Thailandia autentica. “Sanuk, Sabai, Saduak”

Thailandia autentica. “Sanuk, Sabai, Saduak”

“Sii felice, sereno, accontentati di cio’ che la vita ha da offrire”: il più celebre dei proverbi in lingua thai è il punto di partenza per un viaggio alla scoperta di sé nelle infinite sfumature della Thailandia del Nord

Phrathat Chae Haeng Temple, Nan *** Local Caption *** วัดพระธาตุแช่แห้ง จังหวัดน่าน

Tutto in Thailandia sembra così lontano e diverso dalla quotidianità occidentale: paesaggi, spiritualità, arte, tradizioni. L’essenza di un viaggio in queste terre sta proprio nella ricerca di una visione nuova e diversa del mondo, di quell’equilibrio perfetto tra accoglienza e rispetto di un’identità millenaria.

ANTICO E MODERNO SI INCONTRANO A CHIANG RAI

Chiang Rai è la partenza ideale per l’esplorazione delle bellezze paesaggistiche e culturali della Thailandia del Nord. Una piccola ma attraente città in una regione con una lunga storia di piccoli regni che ebbero la loro origine nel periodo pre-Thai.

La città fu fondata nel 1262 dal Re Mengrai e fu capitale del suo regno fin quando non venne superata in importanza dalla vicina Chiang Mai: un glorioso passato di cui tutt’oggi si preserva la memoria. Non è un caso che, seguendo le abitudini degli abitanti di Chang Rai, la prima tappa di un qualsiasi itinerario in quest’area rurale e fertile sia proprio il monumento dedicato al re, un doveroso omaggio alla storia di questo popolo. Lo stupa costruito dal Re Chaisongkram per conservare le reliquie di suo padre, re Mengrai, si trova nella periferia della città, lungo la strada per Mae Chan.

Una volta adempiuto a quest’onere di viaggiatore consapevole, si può continuare a scoprire Chiang Rai, in un repentino passaggio dall’antichità alla modernità.

Wat Rong Khun, il Tempio Bianco, è uno dei templi più stravaganti e facilmente riconoscibili del Paese. Il colore bianco, che celebra la purezza del Buddha, non è l’unico aspettp in grado di rapire l’occhio del visitatore: l’intonaco scintilla alla luce del sole per i tanti specchietti che sono stati inseriti al suo interno, anch’essi dal significato simbolico, poiché rappresentano la saggezza.

Tea Plantation, Santikhiri Village on Doi Mae Salong, Chiang Rai

L’opera è stata progettata da Chalermchai Kositpipat, famoso artista Thai che riesce a catapultare ogni osservatore nel suo mondo, nella sua visione surreale degli insegnamenti buddhisti, rivisitati in chiave moderna e riproposti al visitatore, thailandese o straniero, in maniera decisamente originale.

Il Tempio Bianco è già poco fuori città, ci spingiamo allora più a est per scoprire i versanti alti e ripidi del Parco Forestale Phu Chi Fa, dove va in scena uno degli spettacoli naturali più straordinari che la Thailandia del Nord può offrire. Quest’area montuosa che sorge vicino al confine con il Laos e degrada verso il fiume Mekong, offre una vista spettacolare sulle colline circostanti, le cui altezze variano tra 1.200 e 1.600 metri. Vale la pena venire qui all’alba, quando ci si può idealmente tuffare in un mare di nebbia da cui emergono tenaci le poche cime che riescono a innalzarsi verso il cielo.

All’estremo nord della provincia si trova, poi, il “Triangolo d’Oro”, dove il fiume Mekong e il fiume Ruak si incontrano creando la linea di frontiera tra Thailandia, Myanmar e Laos, dove le alte montagne circostanti risuonano delle attività di antiche tribù.

