia, che ci ha spiegato da cosa deriva, e come si combatte, lo stress.
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Dottoressa, inquadriamo prima di tutto la sua professione. Qual è la funzione del coach?
Coach è un termine che viene dall’inglese e significa “condurre”, e infatti un coach deve accompagnare, allenare chi viene seguito, cercando di trasformare competenze in capacità. È una guida che offre pochi consigli, non fa consulenze, ma concede molta indipendenza e responsabilità, ascoltando chi viene seguito. -
I dati non sono confortanti, e rivelano una percentuale vicina al 90% di persone stressate in Italia… Lo stress in realtà è qualcosa di biochimico, naturale, che tutti produciamo. È un insieme di sostanze che il cervello produce per obbligarci ad agire, e questo viene supportato da ogni tipo di emozione (gioia, rabbia, delusione ecc.). Lo stress, quindi, di per sé è sano. Il punto è che poi diventa implosivo, magari a causa di un imprevisto e, come tutte le cose, quando è troppo diventa deleterio. Questo mondo così frenetico, poi, contribuisce a innalzare i nostri livelli di stress. Quando il corpo non riesce più a smaltire tutti gli input, questi diventano pericolosi.
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Quando e come si capisce, realmente, di essere stressati? Bisogna prima di tutto ammettere di esserlo, avere il coraggio di dirlo. La frenesia può essere uno dei primi allarmi. Tra gli altri sintomi si annoverano le dimenticanze o il commettere errori stupidi, oppure il soffrire di piccoli disturbi cronici che indicano dei livelli troppo alti di stress. È qui che la persona deve intervenire, cercando di ritagliare durante la giornata dei momenti per se stessa, svolgendo attività piacevoli.
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La maggiore causa di stress sembra essere data da problemi lavorativi. Come si può combattere questo aspetto? Quante persone incontro spente, poco appassionate della vita… Ma come si può risolvere una situazione simile? Cominciamo a farci delle domande, iniziamo a preoccuparci di cosa facciamo noi, delle nostre azioni, chiedendoci cosa ci fa stare bene o male, e cercare di fare problem solving, prima di tutto gestendo le situazioni che ci preoccupano. Bisogna imparare a non attribuire pesi estremi a certe situazioni, e così si impara a gestirle. Dobbiamo capire le situazioni, non esserne invasi, capire cosa fare e cosa fare meglio. Se poi la situazione dovesse degenerare, allora bisogna cercare di cambiarla totalmente. Nel 90% dei casi affrontati durante il mio lavoro, però, è “solamente” questione di cambiare approccio, la persona migliora la sua situazione senza stravolgersi la vita.
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Anche individui con una forte personalità possono essere vittime di stress? La capacità di reagire alle difficoltà quanto può aiutare?
Tantissimo. Tutti abbiamo una soglia di sostenibilità dello stress,g più o meno alta. Le persone maggiormente capaci, che più sanno organizzarsi e trovare escamotage (come dedicare del tempo a se stessi), hanno già l’antidoto più importante contro lo stress. Non si può lavorare a ciclo continuo, bisogna trovarsi quel ritaglio di tempo al giorno dove dedicarsi solamente a se stessi. I più “bravi” riescono quindi ad assorbire e gestire lo stress, e alla fine ne soffrono di meno. -
L’alimentazione e lo sport quanto possono aiutare a risolvere i problemi dati dallo stress?
Sono fondamentali. L’essere umano è complesso: è un nucleo di valori, di pensieri, di parte cognitiva ma anche di parte fisica. Specialmente chi lavora in ufficio, mangia tutti i giorni davanti al computer, arriva a casa la sera, senza fare attività fisica o muoversi a sufficienza, non permette al corpo di “respirare”. Dobbiamo ricordarci di avere un corpo e dobbiamo rispettare le sue esigenze. Con un passettino per volta si può migliorare la situazione, partendo da una giusta alimentazione, da una corretta idratazione e da sufficienti ore di sonno. Poi, se si riesce ad avere un po’ di spazio per muoversi, tanto meglio. Sono piccole cose che, messe insieme, fanno una grande differenza. L’obiettivo è occuparsi della propria persona, e agire di conseguenza. -
Sintetizzando e concludendo: 3 consigli utili per combattere lo stress?
Primo, occuparsi di se stessi tutti i giorni. Trovare qualcosa di piacevole da fare, anche qualcosa di piccolo. Poi, fare in modo di avere spazio adeguato per nutrirsi e per dormire, cercando di combattere la frenesia, almeno durante i pasti. Infine, rispetto a una situazione specifica, chiedersi che cosa ha creato fastidio, capire come si è reagito, e come si può reagire meglio. Sono i primi passi, fondamentali, per alleviare o evitare una situazione stressante.