La pandemia dilaga da oltre un anno. Tra paure, drammi individuali e collettivi e il baratro della crisi economica. Il miraggio del vaccino frenato da nuove insicurezze.
Nel mondo dell’incertezza che ha messo in discussione sistemi economici, politici, culturali e di socialità, quale speranza nel futuro?
Nella quotidianità mutilata dalle necessarie restrizioni per arginare il virus, nella ricerca di nuovi orizzonti e di una serenità difficile da ritrovare, la cultura ci aiuterà ancora?
Con modalità mai ipotizzate nel passato, in tempo di pandemia la tecnologia ci viene incontro, raccontando arte e bellezza. Attraverso nuove forme, con un’inedita fruibilità dell’arte. Tutta ‘in digitale’.
Di necessità, virtù. Una sfida che parte da un settore particolarmente penalizzato dall’emergenza.
A febbraio, un’inchiesta di Famiglia Cristiana, sulla base dei dati dell’Ufficio statistico del Ministero per i Beni culturali, ha evidenziato, per il 2020, un calo medio dei visitatori dei musei statali del 75% rispetto al 2019. Un decremento degli incassi dai 240 milioni di euro del 2019 ai 60 milioni del 2020. “Per superare questa crisi è necessario che i luoghi della cultura ripensino la loro funzione, trasformandosi in centri aperti alla comunità per molteplici attività”, ha detto Massimo Osanna, direttore generale dei Musei statali italiani.
“Beni culturali e luoghi della cultura devono immaginare una nuova ‘vita’ al di là dei grandi flussi turistici, spesso alimentati dagli stranieri” ha detto Osanna, già direttore del Parco archeologico di Pompei e docente di Archeologia. “I musei devono diventare sempre più attraenti per chi vive nel territorio circostante, devono essere luoghi aperti, in cui si va per ammirare un capolavoro, ma anche per incontrare altre persone o partecipare a un evento”.
E si guarda al Recovery Plan come ad un’opportunità per rilanciare la cultura quale fattore di sviluppo socio economico dell’Italia.
Dopo una breve ripresa in presenza di pubblico, anche questi mesi vedono, ora, in Europa come in Italia, chiuse le porte della bellezza artistica.
Ma l’arte cerca di resistere all’isolamento e di mantenere aperto un possibile ‘dialogo’ con il pubblico.
Con uno smartphone o un computer, sono fruibili tour virtuali nei siti dei poli museali del mondo rendendo accessibili le opere celate.
La casa di produzione e distribuzione “Nexo Digital” ha lanciato una nuova piattaforma streaming, “Nexo+”. I contenuti proposti, tra arte, musica rock, pop e classica, opera, balletto, grandi eventi live, documentari e cinema d’autore, sono attualmente di oltre 1500 ore. In continua evoluzione.
Nove “Mondi” tutti da esplorare, quattro canali dedicati (“costellazioni”) e 40 playlist tematiche. Dai tesori dell’Archeologico di Napoli e l’Egitto delle “Mille e una notte”e documentari di arte, Dalí, da Beethoven a Guccini, “Nexo+”, in un lungo viaggio di intrattenimento.
Visite virtuali per i grandi musei del mondo. Dalla Pinacoteca di Brera a Milano alla Galleria degli Uffizi di Firenze, dai Musei Vaticani a Roma al Museo Archeologico di Atene, dal Prado di Madrid al Louvre di Parigi, dal British Museum di Londra al Metropolitan Museum di New York alla National Gallery of art di Washington e all’Hermitage di San Pietroburgo. Per citarne qualcuno.
L’arte racchiusa in cinque “bolle”, nel progetto digitale “Bubbles” di Pirelli Hangar Bicocca, a Milano. Fruibili contenuti testuali, audio, video dell’universo dell’arte contemporanea.
“Watch” per video, “Read” per testi di approfondimento, “Listen” per audio e playlist, “Connect” per aggiornamenti sull’arte contemporanea, “Experience” per partecipare a eventi in diretta attraverso visite virtuali.
In Campania, zona “rossa”, Ercolano punta sulla conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Un’offerta pensata tra reale e virtuale, con programmazione pluriennale che mira a potenziare la partecipazione in presenza e online, in ragione delle restrizioni. Attraverso visite guidate, percorsi multisensoriali e nuovi spazi tematici che rafforzano il dialogo tra passato e presente.
Il nuovo approccio del Parco archeologico di Ercolano, patrimonio Unesco, è sottolineato da un “cambio di pelle” rappresentato dal nuovo logo, il nodo di Ercole, con il quale l’eroe si allacciava al collo la pelle del leone di Nemea.
