Il 3 novembre del 1931 nasce a Roma Maria Luisa Ceciarelli, in arte Monica Vitti, una delle più grandi attrici italiane.
Simbolo di femminilità, seducente, sempre amata dal pubblico.
Monica si iscrive all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica, diretta da Silvio D’Amico, dove si diploma nel 1953. Come ha raccontato lei stessa: “…questo non rientrava nel futuro che i miei avevano previsto per me. E cioè tutto, eccetto la cosa più umiliante, vergognosa e pericolosa per la famiglia: fare l’attrice!”.
Gli inizi della carriera non sono affatto facili: “Nel cinema di quegli anni non ero adatta né per le cose drammatiche né per quelle da ridere…perché non ero una ‘bambola’ e perché c’erano lampi di ironia negli occhi”.
Sergio Tofano, suo insegnante in Accademia, ne apprezza il talento comico, molto raro in una donna, ma è Michelangelo Antonioni a lanciarla nel mondo del cinema, come interprete di personaggi drammatici, nella celeberrima ‘tetralogia dell’incomunicabilità’ (L’avventura, La notte, L’eclisse, Deserto Rosso). Una rappresentazione di stati d’animo, visioni della vita e del rapporto uomo-donna.
La straordinaria capacità comica di Monica si esprime con Mario Monicelli, che la dirige nel 1968 ne “La ragazza con la pistola”, storia di una giovane siciliana la quale, per vendicarsi, insegue per il mondo l’uomo che l’ha ‘disonorata’.
Da quel momento, la carriera di Monica è un susseguirsi di grandi successi, da “Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca” (Ettore Scola, 1970) a “La Tosca” (Luigi Magni, 1973), a “Amore mio aiutami” e “Polvere di stelle” (Alberto Sordi, 1969 e 1973), in cui interpreta, con rara capacità, personaggi ora comici, ora ironici, ora drammatici.
Nei ruoli brillanti interpretati, ‘mattatrice’ della commedia all’italiana, la Vitti tiene testa, al femminile, ai colleghi Sordi, Tognazzi, Gassman e Manfredi.
A metà degli anni ’80, cominciano a diradarsi le sue apparizioni in pubblico. Interpreta due film sotto la regia del marito Roberto Russo (“Flirt”, 1984, e “Francesca è mia”, 1986), “La strana coppia” e “Prima pagina” in teatro. Nel 1990, debutta come regista in “Scandalo segreto”, di cui è anche interprete.
Buon compleanno, Monica! Ci manca la tua inconfondibile voce roca, la passione, la fragilità e la complessità, l’inquietudine e l’ironia delle donne che hai vissuto sul set.
Grazie per averci fatto ridere, sorridere, piangere e anche sognare.
Elvira Frojo