Un autore certamente non semplice da tradurre. Aristotele è stato scelto dal Ministero dell’Istruzione per la seconda prova del Liceo Classico: un passo sull’amicizia, tratto dall’Etica Nicomachea, sarà per 4 ore oggetto di studio da parte dei maturandi. Il filosofo greco, vissuto 300 anni prima di Cristo, è considerato tra i padri fondatori del pensiero classico ed è uno degli autori più analizzati nel corso degli studi liceali. Il brano è tratto da una raccolta di “appunti” di Aristotele sull’etica: l’amicizia secondo il filosofo è una condizione imprescindibile per l’uomo, al punto da essere preferibile al possesso di ogni altro bene.
Qui andiamo a proporre la traduzione del brano in cui Aristotele espone la sua visione dell’amicizia:
Foto tratta da “La Repubblica” della seconda prova
“Infatti, senza amici, nessuno sceglierebbe di vivere, neanche se possedesse tutti gli altri beni; anzi si ritiene comunemente che siano proprio i ricchi e i detentori di cariche e di poteri ad avere il più grande bisogno di amici: infatti quale utilità avrebbe una simile prosperità se fosse tolta quella possibilità di beneficiare che si esercita soprattutto, e con molta ode, nei riguardi degli amici? Ovvero, come potrebbe essere salvaguardata e conservata senza amici? Quanto più grande è infatti tanto più è esposta al rischio.
E nella povertà e nelle altre disgrazie gli uomini pensano che l’unico rifugio siano gli amici. Essa poi aiuta i giovani a non commettere errori, i vecchi a trovare assistenza e ciò che ha la loro capacità di azione viene a mancare a causa della debolezza, ed infine, coloro che sono nel fiore dell’età a compiere le azioni che sono moralmente belle: “Due che marciano insieme infatti hanno una capacità maggiore sia di pensare sia di agire. E sembra che tale atteggiamento sia insito per natura nel genitore verso al prole e nella prole verso il genitore, non solo negli uomini, ma anche negli uccelli e nella maggior parte degli animali, negli individui appartenenti alla stessa specie tra di loro e soprattutto negli uomini, ragion per cui noi lodiamo coloro che amano gli altri esseri umani. E si può osservare anche nei viaggi come ogni uomo senta affinità e amicizia per l’uomo. Sembra poi che sia l’amicizia a tenere insieme le città ed i legislatori si preoccupano più di lei che della giustizia: infatti la concordia sembra essere qualcosa di simile all’amicizia; ed è questa che essi hanno soprattutto di mira, ed è la discordia, in quanto è una specie di inimicizia, che essi cercano soprattutto di scacciare. Quando si è amici non c’è bisogno di giustizia mentre quando si è giusti c’è ancora bisogno di amicizia ed il più alto livello della giustizia si ritiene che consista in un atteggiamento di amicizia. E non solo è una cosa necessaria, ma è anche una cosa bella: infatti noi lodiamo coloro che amano gli amici, anzi si ritiene che l’avere molti amici sia qualcosa di bello; ed inoltre si pensa che sono gli stessi uomini che sono buoni ed amici.”