Berlino

Berlino

La consuetudine che governa i reportage turistici, vuole che si inizi parlando della storia, anno di fondazione, origini, dominazioni, e qualche aneddoto sulle stratificazioni del territorio. Il nostro prologo narra invece di una città-spartiacque del secolo breve, che non ha bisogno di presentazioni: Berlino. Le città come questa non possono essere descritte. Per loro vale ciò che disse Norman Mailer, “Una volta che un giornale si occupa di una storia, i fatti sono perduti per sempre, perfino per i protagonisti”

Berlino ha visto la storia farsi strada tra le macerie, ha respirato l’acre degli incendi, ha immaginato la morte del tiranno nel bunker del Reichstag. Ed è rinata. Come nel mito dell’araba fenice, si è scrollata la polvere dalle piume, e ha ricostruito lo scheletro di un colosso dato per estinto. I tedeschi hanno ripreso la memoria per la coda, e giorno dopo giorno, anno dopo anno, hanno espiato il passato, cercando di reagire all’immagine mostruosa che sembrava li avesse marchiati per sempre. Oggi è una città su cui restano indelebili i segni della divisione, le tracce dei muri, le case abbattute dalle grandinate di bombe angloamericane. Eppure è proprio da quell’inferno che sono ripartiti i berlinesi, per farne un centro futuristico affetto da gigantismo.

Passaggi

Per arrivare a Berlino si deve passare dalla stazione ferroviaria più grande d’Europa, la Hauptbahnhof, terminata dopo otto anni di lavori ed inaugurata per l’inizio dei Mondiali di calcio ‘06. Gerkan, Marg & Partners l’hanno disegnata su cinque livelli, in vetro e acciaio, coperta da un tetto di vetro. Tra le cupole più suggestive c’è l’opera di sir Norman Foster, puntualmente in vetro ed acciaio, che ricopre la sala plenaria del Reichstag. La vista dalla cima del parlamento tedesco mozza il fiato, e i turisti fanno lunghe file per memorizzare l’immagine di Berlino vista dall’alto.

Architetti e forme

Renzo Piano, Norman Foster, Ming Pei, Richard Rogers, Arata Isozaki, Helmut Jahn, Deniel Libeskin, Aldo Rossi, Jean Nouvel, David Chipperfield: gli egregi fautori della modificazione, hanno fatto di Berlino un cantiere mutevole, in cui ogni edificio ha assunto un ruolo preciso sulla scacchiera del futuro.

Per chi volesse testarlo, consigliamo di fare un salto a Postdamer Platz: intorno ad una delle piazze più segnate dalla Storia, si erge oggi un quartiere che ha poco in comune con il recente passato sovietico. Postdamer Platz era infatti, fino a due anni fa, uno dei simboli più concreti della Germania dell’Est. Il Muro è ancora lì, intatto, ricoperto da strati di colore, murales, graffiti, stencil, fotogrammi che incidono il ricordo della città divisa, del paese tagliato in due da un arcipelago di cemento verticale. Se siete al centro della piazza, date un’occhiata in alto, e vedrete lo scintillio del vetro: giganti che grattano il cielo, tra cui l’opera retrò di Hans Kollhoff, il Gotham Palace. Il progetto della piazza appena realizzato porta il nome del nostro Renzo Piano, che l’ha disegnata con bordi taglienti, trasparenti, su cui si muovono immobili le torri. Piano ha dato forma anche alle Ferrovie Tedesche, suggestive e morbide, nonché di vetro, che entrano nel vivo del Sony Center. Helmut Jahn ha invece disegnato il “mall”, una scenografia perfetta per “Blade Runner”, che contiene negozi, ristoranti, appartamenti, un museo del cinema e sale di proiezione.

Dormi e compra

Consigliamo ai turisti facoltosi le notti estatiche del Bensheim Center, un residence innovativo, lussuoso, a pochi metri dai cinque stelle Ritz-Carlton Hotel e dal Marriott Hotel. La zona di Postdamer Platz offre le cento vetrine delle Arkaden, rigogliose di negozi ed edifici in metallo, vetro e terra cotta, ristoranti lussuosi, servizi di intrattenimento negli hotel dove il turista può godere di un’attenzione quotidiana, premurosa.

Il Polmone

Tra una nottata e l’altra, è bene rilassare i muscoli nel giardino degli animali, il Tiergarten, un’oasi verde, da cui è facile raggiungere uno dei simboli più rinomati di Berlino: la quadriga di cavalli alati della Porta di Brandeburgo che aguzzano lo sguardo su Pariser Platz.

Party time

Berlino si nutre di una vita notturna elettrica, dove il desiderio non si assopisce, ma penetra paesaggi ed interni. Ai tempi del muro la parte occidentale della città proponeva il programma del qui “non si dorme mai”, che si è espanso a macchia d’olio in quasi tutti i quartieri. Oggi non c’è orario di chiusura obbligatorio che turbi i nottambuli.

