Valar morghulis, ossia “tutti gli uomini devono morire”, recita il noto adagio di Braavos, che gli spettatori della serie tv più appassionante degli ultimi anni, “Game of Thrones”, hanno imparato a menadito nel corso di sette rutilanti stagioni dense di sesso, morti, colpi di scena, draghi volanti e non morti alla riscossa. E va bene, tutti gli uomini devono morire e in effetti, in base al proverbiale sadismo che contraddistingue l’autore della saga letteraria da cui la serie è tratta, quel vecchio furbacchione di George R.R. Martin, affezionarsi ai personaggi del Trono di Spade non è mai conveniente: ce lo hanno insegnato le dipartite inaspettate e atroci di protagonisti amatissimi, dal buon Ned Stark all’affascinante Oberyn Martell, dalla strage cruenta delle Nozze Rosse alla terribile fine del dolce Hodor. Certo, nel corso degli anni, qualche gioia ci è stata concessa, come l’epico avvelenamento dell’odioso principe Joffrey e le esecuzioni di due grandi cattivi della storia, il Bastardo Ramsey Bolton e lo stratega Petyr Baelish “Ditocorto”.
Ora, in vista della data fatidica del 14 aprile, quando verrà rilasciata da Sky Atlantic l’attesissima ottava e ultima stagione della serie, è inevitabile domandarsi chi dei nostri beniamini sopravviverà alla battaglia decisiva tra l’esercito dei vivi e quello dei morti, decretando se ci sarà un futuro per l’universo di Essos e se effettivamente qualcuno riuscirà a sedere saldamente sullo scomodo Trono di Spade. Perché, lo sappiamo, ormai l’inverno è arrivato e la resa dei conti è vicina: il Re della Notte, col suo codazzo di White Walkers e il temibile drago non morto Viserion, è pronto ad attaccare i vivi, guidati alla resistenza da Jon Snow e Daenerys Targaryen, ignari della parentela zia-nipote che li lega, mentre ormai ben consapevoli del sentimento amoroso che provano l’una per l’altro. Poco meno di due anni fa, infatti, la settima stagione si era chiusa proprio con l’inizio della relazione sentimentale tra la regina dei draghi e il re del Nord e il pubblico era rimasto appiccicato allo schermo ad assistere impotente al crollo inesorabile della Barriera, sotto i colpi delle fiamme blu di Viserion, manovrato dal Re della Notte. Cosa ne sarà degli Stark di Grande Inverno, dei Targaryen, dei Lannister e di tutti gli altri ora che gli Estranei hanno potuto oltrepassare l’ultimo baluardo di protezione per gli uomini?
Quello che sappiamo è che al Nord, oltre a Jon e Daenerys, tutti sono pronti a vendere cara la pelle, come la guerriera dai mille volti Arya Stark, l’algida sorella Sansa e il Folletto Tyrion Lannister. Intanto, la vera identità di Jon Snow, non figlio bastardo di Ned Stark, ma erede legittimo del Trono di Spade, in quanto nato dal matrimonio tra Rhaegar Targaryen e Lyanna Stark, sta per venire a galla, grazie a Sam Tarly e alla veggenza del Corvo con Tre Occhi, Bran Stark: gli equilibri già precari sono destinati ad andare in mille pezzi. La regina Cersei ha promesso di sostenere l’esercito del Nord nella guerra contro i morti, ma nel trailer dell’ottava stagione è intenta a sorseggiare vino ad Approdo del Re e ha già spiegato ad uno sconvolto Jaime Lannister, fratello e amante, che il suo accordo è solo una farsa. La sua intenzione è attendere la Compagnia Dorata dei mercenari radunati da Euron Greyjoy e godersi lo spettacolo dei nemici che vengono meno, uno a uno. Troppo, anche per Jaime, che sceglie di abbandonare per sempre la sua diabolica anima gemella, per combattere al fianco degli altri uomini al Nord.
HBO finora ha concesso con parsimonia dettagli sulla final season, composta da soli 6 episodi: conosciamo la durata ufficiale solo dei primi 2, rispettivamente di 54 e 58 minuti, mentre si ipotizza che l’episodio finale durerà la bellezza di 80 minuti. Solo il giornalista James Hibberd del magazine americano Entertainment Weekly nell’aprile 2018 aveva potuto visitare il set super segreto della produzione nell’Irlanda del Nord, il cui spazio aereo era stato interdetto per evitare fughe di notizie, e raccogliere poche frammentarie testimonianze.
L’hype, inutile dirlo, è a livelli stellari: “I fan non rimarranno delusi”, ha assicurato a Hibberd David Nutter, regista di tre episodi della stagione: “Ci sarà la scena più divertente che abbia mai girato in questa serie, la più emozionante e avvincente che abbia mai girato in assoluto e una in cui ci sono talmente tanti protagonisti principali da sembrare un film di supereroi” ha assicurato. Inutile dire che la scena più bramata dai fan è quella relativa alla battaglia di Grande Inverno: un manipolo di uomini coraggiosi contro una distesa immensa e instancabile di Estranei.
A curare la regia di questa “danza di guerra”, con il maggior numero di personaggi in una volta sola, fin dal primo episodio del 2011, sarà Miguel Sapochnik, che già aveva diretto le scene belliche di Aspra Dimora e l’indimenticabile Battaglia dei Bastardi. “Lo scontro finale fra l’Armata dei morti e quella dei vivi non ha precedenti e mischia senza sosta diversi generi all’interno della stessa battaglia” ha dichiarato il produttore esecutivo Bryan Cogman. Sono state coinvolte fino a 750 persone che hanno lavorato tutta la notte per tre mesi, per girare circa un’ora di battaglia, completando in questo modo la più lunga scena bellica mai vista sullo schermo, record finora ad appannaggio della battaglia del Fosso di Helm de “Il Signore degli anelli: Le due torri”. Nel primo episodio del 14 aprile rivedremo subito i volti dei beneamati Kit Harington, Emilia Clarke, Sophie Turner, Peter Dinklage e Masie Williams e di tutti gli altri superstiti delle precedenti 7 stagioni, e seguiremo poi le loro vicissitudini fino alla conclusione del 19 maggio, fedele al finale originale che Martin ha in mente per la saga letteraria, ma non ha ancora scritto. A dirigere l’episodio destinato a entrare nella Storia dell’intrattenimento, gli showrunner David Benioff e Dan Weiss: “Vogliamo che le persone lo amino, significa molto per noi. Ci abbiamo impiegato 11 anni per giungere fino a qui”, ha spiegato Weiss, per poi sottolineare: “Ma sappiamo anche che qualsiasi cosa possiamo fare, anche se sarà la versione ottimale, qualcuno lo odierà in ogni caso”. Insomma, ricapitolando, se è assodato che tutti gli uomini devono morire, è pur vero quanto detto dall’indimenticata bruta Ygritte, primo amore di Jon Snow: “Tutti devono morire, Jon Snow, ma prima vivremo”.
Così, certo, tra poco dovremo dire addio per sempre alla serie di genere fantastico più travolgente di sempre, ma fino ad allora, potete giurarci, abbiamo intenzione di godercela fino in fondo.
Elisabetta Pasca