Il “World Water Day” è una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 che si celebra il 22 marzo di ogni anno, ed è prevista all’interno delle direttive dell’ “Agenda 21”, risultato della conferenza sul clima di Rio De Janeiro. Undici anni dopo, però, il consumo e l’accessibilità all’acqua rimangono ancora due questioni critiche: le persone che continuano a non avere accesso all’acqua potabile sono circa un miliardo e 2,5 miliardi di esseri umani non dispongono di servizi igienico-sanitari decenti. Ad aggravare questa condizione contribuiscono l’aumento della popolazione e della sua concentrazione urbana, i cambiamenti climatici e, non ultimo, l’inquinamento.
In tale ricorrenza, le Nazioni Unite invitano gli Stati a promuovere iniziative e attività concrete volte a sensibilizzare la pubblica opinione sull’importanza della gestione sostenibile delle risorse idriche. A tal proposito, tra le varie iniziative della giornata, c’è l’appello di Green Cross “Salva la goccia”: un decalogo di buone azioni domestiche che vanno dal chiudere il rubinetto quando ti lavi i denti (7 litri di acqua risparmiati) al preferire la doccia al bagno (100 litri risparmiati), dal riparare i rubinetti che gocciano (5 litri al giorno risparmiati) ai piatti lavati in una bacinella invece che sotto l’acqua corrente (90 litri risparmiati).