B jart, Balanchine, Robbins. La grande danza dell'opera

B jart, Balanchine, Robbins. La grande danza dell'opera

“Béjart, Balanchine, Robbins”, tre giganti della danza sono stati di ispirazione a Micha van Hoecke, Direttore del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera, per dar vita allo spettacolo visto il 3 maggio e che durerà fino a domenica 8, compresa anche una replica per le scuole. Ispiratori ma anche compagni di “viaggio artistico” del lungo percorso giovanile.

L’orchestra ha guidato i ballerini in maniera inappuntabile e insieme a tutto il complesso dei danzatori hanno dato vita a uno spettacolo nobile e ricco di spunti emozionali. Si apre il sipario con Walpurgisnacht Ballet di George Balanchine, balletto dal titolo tanto arduo quanto delicato fin dall’ l’inizio sulle note di Gounod del corpo di ballo tutto femminile in colori tenui, fluido e accattivante, arricchito poi da assoli, pas de quatre e un pas de deux ineccepibile della coppia Alessandra Amato e Damiano Mongelli.

A seguire, sempre di Balanchine, il famoso Tchaikovsky Pas de Deux interpretato dal divo amatissimo Giuseppe Picone con Alessia Gay, coppia impeccabile che ha strappato applausi a non finire! Un intervallo, e si passa a un altro grande autore, Jerome Robbins di cui sono stati scelti i notturni di Fryderik Chopin. In the Night : la scena cambia, è notte , un fondale blu con mille stelle e tre coppie si alternano sui quattro pezzi suonati al pianoforte da Enrica Ruggiero. Gaia Straccamore con Mario Marozzi , Alessandra Amato con Damiano Mongelli , Roberta Paparella con Manuel Paruccini sono le tre coppie perfette che danzano il loro amore nella notte stellata.

Torna l’orchesta nel suo golfo mistico per dar vita alla terza e ultima parte della serata con un omaggio al grande Maurice Béjart. Si balla la Suite da La Gaité parisienne di Offenbach. Una specie di autobiografia di un ragazzo che non voleva studiare danza per la quale non si sentiva portato: la storia si svolge con un straordinario Alessandro Riga in contrasto con la sua maestra che crede in lui e vuole farlo assolutamente studiare e ballare, tenta di inserirlo nel gruppo dei danzatori, atletici e perfetti, ma senza successo. E intanto Riga dà sfoggio delle sue migliori qualità dandosi senza tregua al pubblico entusiasta.

Questo lavoro di Béjart è una vera apoteosi della danza, in scena quasi tutto, se non tutto, l’intero corpo di ballo in scatenate, esaltanti e coloratissime danze corali. Teatro gremito, entusiasta e plaudente.

ADD