In questo torrido inizio di luglio celebriamo l’autore vincitore dell’ultima edizione del Premio Strega, il famoso contest che ogni anno incorona le migliori uscite letterarie e che nella sua storia, partita nel 1947, ha premiato grandi scrittori come Elsa Morante, Umberto Eco e Sandro Veronesi.
Ha sfatato un tabù che durava da tempo la vincitrice Helena Janeczek, scrittrice tedesca naturalizzata italiana. Dopo 15 anni infatti una donna torna ad aggiudicarsi il primo premio dopo il trionfo di Melania Mazzucco con “Vita” nel 2003. “La ragazza con la Leica” è il romanzo che si è aggiudicato il Premio Strega: si tratta della biografia di Gerda Taro che affronta non solo la storia della fotografa con Robert Capa, ma traccia anche uno spaccato della società degli anni Trenta nella guerra civile spagnola.
“La ragazza con la Leica”. Helena Janeczek. Editore: Guanda
“Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia. Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna. Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di Capa: Ruth Cerf, l’amica di Lipsia, con cui ha vissuto i tempi più duri a Parigi dopo la fuga dalla Germania; Willy Chardack, che si è accontentato del ruolo di cavalier servente da quando l’irresistibile ragazza gli ha preferito Georg Kuritzkes, impegnato a combattere nelle Brigate Internazionali. Per tutti Gerda rimarrà una presenza più forte e viva della celebrata eroina antifascista: Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di vivere, la sua sete di libertà sono scintille capaci di riaccendersi anche a distanza di decenni”.
Il Premio Strega è il più importante riconoscimento letterario italiano, un contest che nell’immediato secondo dopoguerra si caricò sulle spalle l’impegno di un rilancio culturale dopo le censure e le restrizioni culturali che caratterizzarono il ventennio fascista.