Quando andare:

Da novembre ad aprile

Come arrivare a Chiang Rai

In aereo. Thai Airways International, voli giornalieri da Bangkok a Chiang Rai. Hotline 1566,

www.thaiairways.com

In bus. Il viaggio di 10 ore da Bangkok può essere fatto anche in autobus. La partenza è dalla Stazione Autolinee di Bangkok, via Kampaeng Phet II.

www.transport.co.th

In auto. Prendete l’autostrada numero 1 e dopo la numero 32 per Nakhon Sawan. Riprendete poi la numero 1 per Chiang Rai via Phayao, Lampang e Tak. Il percorso totale è di 785 chilometri.

NAN, LA PERLA NASCOSTA

Proseguendo verso sud-est si scopre Nan, un tesoro celato da una valle verdeggiante, attraversata dal fiume che porta il suo stesso nome e circondata da colline boscose. Con una storia che risale al 14esimo secolo, quando il regno settentrionale di Lanna era all’apice della sua potenza, Nan conserva e preserva un inestimabile patrimonio storico e uno stile di vita unico al mondo.

Il suo relativo isolamento e un ambiente tropicale non comune alle altre province settentrionali, insieme ai tanti monasteri buddisti, evocano la sensazione di un legame ininterrotto con la terra e la sua generosità, soprattutto in prossimità delle aree rurali dove le famiglie contadine vivono della vendita di prodotti locali, attrezzi ed oggetti utilizzati nella vita di tutti i giorni. Una quotidianità che si riflette inevitabilmente nelle forme artistiche di Nan, in particolare nei suoi murales, che ritraggono momenti di vita vera e che presentano il luogo al resto del mondo. A scandire il lento scorrere delle stagioni in queste terre sospese nel tempo ci pensano eventi come la storica “gara delle barche lunghe”.

Tradizione vuole che i Nan Boat Races siano stati inizialmente organizzati per celebrare la fine della Quaresima Buddista, il periodo (all’incirca 3 mesi) in cui i monaci si rinchiudono nei monasteri in meditazione. Oggi si tratta di un appuntamento imperdibile per migliaia di spettatori, sia locali che stranieri per l’incredibile numero di barche che partecipano a questa competizione, circa 200 provenienti da oltre 100 comunità. Ogni barca può ospitare fino a 60 rematori, tutti distinti dalla stessa divisa, che gareggiano per le semifinali e finali nel tratto cittadino del fiume Nan, normalmente a fine ottobre.

Silverware, Nan *** Local Caption *** เครื่องเงิน จังหวัดน่าน

Lasciata alle spalle l’adrenalina della gara, si può proseguire a nord di Nan lungo l’autostrada n. 1080 nel distretto di Nong Bua verso il Parco Nazionale di Doi Phu Kha a1.900 metri sul livello del mare, alla scoperta del Chomphu Phu Kha. È una pianta estremamente rara, sconosciuta fino agli anni Cinquanta, ma oggi in via di estinzione. La fragilità della nicchia ecologica in cui prolifera , minacciata – secondo i responsabili del parco – dalle pratiche di agricoltura nomade delle popolazioni che popolano le colline del bacino del fiume Nan, ha motivato la costituzione del Parco Nazionale del Doi Phu Kha nel 1999.

Tra le cascate panoramiche e la vegetazione lussureggiante, tra le tante sfumature di rosa dei fiori di Chomphu Phu Kha (che si aprono nel mese di febbraio), ci si può abbandonare alla contemplazione di una bellezza primordiale, e capire, ancora una volta, quanto la vita ha da offrire.

Quando andare

Da dicembre ad aprile

Come arrivare a Nan

In aereo. I viaggiatori possono prendere un volo da Bangkok a Chiang Rai, e poi proseguire con un bus dalla stazione di Chiang Rai.

Thai Airways International www.thaiairways.com

In bus. Il viaggio di 9 ore da Bangkok può essere fatto in autobus con aria condizionata. La partenza è dalla stazione degli autobus di Bangkok, via Kampaeng Phet II.

www.transport.co.th

In auto. Da Phrae, Nan è facilmente raggiungibile dalla superstrada numero 101 dopo un breve percorso di 120 chilometri.