Settembre, tempo di vendemmia.
Cinema, narrativa, poesia celebrano, da sempre, l’antico rito della raccolta dell’uva. Ogni vigneto ha il suo profumo, il suo terreno, il suo contesto culturale che renderà unico ogni vino.
La vendemmia significa, ovunque, festa, comunità. Il rinnovarsi di un’antica tradizione che, nei secoli, ha subito poche trasformazioni. Nella raccolta, la spremitura e poi l’attesa per il vino che si avrà, resta intatto il fascino del passato.
Specialmente dove la vendemmia è ancora manuale e richiama non solo manodopera professionale ma anche amici e parenti a partecipare ad un rito denso di storia e di saggezza. In un clima di gioia. Per condividere, con emozione, una splendida ‘semplicità’.
Un’eccellenza i vigneti e il vino italiano. Le colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene dichiarate patrimonio UNESCO nel 2019 per il valore storico, culturale e paesaggistico del territorio.
Sono tanti i vigniti autoctoni italiani famosi in tutto il mondo. Dallo Chardonnay al Barbera, Lagrein, Nebbiolo, Cabernet, Merlot, Pinot nero, grigio e bianco. Sangiovese, Falanghina, Aglianico, Malvasia, Cannonau, Nero d’Avola, Montepulciano d’Abruzzo, Primitivo, Fiano, Sagrantino. La lista è lunga.
Il Lazio ha una superficie vinicola di quasi 28.000 ettari che produce oltre 2 milioni di ettolitri di vino. Il territorio è per il 50% collinare, per la rimanente parte suddiviso tra pianura e zone montuose. I vigneti sono per il 70% in collina e per il 30% in zone pianeggianti. Il territorio misto, con terreni vulcanici, laghi, zone collinari e pianure bonificate (Agro Pontino), offre diverse tipologie di vino. Molti i vini bianchi e rossi, come il Frascati, prima attribuzione DOC in Italia, il Cesanese con la DOCG Cesanese del Piglio,il Moscato di Terracina, l’Aleatico di Gradoli, l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone. E ancora tanti altri.
L’azienda agricola Roesler Franz, ubicata nel comprensorio del Frascati, zona a forte vocazione vitivinicola nel bacino di quello che una volta era il lago Regillo, teatro di antichissime battaglie, appartiene dal 1895 alla famiglia Roesler Franz. Un nome illustre legato al famoso acquarellista di “Roma Sparita” Ettore Roesler Franz.
In tempi più recenti, grazie all’impegno di Gian Carlo Roesler Franz, e successivamente della figlia Elena, la Cantina è diventata una realtà affermata nel territorio, producendo uva e vino di qualità, con la valorizzazione di vitigni autoctoni quali la Malvasia Puntinata e il Bombino Bianco e l’introduzione di vitigni internazionali come il Petit Verdot, lo Syrah e il Viognier.
La vinificazione di ‘Malvasia Puntinata’ è, oggi, l’eccellenza dell’azienda. Un connubio di profumi fruttati, floreali e minerali, tra frutta a polpa bianca, agrumi, erbe aromatiche e fiori di campo. Tra passato e presente, sull’etichetta è rappresentato l’antico Casale Cortesi, con firma serigrafata del famoso acquarellista.
Da oltre trent’anni, una donna si occupa dell’attività, è Elena Roesler Franz, che spiega: “Anche quest’anno abbiamo lavorato con dedizione in vigna e sarà una bellissima annata. Speriamo che il mercato non ci deluda, tra incertezze e incognite. Il vino è cultura. Si basa sulla convivialità e sullo stare insieme. Ma guardiamo avanti con positività ed ottimismo”.
Un’annata speciale per l’Italia, nel 2020, favorita da un buon quadro climatico, con un’elevata piovosità nei mesi di novembre e dicembre 2019 e mesi successivi senza particolari criticità. Condizione per la produzione di uve sane da un punto di vista fitosanitario, premessa per un millesimo di qualità. Ora, si spera nella favorevole situazione metereologica anche per settembre e ottobre.
In tutta Italia, grappoli di buona qualità con una quantità in leggero calo.
Nell’attuale convivenza con la minaccia COVID, tra le incertezze del mondo del lavoro e con una incombente crisi economica, la Cantina Italia non è mai stata così piena: 38,5 milioni di ettolitri nelle botti e nelle vasche. Con una previsione di nuovo carico di 47,2 milioni di ettolitri, frutto della raccolta 2020 delle uve.
Una vendemmia buona e abbondante che assicura anche quest’anno all’Italia il primato mondiale della produzione, seguita dalla Francia (45 milioni) e dalla Spagna (42 milioni), secondo le stime Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini.
Tra le regioni italiane, il Veneto si conferma come principale area produttrice (circa 11 milioni di ettolitri), seguito da Puglia (8,5 milioni), Emilia Romagna (7,7 milioni) e Abruzzo (3,4 milioni).
