Palazzo Cipolla è pronto ad ospitare un nuova mostra nell’autunno romano. Il 19 novembre sarà inaugurata l’esposizione, promossa da Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, “Ennio Calabria. Verso il tempo dell’essere. Opere 1958-2018”, che celebra il pittore e la sua arte specchio della società e del suo continuo cambiamento
Ennio Calabria, pittore e illustratore classe 1937, è stato, a partire dal secondo Novecento, e continua ad essere uno straordinario innovatore del linguaggio artistico nel panorama italiano. Col suo occhio critico riesce a trasportare sulla tela, da un lato, le grandi problematiche sociali della nostra era, dall’altro, a scandagliare le pieghe intime dell’animo umano, in un mondo che sposta costantemente i nostri punti di riferimento. Proprio per questo Gabriele Simongini, curatore della mostra, ha scritto: «Lungo sessant’anni di ricerca la pittura per Calabria ha sempre avuto un potente valore sociale, in senso ampio, come strumento conoscitivo delle infinite trasformazioni di un mondo passato dalla Guerra Fredda all’attuale dominio globale delle corporazioni hi-tech e di un’Italia ormai irriconoscibile, passata dall’entusiasmo della ricostruzione e del boom economico allo spaesamento dell’odierno ruolo di emblema della crisi europea».
L’esposizione, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale e realizzata da POEMA, omaggia i sessant’anni d’attività di Calabria, dalla sua prima mostra personale alla galleria romana “La Feluca” ad oggi. Si tratta di un percorso non solo creativo ma anche cognitivo, che ci permette di conoscere l’uomo e l’artista, la mente e il pennello. La mostra prenderà avvio da un quadro quanto mai significativo come “Imponderabile nel circo”, esposto nella prima personale del 1958, per poi presentare i più noti capolavori dell’artista. Nell’esibizione, infatti, sono state raccolte opere del passato, già note al pubblico, come “Funerali di Togliatti” o “Il traghetto per Palermo”, altre realizzate appositamente per questa occasione, insieme ad alcuni pastelli e manifesti. Oltre a ciò, verranno proiettati documentari e filmati dedicati al maestro. Le opere di Calabria hanno una capacità comunicativa penetrante, squarciano violentemente la superficie a cui la società contemporanea ci vorrebbe inchiodati e disinnescano, con il loro singolare codice espressivo, i meccanismi che tengono in piedi il grande circo dell’umanità. Basti pensare al recente “L’Uomo e la Croce”, realizzato per il Giubileo della Misericordia del 2016, in cui ha affrontato il tema del divino e dell’umano, della dimensione spirituale, individuale e soprattutto collettiva.
«Ennio Calabria ha traghettato il figurativismo italiano ed europeo dal secolo scorso ad oggi, imponendosi come un protagonista assoluto sempre in linea con il suo tempo – così il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente della Fondazione, nel presentare la mostra – Le opere di questo artista promanano un’energia e una vitalità che sono specchio del suo approccio critico ed appassionato al mondo che lo circonda, atteggiamento che sfocia in una ricerca a tutto tondo sulla condizione esistenziale dell’individuo contemporaneo e sulle dinamiche di un’epoca in perenne evoluzione».
Dunque, per Calabria, la pittura è prima di tutto testimonianza, studio attivo, è un potente strumento di indagine della realtà, profondamente attuale, sebbene sia ritenuto dai più obsoleto, e dunque, proprio per questo, rivoluzionario. La mostra così non intende solo omaggiare il maestro, ma anche rivalutare la pittura e scultura in genere come mezzo senza tempo di ricerca universale.
Beatrice Vecchiarelli