Oltre ad aver collaborato (testi, musiche) con tanti artisti del calibro di Gianna Nannini, Fiorella Mannoia, Samuele Bersani, Adriano Celentano Andrea Bocelli e Frankie Hi-Nrg, si è imposto sulla scena musicale come cantautore. Del 2001 il primo album, omonimo. Ironia, profondità, autenticità e intensità di pezzi quali “Fine, fine”, “Gli occhi al cielo”, “Il postino”, lo hanno lanciato verso la vittoria della Targa Tenco per la migliore opera prima.
Nel 2004 partecipa a Sanremo con la canzone “Solo un sogno”, poco prima di pubblicare il secondo album, “Musica leggera”. Un disco delicato, tra acustica ed un pizzico di elettronica. Il 2006, con le collaborazioni di Samuele Bersani, Roy Paci e Petra Magoni, Pacifico lancia il terzo disco, “Dolci frutti tropicali”.
Oggi vede la luce il quarto disco, “Dentro ogni casa”, quello della probabile consacrazione definitiva. Alle sue spalle la casa discografica Sugar di Caterina Caselli, che ha creduto in artisti quali Negramaro ed Elisa. Trascinato dal primo singolo “Tu che fai parte di me”, in cui Gianna Nannini presta la sua possente voce, l’album rappresenta, per Pacifico, “il desiderio di avvicinarsi alle persone, annotandone storie ed emozioni”.
Come nasce questo cd?
Ho cercato di fare un cd che definisco sentimentale nella sua accezione più complessa. Scrivendo per altri artisti, posso liberare le emozioni più semplici del pop, mentre quando penso al sentimentale mi riferisco ad una serie di sfaccettature, ai sentimenti di tutti i rapporti, sia d’amore, sia familiari. Per questo cd ho cercato le emozioni degli altri. In DENTRO OGNI CASA ho fatto questo: ho cercato l’intimità. La casa è il luogo dove siamo noi stessi, senza difese e senza filtri. Per mesi mi sono trasformato, utilizzando un piccolo registratore mp3, in un cronista delle emozioni: registravo tutto, dalle chiacchiere in taxi alla fila dal medico…
C’è un brano al quale sei più affezionato?
A nessuno in particolare. I brani sono dieci elementi, dieci fotografie della realtà, dieci storie emerse dal mio “reportage”. Come mia abitudine, ho scritto tantissimo ma poi ho scelto quello che è diventato “Dentro ogni casa”.
La tua carriera è costellata di collaborazioni tutte importanti. Un’abitudine più comune all’estero che in Italia. Come sono nate le tue?
Sono stato davvero fortunato anche perché sono arrivato molto tardi a fare questo lavoro; ho sempre suonato ma fino al 2001 non avevo mai scritto. Questo mi ha permesso in qualche modo di essere un gregario, ma di non viverlo come un ruolo secondario, anzi ho sempre percepito una fiducia nei miei confronti e una mia assoluta disponibilità verso l’artista che ha reso le collaborazioni sempre positive. E’ vero che questo tipo di collaborazione è più comune all’estero, ma io non ho mai avuto problemi a coinvolgere gli artisti che stimavo.
Cosa pensi di questa rivoluzione digitale che permette di fare musica su internet, in maniera più immediata senza filtri e senza dover sottostare alle logiche del mercato?
E’ una strada che seguo spesso. Ci sono moltissimi artisti che mi invitano ad ascoltare le loro cose su Myspace, mi chiedono amicizia, e cerco sempre di accettare ed ascoltare. In questo modo ho scoperto tre o quattro artisti assolutamente sconosciuti di grandissimo valore che non avrei mai avuto l’occasione di sentire se avessero seguito l’iter tradizionale. Un po’ come accadeva negli anni ’60. Ora ci sono due o tre artisti che vorrei produrre. Uno fa il contadino e vorrebbe pagarmi con formaggio e miele: lo andrò a trovare sicuramente!
Stefano Mastropaolo
(Nella foto il cantante Pacifico)