Tre i nuovi spazi tematici. Il mare sarà protagonista del Padiglione della Barca, che ospita una lancia militare, forse parte della missione di salvataggio inviata da Plinio il Vecchio a soccorso della popolazione locale durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Accanto agli Ori dell’Antiquarium, un altro approfondimento riguarderà il Teatro Antico di Ercolano, raggiungibile passando per gli antichi cunicoli borbonici.
E poi percorsi multisensoriali, visite ai cantieri e aperitivi previsti per le prossime serate estive, quando la pandemia rallenterà la sua corsa, tra archeologia e arte contemporanea. Spazio anche alle conferenze e ai seminari tematici, ad eventi e iniziative su facebook. Tra queste, le pillole di storia, definite dal direttore “Lapilli”, che forniscono interessanti racconti e curiosità sui gioielli del Parco.
Intanto, vanno avanti anche restauri e nuovi scavi che permetteranno al sito di Ercolano di svelare percorsi inediti.
Sono online anche nuovi tour dei musei civici di Roma Capitale. Dotati di nuove potenzialità tecnologiche e nuovi contenuti multimediali.
Otto i musei civici romani che offrono gratuitamente, anche da dispositivi mobili come smartphone e tablet, un percorso virtuale. Musei Capitolini, Museo dell’Ara Pacis, Museo Napoleonico, Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali e Casino Nobile di Villa Torlonia, Centrale Montemartini, Museo di Roma e Museo delle Mura.
Un viaggio per spostarsi all’interno delle sale. Tra pannelli esplicativi, comandi per ruotare a 360° l’immagine, mappa del percorso, gallerie fotografiche, video e altri contenuti di contesto, i tour virtuali coprono la quasi totalità dello spazio museale.
Per gli amanti del fumetto, in attesa dell’apertura, fissata per il 1° giugno, della mostra *“*Women in Comics”, di ventidue grandi fumettiste e 90 opere, Palazzo Merulana, a Roma, ha pianificato quattro incontri, in streaming, con alcune autrici in diretta dagli Stati Uniti con le più rappresentative artiste italiane, su tematiche di grande rilevanza socio-culturale e attualità legate ai movimenti femministi e all’arte militante.
Ancora in Italia, l’offerta del Museo Egizio di Torino va dalle “Passeggiate del Direttore” alla serie “Istantanee dalla collezione”, passando per il tour virtuale e i database sul patrimonio del Museo, fino alle conferenze in streaming e ai racconti per bambini e famiglie. Lo stesso museo torinese, reinventando i propri spazi nell’anno della pandemia, ha fatto da ambientazione al video della hit “Dorado” di Mahmood feat. Sfera Ebbasta e Feid.
Molti musei lavorano anche per la prossima riapertura. Nella speranza che l’emergenza rallenti la sua gravità.
E così, ad esempio, come in occasione delle esposizioni dedicate ad Ovidio e Raffaello, le Scuderie del Quirinale si preparano a celebrare Dante con la mostra “Inferno”, curata dallo storico dell’arte Jean Clair, in programma dal 5 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022.
“Inferno alle Scuderie del Quirinale sarà una mostra potente, capace di condurre il visitatore in territori inattesi ha dichiarato Mario De Simoni, Presidente di Ales – Scuderie del Quirinale. Attraversando l’iconografia dell’Inferno dantesco, si giungerà nei territori non solo della forma e del gusto nelle arti, ma in quelli delle idee e dell’indagine sulla persistente presenza, nella storia e nella coscienza umana, dei concetti di peccato e castigo, di dannazione e salvezza.
La mostra coglierà e rappresenterà, con la forza delle immagini, il totale impulso morale della Commedia, che attraverso una visione apocalittica del mondo tende ad una prodigiosa azione di redenzione individuale e collettiva, con il superamento del mondo che mal vive.
È la prima volta – ha affermato ancora De Simoni – che una grande esposizione d’arte affronta il mondo dell’Inferno, raccontando la sua fortuna iconografica dal Medioevo ai nostri giorni, con oltre 180 opere. Opere che accompagneranno la potenza creativa e visiva dei versi di Dante, mentre come tradizione delle Scuderie alla mostra si affiancherà un denso programma di incontri, letture, riflessioni sui temi dell’Inferno dantesco, anche in rapporto alla complessità dei nostri tempi. Le 10 sale delle Scuderie illustreranno il viaggio dantesco nelle sue rappresentazioni succedutesi nei secoli, dalle opere medievali, con la loro iconografia strutturata e orrifica, al Rinascimento e al Barocco, dal tormento delle tele romantiche alle interpretazioni psicoanalitiche del Novecento”.
Nel silenzio assordante delle città, la cultura è, dunque, il viaggio che unisce passato, presente e futuro. Un cammino di speranza nello spazio infinito della mente e del cuore.
In attesa di tornare a vivere le emozioni della vicinanza e della condivisione nei luoghi sacri della cultura.
Elvira Frojo