Donne manager, politiche, imprenditrici, sportive. Donne delle Istituzioni, in Italia e nel mondo, soprattutto negli ultimi mesi del 2019.
Nell’anno che è iniziato, la presenza di tante donne in ruoli in passato ricoperti da uomini può essere di buon auspicio per cambiare il volto del nostro Paese?
Forse sì. La donna della speranza e dell’uguaglianza sociale, la donna del riscatto e della competenza. La donna che, ovunque nel mondo, si batte per la dignità della vita.
I messaggi di fiducia non mancano da ogni parte e da ogni settore, cultura, comunicazione, arte compresa. Il 2020 sarà l’anno delle donne?
Papa Francesco, strenuo sostenitore del ruolo della donna nella società, nella vita professionale e nella Chiesa, ha nominato Francesca Di Giovanni, già officiale della Segreteria di Stato, Sottosegretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati, con incarico per il nuovo e delicato settore del multilaterale. Curerà, in Vaticano, il coordinamento su temi concernenti il bene comune internazionale: sviluppo, ambiente, protezione delle vittime dei conflitti, condizione della donna, ed altro. Con l’obiettivo di promuovere l’interdipendenza tra gli uomini e le nazioni in una dimensione morale ed etica. A lei i nostri auguri!
La Di Giovanni dice: ‘È la prima volta che una donna ha un compito dirigenziale in Segreteria di Stato… Una decisione innovativa, certamente, che, al di là della mia persona, rappresenta un segno di attenzione nei confronti delle donne. Ma la responsabilità è legata al compito, più che al fatto di essere donna’.
Come ha detto il Pontefice durante la messa di apertura del 2020: ‘La donna è donatrice e mediatrice di pace e va pienamente associata ai processi decisionali. Perché quando le donne possono trasmettere i loro doni, il mondo si ritrova più unito e più in pace. Perciò, una conquista per la donna è una conquista per l’umanità intera… Da Maria, donna, è sorta la salvezza e dunque non c’è salvezza senza la donna. Se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, dobbiamo ripartire dalla donna’.
E ancora la Di Giovanni afferma: ‘Una donna può avere determinate attitudini per trovare punti comuni, curare i rapporti avendo a cuore l’unità. Spero che il mio essere donna possa riflettersi positivamente in questo compito anche se sono doni che riscontro certamente anche nell’atteggiamento dei miei colleghi di lavoro uomini’.
Una riforma di buon auspicio sul ruolo della donna e sul rispetto della condizione femminile.
E anche dalle nostre Istituzioni un inno comune.
‘Sminuire il valore di una donna e non riconoscerne i meriti nella vita pubblica e privata – attraverso linguaggi non appropriati e atti di deliberata discriminazione – rappresentano fattori in grado di alimentare un clima di violenza’. Così il Presidente della Repubblica Mattarella, nel novembre 2019, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
E il Presidente del Consiglio Conte: ‘La violenza contro le donne rimane un’emergenza. Lavoriamo per una svolta culturale, che parta dai giovani’.
Sulla stessa linea la Presidente del Senato Elisabetta Casellati: ‘Una violenza che va fermata con la formazione, la prevenzione, il contrasto e senza concedere sconti a nessun atteggiamento di sopraffazione, da quello fisico a quello psicologico. Nessuna misura penale, processuale o amministrativa potrà mai avere piena efficacia se non vi sarà un impegno altrettanto incisivo sul piano dell’educazione. Le leggi non bastano se le menti non cambiano’.
Sono messaggi che premiano voci e volti di tante donne. Non solo di quelle chiamate a svolgere ruoli decisionali in ambito istituzionale. La donna che, nella quotidianità, opera con buon senso per il bene e che lotta in un mondo spesso difficile.
Un forte monito viene da tante donne!
Dalla giovanissima Greta Thunberg, simbolo dell’emergenza climatica del nostro Pianeta, ‘persona dell’anno’ secondo The Times e dalla Senatrice Liliana Segre che dice: ‘L’odio sta dalla parte sbagliata della storia’.