Le istituzioni berlinesi più affermate sono il “Sage Club” o il “Kit Kat Club” (casa dell’erotismo e della vogue sado-masoch, in Bessemer Strasse 2): all’entrata ci si spoglia e se si ha un’uniforme in latex ci si trova a proprio agio; aprono a Berlino ogni mese nuove discoteche, club, lounges e cocktail bar di diversi stili, spesso dedicati alle minoranze estetiche, ai filoni sessuali, ai singles, che occupano numerosi la loro capitale.

Dove

La maggior parte dei locali si trova nei quartieri di tendenza: Mitte, Prenzlauer Berg e Friedrichshain. Nella città devota al culto dell’archeologia industriale, gli edifici che un tempo ospitavano fabbriche e industrie sono stati trasformati in locali notturni: la Kulturbrauerei, il Pfefferberg, il Kalkscheune, la Brotfabrik o l’Arena. Sono posti che ospitavano le fiorenti industrie berlinesi: birrerie, industrie di calce o depositi d’autobus. Oggi sono proprio questi i nuovi luoghi d’incontro preferiti della sub-cultura, come la nuova costruzione ecologica del Tempodrom. Gli edifici storici invece, suscitano il fascino vintage degli oggetti decaduti.

La Friedrichstrasse

Il Check Point Charlie è un’attrazione a cui pochi turisti sanno rinunciare. Infatti, dalla riunificazione la Friedrichstrasse è tornata ad essere luogo di passeggio, con le scenografie scintillanti dei negozi alla moda.

Le lunghe notti di Kreuzberg

Vita notturna e locali alla moda possono essere trovati ovunque, soprattutto nel tradizionale quartiere di Kreuzberg: celebre nel mondo per la storia del piccolo settore orientale e del distretto postale SO 36, successivamente Berlin 36 che - circondato da tre lati dal muro di confine - divenne negli anni settanta ed ottanta il leggendario centro alternativo delle case occupate illegalmente.

I posti più importanti per la vita notturna in Kreuzberg 36 sono la Oranienstraße e la Wiener Straße, così come la zona intorno a Schlesische Tor, il cosiddetto “Wrangelkiez”. Innumerevoli sono anche i Kneipe, bar, club di tutti i tipi e per tutti i gusti.

Dove? Basta raggiungere la Oranienstraße a Kreuzberg, a Friedrichshain (Simon-Dach-Straße e Boxhagener Platz), a Prenzlauer Berg (intorno a Kollwitzplatz e nella Kastanienallee), a Mitte (intorno a Rosenthaler Platz, a Monbijouplatz e agli Hackesche Höfe) e naturalmente Nollendorfplatz a Schöneberg. La leggendaria fama di cui vive questa città cangiante è legata anche alla capacità di creare sempre nuove correnti: nei disco-club vengono sviluppati di continuo nuovi trend musicali e i locali si rinnovano ad ogni soffio di vento. Generi musicali e varietà dell’offerta saturano in abbondanza il tessuto notturno berlinese.

Berlino è dark

Lo stile Steril-Masoch impazza tra il popolo della notte: le cameriere indossano uniformi in latex e cuffiette da crocerossine; barman, dj e clientela scelgono completi di latex e plastica, ornamenti di cilicio, frustini e strumenti del mestiere sadomaso.

La zona più solare della Berlino notturna. I migliori cocktail vengono serviti (a partire dalle 18) al Victoria Bar sulla Potsdamer Strasse 102, a pochi passi dalla famosa Philarmonie. Se siete alla ricerca di eleganza, questo è il luogo che fa per voi: un bancone chiaro, luci soffuse e atmosfera jazz. Se avete bisogno invece di un locale alla mano, basta raggiungere il 50 di Winterfeld Strasse: l’arredamento (e il sound) da finto pub inglese, le tovaglie bavaresi ai tavolini, sono l’identikit del Green Door.

Finito l’aperitivo ci si sposta nei quartieri est della capitale: da Prenzlauer Berg a Freidrichshain si concentra la nuova scena berlinese. Il Rot-Kreuz-Touch, sulla Frankfurter Alle 43, dove le pareti sono nude, scabre, i tavolini bassi, la croce al centro, i lampadari Ikea, la cameriera nella solita uniforme latex. Per gli amanti della perdizione, dalle 3 di notte in poi, c’è il Kumpelnest sulla Lützow Strasse 20: qui trionfano il kitsch e la musica anni ‘70. Poi ci sono le disko malandate, come lo scantinato del Mudd-Club sulla Gro e Hamburger Strasse 17 (le scale d’ingresso sono piuttosto ripide). Se vi piace la musica balcanica non avete altra scelta: qui si celebrano per due sabati al mese sfrenate Jugo session. Gli amanti della new wave e dell’arcipelago techno berlinese sono pregati di fare un salto al Bunker del Maria Club, mezzo nascosto dallo Schilling Brücke nel quartiere di Freidrichshain. Infine il santuario Hart della Berlino oscura: il Club Edelweiss, barcone appena rinnovato di 42 metri sulla Köpenicker Strasse 21 (votato ai misteri dei party Homo-techno). Le lunghe notti di Berlino sono ossigeno per chi necessita di una boccata d’aria. Fatevene una ragione, e la città saprà soddisfare i vostri desideri.

Marco Lupo

www.vacanzeingermania.com

(Nella foto il Tiergarten)

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