Giorgia Favaro, Chief Marketing Officer di McDonald’s Italia
Dopo due anni come Head of Retail & Core Marketing, Giorgia Favaro è da poco diventata membro del Board Direttivo di McDonald’s Italia, nel ruolo di Chief Marketing Officer, con il compito di supportare e incrementare la leadership dell’azienda nell’ambito del mercato della ristorazione italiana, per ottimizzare ulteriormente il percorso di crescita nel nostro Paese.
Come commenta il nuovo incarico e che impronta desidera conferire in questo nuovo ruolo?
Sono chiaramente felice e fiera della fiducia che l’azienda ha dimostrato e continua a dimostrare nei miei confronti. Avere un ruolo come il mio in una realtà affermata e in crescita come McDonald’s è un’esperienza molto stimolante e sono molto determinata a contribuire al rafforzamento di questa crescita e del posizionamento di McDonald’s nel mercato della ristorazione italiana. Siamo da sempre il simbolo dell’hamburger e di un’esperienza di ristorazione moderna e innovativa, in Italia e in tutto il mondo, e su questo dobbiamo continuare a concentrarci per mantenere la nostra leadership indiscussa.
Quali strategie possono essere più funzionali per rafforzare la leadership di McDonald’s nel panorama ristorativo italiano?
Per noi è fondamentale il focus sui clienti: saperli ascoltare ogni giorno ci consente di comprenderne le esigenze e di lavorare con l’obiettivo di soddisfarle al meglio. Questo si traduce poi nello sviluppo di nuovi servizi e prodotti, in cui la continua innovazione e l’utilizzo di materie prime italiane e di qualità giocano un ruolo chiave. Per offrire ai clienti un’esperienza sempre più confortevole, stiamo trasformando la nostra rete secondo il modello Experience Of The Future (EOTF) che, oltre al restyling, comporta importanti cambiamenti come la preparazione dei prodotti al momento dell’ordine, il servizio al tavolo, la nostra offerta di caffetteria nei McCafé.
Si è rinnovata intanto la partnership con Joe Bastianich, che firma anche l’edizione 2019 dei panini gourmet di McDonald’s: cosa rappresenta questo progetto per l’azienda?
Joe Bastianich
MySelection è la nostra linea di hamburger premium, creati da McDonald’s e selezionati da Joe Bastianich che unisce così la sua anima americana e le sue origini italiane. Ma non solo: rappresenta, infatti, anche un rinnovato impegno nei confronti delle materie prime italiane grazie a un lavoro di attenta selezione di ingredienti tipici dei nostri territori che dura ormai da più di dieci anni. Questo percorso a sua volta rientra in un più ampio impegno di McDonald’s nei confronti del comparto agroalimentare italiano, da cui ogni anno acquistiamo 85.000 tonnellate di materie prime per un investimento pari a oltre 200 milioni di euro. Siamo orgogliosi di dire che oggi i nostri fornitori sono per l’80% italiani: giusto per fare qualche esempio, tutta la carne bovina ci viene fornita da Inalca e proviene da 15.000 allevamenti italiani, mentre il pollo, anch’esso italiano, è fornito da Amadori.
Che riscontro hanno avuto i panini “MySelection” e che risposta vi aspettate dai vostri clienti per la nuova proposta?
Lo scorso anno la linea MySelection è stata molto apprezzata dai nostri clienti, nel complesso ha venduto infatti più di 10 milioni di prodotti. Particolarmente gradito fra le tre proposte è stato il BBQ con Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP e Aceto Balsamico di Modena IGP che abbiamo deciso di riproporre anche quest’anno. Per il 2019 ci aspettiamo un altro successo straordinario: se per la prima edizione abbiamo acquistato circa 130 tonnellate di prodotti DOP e IGP, per la seconda infatti ne abbiamo acquistate più di 300.
“MySelection” costituisce un upgrade fondamentale nel vostro percorso di valorizzazione delle eccellenze italiane: come nasce la collaborazione con i Consorzi di tutela e come si sviluppano le sinergie con i produttori locali?
Ormai da oltre 10 anni McDonald’s ha instaurato importanti collaborazioni con i consorzi dei prodotti tipici italiani, DOP e IGP. Un sodalizio volto a valorizzare le eccellenze del territorio che ha preso il via nel 2008 con il Parmigiano Reggiano DOP e che prosegue oggi anche nella nuova edizione di MySelection con altre prelibatezze nostrane: Asiago e Fontina DOP, Speck Trentino Alto Adige IGP, Aceto Balsamico di Modena IGP e Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP.
Investire sul settore agroalimentare italiano costituisce un passo importante per rendere il fast food sempre più di alto livello, restando però alla portata di tutti?
La qualità delle materie prime e la sicurezza alimentare sono principi dai quali non si può prescindere. Un’offerta a prezzi contenuti e accessibile a tutti non deve essere a discapito né del gusto né della qualità. Per questo crediamo che non ci sia una contraddizione tra la scelta di avvalersi di fornitori italiani e quella di essere il più possibile “per tutti”; al contrario, è proprio questa nostra attenzione che ci rende così amati da una clientela sempre più numerosa.
McDonald’s a Piazza di Spagna – Roma
La qualità italiana dunque sposa il gusto americano: questo è il segreto per continuare a essere competitivi sul mercato?
Noi crediamo di sì. In un momento storico in cui i clienti sono sempre più attenti ai consumi e alla qualità delle materie prime, il percorso di valorizzazione delle eccellenze italiane intrapreso anni fa dall’azienda è oggi quanto mai attuale, anche quando il prodotto offerto è il simbolo della gastronomia made in USA per eccellenza, ovvero l’hamburger.
A Piazza di Spagna a Roma si trova il primo McDonald’s in Italia aperto nel 1986: cosa raccontano questi 32 anni di legame con il Belpaese?
Raccontano di un’azienda presente sul territorio italiano con quasi 580 ristoranti, per cui lavorano più di 23.000 persone. Questi successi sono possibili grazie ai nostri clienti, che sono oggi oltre 900mila ogni giorno, ai 140 imprenditori locali che insieme a noi colgono ogni giorno la sfida del franchising e ai nostri fornitori, veri e propri partner strategici. Dopo 32 anni siamo ancora in crescita, e anche quest’anno continueremo a investire sul territorio aprendo nuovi ristoranti e creando 2.000 nuovi posti di lavoro.
Elisabetta Pasca