La "Maddalena" di Artemisia Gentileschi ritorna a Napoli dopo 400 anni

L'opera di Artemisia Gentileschi non solo torna a risplendere nella sua città d'origine, ma rappresenta anche un simbolo di rinascita e resilienza artistica e culturale.
La "Maddalena" di Artemisia Gentileschi ritorna a Napoli dopo 400 anni

Dopo circa quattro secoli, la “Maddalena” di Artemisia Gentileschi ritorna a Napoli, la città dove fu dipinta tra il 1630 e il 1635. Il capolavoro è in esposizione al Complesso Monumentale di Santa Chiara fino al 19 gennaio 2025. Questo ritorno segna un evento significativo per l’arte e la cultura napoletana, poiché il dipinto è stato a lungo conservato da privati e, negli ultimi cento anni, è stato parte della collezione Sursock a Beirut. Gravemente danneggiata nell’esplosione del 4 agosto 2020, la “Maddalena” è stata restaurata grazie all’intervento di Arthemisia e oggi splende nuovamente​.

Il periodo napoletano di Artemisia Gentileschi è stato il più prolifico e significativo della sua carriera. Arrivata a Napoli nel 1630, si inserì subito nel vivace ambiente artistico locale, lavorando accanto a maestri come Massimo Stanzione e Bernardo Cavallino. Durante la sua permanenza, intrattenne rapporti con importanti committenti e personalità, tra cui Cassiano dal Pozzo, il Duca di Modena Francesco I d’Este, e Ferdinando II de’ Medici. Inoltre, Galileo Galilei e don Antonio Ruffo furono tra i suoi consiglieri e mediatori. A Napoli, Gentileschi creò una bottega fiorente e produsse numerose opere, tra cui le uniche commissioni pubbliche della sua carriera per la Cattedrale di Pozzuoli​.

La “Maddalena” riflette perfettamente lo stile che Artemisia sviluppò a Napoli, caratterizzato da toni intensi di giallo oro e blu oltremare, enfatizzati dal chiaroscuro. La figura della santa, con il suo sguardo estatico rivolto al divino, è accompagnata da simboli che rappresentano l’abbandono della vita precedente, come i gioielli e il vaso degli unguenti.

L’esposizione è patrocinata dalla Regione Campania e dal Comune di Napoli e realizzata in collaborazione con la Provincia Napoletana del Ss. Cuore di Gesù dell’Ordine dei Frati Minori, il FEC (Fondo Edifici di Culto), Agape e Arthemisia. La curatela scientifica è affidata a Costantino d’Orazio, e il catalogo della mostra è edito da Moebius. L’evento segna l’inizio di un progetto di nuove iniziative culturali presso il Complesso Monumentale di Santa Chiara, che culminerà nell’aprile 2025 con una grande mostra dedicata a Santa Chiara e San Francesco in occasione del Giubileo e dell’ottocentesimo anniversario del “Cantico delle Creature”