L’Accademia Filarmonica Romana porta in scena la ricca tradizione di canzoni popolari romane con lo spettacolo di Nicola Piovani Semo o nun semo … che sarà in scena al Teatro Olimpico da giovedì 16 a domenica 26 aprile 2009. Dopo il successo ottenuto nella scorsa stagione, ritorna dunque sul palcoscenico dell’Olimpico di Roma lo spettacolo prodotto dalla Compagnia dell’Ambra, in collaborazione con il Teatro Ambra Jovinelli e l’Accademia Filarmonica Romana: oltre allo stesso Piovani nella veste di direttore, ci saranno i cantanti Pino Ingrosso, Donatella Pandimiglio, Carlotta Proietti (figlia di Gigi), Raffaela Siniscalchi e l’attore Massimo Wertmüller, insieme ai musicisti dell’Ensemble Aracoeli.
Ideato in occasione delle celebrazioni per il centenario di Villa Borghese a Roma, lo spettacolo di Piovani nasce dal desiderio di presentare una serata di canzoni romane classiche nella veste più possibile vicina ai tempi che le hanno viste venire alla luce, e cioè in una veste decisamente teatrale. “Si è detto e scritto – spiega Nicola Piovani - che la canzone romana stilisticamente non esiste, in fondo sarebbe solo un succedaneo della canzone napoletana, e in parte è vero. Ma non estremizziamo, una piccola sua fisionomia distintiva la canzone romana ce l’ha: un certo sentimento di petroliniana rassegnazione, di sulfureo disincanto, che si traduce in vago e scanzonato andamento ritmico; che non è certo la leggera tarantella partenopea, profumata di erbe marine e forni a legna, ma un cugino saltarello dai piedi pesanti, adatto ai sampietrini e odoroso di incenso e di pajata”. A Piovani va il merito di aver riconsegnato teatralità a queste canzoni nate sulle tavole dei palcoscenici per essere cantate e recitate di fronte a un pubblico partecipe e spontaneo, ma che col passare degli anni - soprattutto dagli anni Sessanta – sono state sempre più adattate alla moda, al gusto corrente e alle esigenze delle case discografiche.
Sfileranno dunque in un’unica serata alcuni dei pezzi più pregiati che ancora oggi ci appaiono come i canti di Roma più emozionanti, gli stornelli più ‘profumati’, che arrivano dall’infanzia dei nostri genitori o dei nostri nonni a partire proprio dalla canzone che dà il titolo allo spettacolo Semo o nun semo di Romolo Balzani (1892 - 1962) attore, arrangiatore e cantante romano che nel secolo passato ha espresso con successo e nel modo più genuino la tradizione della canzone romana; in programma altre tre sue composizioni: San Giovanni, dedicata alla festa di cui fu un grande protagonista, L’eco der core e Barcarolo romano, entrambe composte nel 1926. Oltre alla canzoni di Balzani, ci saranno Na serenata a Ponte (canzone tramandata oralmente e rielaborata da Nicola Piovani), Affaccete Nunziata, Nina si voi dormite, Canzone a Nina di Ettore Petrolini (1884 – 1936) insieme alla più famosa Tanto pe’ cantà scritta da Petrolini nel 1926. E ancora Lulù dell’attore e regista Aldo Fabrizi (1905 – 1990), Serenata sincera, Roma forestiera, composta nel 1947, in cui si cantava la nostalgia per la Roma che fu, e Com’è bello fa’ l’amore quando è sera, uscita allo scoppio del secondo conflitto mondiale.
Daniele Battaglia