In attesa di imbottigliare. Secondo la tradizione lunare, preferibilmente al primo quarto (in fase di luna crescente) per ottenere vini frizzanti, all’ultimo quarto (in fase di luna calante) per i vini a lungo invecchiamento, mentre la luna piena è favorevole per imbottigliare qualsiasi tipo di vino.
Nonostante il crollo dei consumi fuori casa, la crisi della ristorazione, le tensioni sulle esportazioni, le difficoltà sugli ingressi in Italia degli stagionali stranieri (con un calo della forza lavoro disponibile di circa il 40% del totale) le cantine italiane hanno, dunque, voglia di ripresa.
A preoccupare il settore è, tuttavia, il mercato, sia per quanto riguarda il prezzo delle uve che per i consumi, condizionati, in Italia e all’estero, dall’emergenza.
“ll mercato alla produzione – si legge nel report di Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini – ha risposto alla crisi sanitaria ed economica con una certa stabilità, anche se le situazioni sono differenziate: i listini per le tipologie di vino e le denominazioni più presenti sugli scaffali della grande distribuzione hanno tenuto anche nei mesi cruciali dell’emergenza. Diversa invece la situazione per quelle etichette maggiormente presenti sul circuito Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café), che hanno visto cali della domanda nei mesi del lockdown, con diminuzione dei listini in seguito al mancato assorbimento degli stock in cantina da parte del mercato. In sintesi, per i vini da tavola si è registrata una crescita dei listini (+2,8%) a fronte di una flessione degli Igt (-3,6%) e delle Doc-Docg (-5,2%)”.
Sul fronte del commercio estero si è registrato, nei primi 5 mesi dell’anno, un calo del 2,8% in volume e del 4% in valore con flessioni superiori alla media per i vini Dop (spumanti compresi), con un trend in discesa anche sul fronte dei prezzi medi. La chiusura della ristorazione interna, nel periodo del lockdown ha, inoltre, fortemente penalizzato il settore vitivinicolo.
Insomma, bisogna fare i conti con le giacenze, in aumento dell’1,8% rispetto allo scorso anno. La soluzione proposta dall’Unione italiana vini è la distillazione Doc. Significa trasformare rossi, bianchi e rosati a denominazione d’origine in alcol etilico, da destinare soprattutto alla produzione di disinfettanti.
Prima edizione, quest’anno, per “Picnic in cantina”, evento inserito nel contesto di “Cantine Aperte in Vendemmia”, manifestazione organizzata dal Movimento Turismo del Vino.
La rassegna è in programma nei weekend 19-20 e 26-27 settembre presso tutte le cantine associate al Movimento Turismo del Vino. Visite guidate, degustazioni e altre attività, all’aria aperta e distanziati, dalla vendemmia allo yoga tra le vigne, da un’escursione a cavallo all’aperipicnic, offriranno la possibilità di vivere un’esperienza di scoperta del territorio italiano in paesaggi suggestivi, assaporando prodotti e, naturalmente, vini di qualità.
E a Nemi, il paese delle fragole, 11, 12 e 13 settembre insieme vino e arte con Borgo DiVino e Coex, alla sua sesta edizione.
Un evento diverso, quest’anno, nel rispetto del distanziamento sociale. Ma con la stessa passione e qualità delle migliori cantine artigiane italiane, selezionate in collaborazione con Wineowine.it**.**
Tre serate all’insegna delle degustazioni, degli approfondimenti tematici e delle masterclass guidate dai migliori sommelier di Roma e Lazio dedicate al piacere di un buon calice. Incontri che permetteranno ai degustatori di vino, più e meno esperti, di conoscere meglio le innumerevoli variazioni del vino.
Negli stessi giorni, la terza edizione del COEX Festival delle Arti visive,quest’anno, è a Nemi, a Palazzo Ruspoli. Ospiterà mostre di fotografia, pittura e installazione accompagnate da musica, teatro, scrittura, psicologia.
Vino come alimento, complemento fondamentale per ogni piatto. Vino elisir con proprietà benefichein quanto contiene, oltre che acqua e alcol, sali minerali, glicerolo, acidi e polifenoli, noti antiossidanti, tra i quali il resveratrolo, presente nel vino rosso.
Il vino è un vasodilatatore, antivirale, antiartrosico e in grado di migliorare l’umore, secondo gli esperti. “Buon vino fa buon sangue”, dicevano i nostri nonni. Da assumere, però, in dosi moderate.
Vino come cultura, semplicità, rito, comunità, emozione e convivialità. ‘Nettare degli dei’.
Simbolo del gusto italiano nel mondo. Un sapore vincente. Al piacere di un buon bicchiere di vino non si può rinunciare!
Elvira Frojo