Era l’Italia degli anni ’60, il boom economico, la ricostruzione e la voglia di ricominciare a vivere, ad amare e a sognare.
Insieme a Adriano Celentano, Gianni Morandi ed altri cantanti seppe dar voce, volto ed emozioni all’Italia più bella e felice.
Il 25 marzo Anna Maria Mazzini (in arte Mina), regina della canzone italiana, compie 80 anni.
Irresistibile per gli uomini, modello per le donne, ha interpretato con audacia e disinvoltura la moda e il costume del tempo.
Riferimento, lei stessa, per la moda. Fatale e imponente, ironica e allegra. Bionda, bruna, rossa, con occhialoni e foulard, paillettes, abiti mini e stivaloni, o ‘a palloncino’, piume di marabù, orecchini a cerchio giganti, occhi disegnati con l’immancabile eyeliner, un trucco a volte audace. Le braccia che disegnano arabeschi. Un’icona teatrale vicina al cuore di chiunque. La donna delle mille metamorfosi, una donna capace di stupire. Sempre amata e imitata.
Nelle ultime apparizioni in pubblico, uno stile essenziale e una lunga treccia.
Dotata di un carisma naturale, oltre che di doti vocali eccezionali, esordisce nel 1958 alla ‘Bussola’, locale sul lungomare di Pietrasanta, in Versilia. Ed è subito l’inizio di un interrotto successo. Nell’agosto del 1978, l’ultimo concerto in pubblico.
Nella sua lunga carriera, ha inciso canzoni in inglese, spagnolo, tedesco, giapponese, francese. Ha venduto oltre 150 milioni di dischi, tra album e singoli. Repertori che vanno dalla musica melodica al pop e al rock’n’roll, dalla canzone d’autore all’Opera, dando spazio, negli ultimi anni, anche al jazz, assecondata dal figlio Massimiliano Pani.
Numerose le sue performance in programmi che hanno rappresentato la storia della televisione italiana: ‘Milleluci’, ‘Senza Rete’, ‘Canzonissima’, ‘Teatro 10’, ‘Studio Uno’, ‘Il Musichiere’.
Un repertorio musicale immenso, da ‘Mi sei scoppiato dentro al cuore’ e ‘Tintarella di luna’ degli anni ’60 a ‘Grande, grande grande’, ‘Il cielo in una stanza’, ‘E se domani’, ‘Nessuno’, ‘Se telefonando’, ‘Amami amami’, a ‘Georgia On My Mind’, ‘Night And Day’ e ‘Someday’. Per citare qualche interpretazione. Cantando, poi, Battisti, De André e tanti altri. Indimenticabili i duetti che sono la storia dello spettacolo italiano con Adriano Celentano, Giorgio Gaber, Ugo Tognazzi, Caterina Valente, Vittorio De Sica, Totò, Alberto Lupo, Giancarlo Giannini, Astor Piazzolla, Renato Rascel e altri. Sempre ‘regina’ accanto ad Alberto Sordi, Paolo Panelli, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Walter Chiari, Nino Manfredi, Peppino De Filippo.
Cantando con Mina ‘La canzone di Marinella’, De André disse: ’La sua voce è un miracolo. Credo che lei sia nata con la musica nel DNA, è come se avesse avuto una memoria prenatale della musica. Questo è un fenomeno tipico della genialità: quello di sapere prima di conoscere. Te ne accorgi quando la senti cantare perché le sue evoluzioni vocali, le picchiate, i glissati, i grappoli di note in brevissimi intervalli di tempo, le svisature della melodia sono assolutamente spontanee’.
Mina ha fatto sognare tante donne irrompendo, in modo travolgente e anticonformista, nelle case degli italiani, stimolando sensazioni e desideri inespressi e dando spazio anche alla speranza per un cambiamento della realtà quotidiana femminile. Nelle sue trasformazioni e metamorfosi, un’icona di stile e costumi.
Con la sua voce potente e insieme sensuale, decennio dopo decennio, ha raccontato storie d’amore facendo vibrare i cuori. Ha dato un nuovo volto alla musica italiana misurandosi anche con le innovazioni e la realtà musicale moderna.
Ricordare la ‘Tigre di Cremona’ è risvegliare emozioni e sentimenti che non ‘passano di moda’ e non invecchiano. E Mina lo sa.
Il suo talento musicale sopravvive al silenzio della presenza fisica, ricercato, deciso e difeso a tutti i costi, dal 1978, pur nella spirale comunicativa.
Due figli, da 40 anni unita a Eugenio Quaini, cardiologo, Mina vive la propria vita privata e familiare a Lugano, lontana dai riflettori ma sempre mantenendo attiva la produzione di album, cofanetti antologici, incisioni.
Nel 2016, con Celentano, incide ‘Le Migliori’. Nel 2018, ‘Moeba’ è un disco di 12 inediti. L’ultimo suo album, a novembre del 2019, è un progetto con un altro grande ‘assente’ della canzone italiana, l’album ‘Mina – Fossati’.
Da anni, offre ad autori debuttanti la possibilità di pubblicare brani dei suoi dischi e collabora con artisti più giovani. Uno per tutti, il duetto swingcon Fiorello, sulle note di ‘Baby It’s Cold Outside’: “I sogni son desideri di felicità. Tu sogna e spera fermamente, dimentica il presente e il sogno realtà diverrà”.
Un omaggio a Mina e alle sue più belle canzoni è dello scorso febbraio da parte di tanti autori, da Marco Masini a Fausto Leali, da Arisa a Gino Paoli, da Irene Grandi a Stefano Bollani, e molti altri.
Lontana dalle scene, Mina resta la ‘leggenda’. Il ‘mito’. Esempio di talento ma anche di coraggio e di speranza. La donna della rinascita.
Tanti auguri, Mina!
E ora, in questi tempi difficili scanditi dall’emergenza del coronavirus, la sua interpretazione de ‘Il cielo in una stanza’ (di Gino Paoli) ci farà compagnia facendoci trasportare dai ricordi e, forse, sognare e vedere il cielo azzurro anche dal soffitto delle mura domestiche.
Elvira Frojo
Foto dalla pagina Facebook ufficiale di Mina