Una vera e propria novità la mostra “Car Design. Le automobili disegnate a matita” che il 27 marzo ha aperto i battenti al Museo Revoltella di Trieste. In mostra anche i progetti vincitori dell’omonimo concorso internazionale promosso dall’Associazione Amatori Veicoli Storici presieduta da Vittorio Klun e dalla Facoltà di Architettura dell’Università di Trieste con il preside, professor Giovanni Fraziano. Vale a dire il più importante cenacolo italiano di chi ha fatto dell’automobile la passione di una vita e un gruppo di lavoro universitario fortemente orientato al design.
Al concorso sono stati invitati a presentare le loro idee i giovani laureati e laureandi delle facoltà tecniche e artistiche.
Di assolutamente sicuro vi è solo il fatto che al Revoltella si possono ammirare progetti, spunti, idee innovative, curiose, fantasiose su ciò che sarà l’auto del futuro. Idee nuove, avveniristiche, persino rivoluzionarie ma non campate in aria: il Concorso internazionale "Car Design" prevede infatti che a concorrere siano giovani talenti di tutto il mondo dotati di fantasia ma anche di conoscenze, pur non appartenendo al mondo di chi già opera nell’auto.
La commissione giudicatrice è, del resto, molto tecnica e ha selezionato le idee più brillanti tenendo conto anche della loro traducibilità in prodotto. Oggi o magari domani o più avanti, ma nell’ambito di una concretezza che non sia pura fantascienza.
Più di cento i progetti pervenuti da 26 Paesi diversi: Argentina, Belgio, Bulgaria, Canada, Cina, Finlandia, Germania, Giordania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Italia, Kazakistan, Kosovo, Malesia, Nuova Zelanda, Polonia, Rep. Ceca, Romania, Russia, Senegal, Serbia, Spagna, Sri Lanka e Turchia.
A comporre la Giuria sono esperti del ramo tra cui l’ingegner Leonardo Fioravanti cui si debbono alcune delle più belle Ferrari carrozzate da Pininfarina, l’ingegner Lorenzo Ramaciotti, responsabile Style di Fiat Group Automobiles e Maserati, l’ingegner Enrico Fumia, titolare di Fumia Design Studio, l’architetto Tom Tjaarda, titolare di Dimensione Design, e l’ingegner Costanzo Rinaudo del Centro Europeo di Modellismo Industriale, che produrrà il modello in scala del progetto vincitore e il dottor Paolo Di Taranto, Zagato Marketing Manager.
Ai tecnici si aggiungono i rappresentanti degli enti promotori e il presidente dell’AISA, Associazione Italiana della Storia dell’Automobile, ingegner Lorenzo Boscarelli, che fungerà da moderatore.
In rappresentanza delle Fédération Internationale des Véhicules Anciens il Vicepresidente, Patrick Rollet.
Due i temi sui cui i giovani talenti di tutto il mondo sono stati chiamati a misurarsi: quelli delle City Car e delle Dream Car.
Non è un caso che già dal concorso dello scorso anno siamo emerse suggestioni che il mercato dell’auto sembra già aver fatto proprie.
A partire dal progetto vincitore nel 2009, in cui il giovane srilankese Kaushaliya Buddika Bandara è riuscito ad esprimere in maniera brillante la funzionalità degli interni attraverso un’ideazione estremamente innovativa delle superfici esterne. Alla comodità tipica di una family car si aggiunge quindi l’emozione pura della Dream Car. Linee sinuose per una macchina progettata per fendere l’aria con eleganza e potenza.
L’eleganza unita ad un forte carattere sperimentale, con un occhio alle competizioni automobilistiche, si ritrova nel progetto dell’inglese Tan Sohanpall con un bolide che si sviluppa in lunghezza e che viaggia su tre ruote quasi a ricordare un siluro. ENIGMA, il nome del progetto, è un veicolo capace di inclinarsi, per una migliore aerodinamicità, nei tre perni posti davanti, nel mezzo e in coda. Perni che sostengono le tre ruote. Quella posta al centro dà stabilità, presa e trazione mentre le altre due permettono di accelerare violentemente. L’abitacolo è semplice e essenziale, per una vettura che mette i brividi.
All’eleganza e alla sperimentazione, un’altra caratteristica interessante è stata la rivisitazione del classico in chiave contemporanea e futuristica, come il progetto di Andrea Pezzolato e la sua MERCEDES BENZ 540 Koncept. Ottimo esempio di soluzione formale a metà strada tra memoria storica di un caso eccellente, la mitica Mercedes 540, e la sua riproposizione in chiave moderna.
Da notare che l’abitacolo, come la versione Roadster della vettura originale, presenta solo due posti ma garantisce un ampio spazio posteriore adibito a bagagliaio. Elemento caratterizzante dell’interno è l’enorme display touch-screen posizionato al centro della plancia ed atto ad integrare le funzioni di computer di bordo e di supporto alla navigazione. Un altro display di dimensioni minori è collocato al centro del volante per fornire al conducente le informazioni di base per la guida.
Tra le City Car, è stato apprezzato il progetto Voltron, di Federico Arhidiacono, nato da una riflessione sugli spostamenti urbani. La maggior parte degli spostamenti in città avviene in auto, che nella grande maggioranza dei casi hanno a bordo il solo conducente; molto più raro è il caso di spostamenti con l’auto a pieno carico. L’idea è quella di creare un veicolo capace di trasformarsi a seconda del numero di passeggeri che dovrà ospitare. Non è forse assurdo essere costretti a spostarsi (quando si è da solo) in un mezzo che pesa 1500 kg, ha una potenza media di 100 cv (che non vengono sfruttati quasi mai), un ingombro medio di 6 mq, emissioni di Co2 insostenibili?
Voltron è la risposta a questi problemi.
Questi alcuni esempi del "vivaio" planetario di idee che "Car Design" riesce a far emergere, mettendole così a disposizione dell’industria. Un terreno di cultura che anche per il 2010 promette del nuovo e del buono.
[**www.concorsocardesign.it**](https://www.concorsocar)
a cura della redazione