“Il Pirlo dei fornelli” ha un nome e un cognome: Enrico Bartolini che, dall’alto delle sue 6 stelle Michelin, è lo chef italiano più premiato al mondo. 5 dei suoi ristoranti sono stati insigniti del prezioso riconoscimento internazionale. Lo “Starman” della cucina del Belpaese, inoltre, può vantare anche varie Forchette del Gambero Rosso e una serie Cappelli della Guida l’Espresso, premi che lo pongono al di sopra di tutti gli altri chef italiani.
Ha fatto incetta di “trofei” Enrico Bartolini, ma la vera notizia è che lo chef toscano è riuscito a conquistarsi tutto questo successo a nemmeno 40 anni. Nato nel 1979 a Pescia, provincia di Pistoia, ama lui stesso definirsi il “Pirlo dei fornelli”. Ciò che l’accomuna al famoso ex centrocampista azzurro è la capacità di organizzare e organizzarsi in mezzo ai fornelli della cucina, il suo campo da gioco, uscendone sempre con piatti ricercati e di gran qualità.
Un vero uomo dei record chef Bartolini, che ha ottenuto la prima stella Michelin a soli 29 anni e la seconda a 33. Negli ultimi 5 anni sono state altre 4 le stelle ricevute dalla famosa Guida, il tutto ottenuto perseguendo i principi di “qualità” del cibo e “fiducia” nelle persone con cui lavora, basandosi su un mix tra tradizione e innovazione. La scorsa settimana, inoltre, lo chef ha ricevuto la Stella Michelin numero 6 per la sua Locanda del Sant’Uffizio, a Monferrato. Enrico Bartolini nella sua cucina ama pescare dal passato prima di sottoporre i piatti ad una rivisitazione più moderna. “Contemporary Classic” è, infatti, la sua filosofia, una chiave di lettura che esalta il “classico contemporaneo”, titolo anche del suo libro uscito nel 2017. “Voglio esprimere contemporaneità” -dice lo chef- “piacere di stare a tavola, essenzialità nei piatti con la concentrazione dei sapori ricavati da pochi ingredienti”.