Daniela Fatarella, neo Direttrice generale di ‘Save the Children’ in Italia, augura che nel 2020 ‘il mondo decida di puntare sull’educazione, che può permettere a milioni di bambini, nel mondo e in Italia, di avere i giusti strumenti per costruire il proprio futuro e quello del loro Paese’.
E l’arte promuove, in tutta Italia, manifestazioni e rassegne che ruotano intorno alla figura di donne di oggi e di ieri.
Per citarne qualcuna, a Vicenza, la Basilica Palladiana ospita, fino al 13 aprile 2020, l’esposizione ‘Ritratto di donna. Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi’. Cambiamenti e rappresentazioni delle donne, in un’Europa dopo la prima guerra mondiale, e il graduale mutamento del ruolo femminile nella società.
Tra look che cambiano con Coco Chanel, Amelia Earhart e Josephine Baker, l’arte descrive una donna nuova rispetto al periodo anteguerra. Dipinti, abiti, gioielli e amori riempiono lo spazio espositivo della basilica palladiana, in un’atmosfera che rievoca gli Anni Venti in cui, come disse la prima critica d’arte donna Margherita Sarfatti, ‘la pittura appare tra tutte l’arte magica per eccellenza’.
A Brescia, invece, a Palazzo Martinengo, dal 18 gennaio al 7 giugno 2020, la mostra ‘Donne nell’arte. Da Tiziano a Boldini’ documenta il ruolo determinante dell’universo femminile nella storia dell’arte italiana lungo un periodo di quattro secoli, dagli albori del Rinascimento al Barocco, fino alla Belle Époque.
A Milano, Palazzo Reale, dal 18 marzo al 28 giugno 2020, ‘Prima Donna. Margaret Bourke-White fotografa’ celebrerà una delle figure più rappresentative ed emblematiche del fotogiornalismo, attraverso una selezione inedita delle immagini più iconiche (provenienti all’archivio Life di New York) realizzate nel corso della sua lunga carriera.
Sempre a Milano, il 2020 è l’anno dedicato ai ‘Talenti delle donne’.
Il palinsesto, promosso dal Comune di Milano, propone un calendario di iniziative multidisciplinari, dalle arti visive allo spettacolo dal vivo, dalle lettere ai media, dalla moda alle scienze del mondo femminile. Tanti i progetti, tra i quali: le ‘Storie di strada’ fotografate da Letizia Battaglia, l’antologica di Grazia Varisco, ‘Divine avanguardie’ sulla rappresentazione della donna in Russia dal Quattrocento al Novecento, e le ‘Donne del Barocco’: Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani e Fede Galizia.
E a Roma? Il tributo è a ‘Rita Levi Montalcini il cuore Nobel delle Donne’. La mostra fotografica, dal 24 al 31 gennaio, allestita nello Spazio 5 di via Crescenzio 99, è dedicata ad una delle più grandi scienziate del XX secolo. L’unica italiana a essere stata insignita, nel 1986, del Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia. La prima donna a essere stata ammessa all’Accademia Pontificia. Un’icona.
Oltre 40 immagini della Montalcini, ritratta dal fotografo Maurizio Riccardi in varie occasioni, nella sua casa e tra i suoi ricordi o durante i numerosi eventi organizzati per festeggiare il traguardo dei suoi 100 anni. Fino alle foto proiettate sul Colosseo il 31 dicembre del 2012, il giorno dopo la sua scomparsa.
Sempre a Roma, prosegue, inoltre, fino al 29 marzo 2020, presso lo Spazio Eventi Tirso, la mostra dedicata alla grande artista messicana Frida Kahlo dal titolo ‘Il caos dentro’. Un viaggio alla scoperta della vita e delle opere di Frida tra esposizione multimediale, opere originali e fotografie.
Donne. Corpo, immagini, simbolo e testimonianza.
Una riflessione sul ruolo di protagonista della donna. Per una rivoluzione gentile, con coraggio e determinazione, portata avanti, nel tempo, da donne.
Elvira Frojo