Arad in mostra al Centre Pompidou

Arad in mostra al Centre Pompidou

Dal 19 novembre al 2 marzo avrà un’esposizione personale al Centre Pompidou. Si tratta di Ron Arad, uno tra i più poliedrici artisti in circolazione. Scultore, designer, architetto? Difficile dirlo. Con uno stile tutto suo, che comprende addirittura il suo abbigliamento, Arad dimostra una poetica estetica duttile, flessibile, in grado di adattarsi ai ruoli diversi che di volta in volta assume senza mai perdere i tratti che lo contraddistinguono. E’ lui il primo, infatti, a non accettare definizioni per se stesso, il modo migliore per non porsi limiti. A Londra, all’ultima fiera di arte contemporanea dove due gallerie hanno presentato le sue opere Arad si è presentato vestito a tema. Scarpe, giaccone e cappello ricordavano, infatti, le sue sculture. L’ennesima dimostrazione di una mentalità creativa a trecentosessanta gradi, che non ha necessità di stimoli particolari per esprimere la propria originalità. Intanto i premi ed i riconoscimenti ottenuti non si contano più. Le sue opere sono esposte nei principali musei del mondo. Un grande riconoscimento per un autore il cui lavoro ha saputo, nel corso degli anni, svincolarsi dai limitati confini del design (pur senza rinnegarlo). Ancora oggi Ron Arad continua a creare sia esaltanti pezzi pezzi industriali, come la lampada da tavolo Pizza Kobra per la famiglia Guzzini, sia esclusivi esemplari d’arredo prodotti in serie limitata. Senza dimenticare ovviamente le sculture la grande produzione di sculture, di cui già si occupano numerose gallerie internazionali. Arad, nato a Tel Aviv nel 1951, aveva studiato alla Jerusalem Accademy of Art prima di trasferirsi a Londra per dedicarsi all’architettura. Già dai primi anni ottanta Arad fu attratto dal design, visto però in un’ottica di recupero e decontestualizzazione. La Rover Chair, ora battuta all’asta a Londra e New York e riconosciuta come l’emblema del design da collezione, risale proprio a questo periodo “giovanile”.

W.A.

Centre Pompidou

www.cnac.gp.fr

www.ronarad.com

(Nella foto Ron Arad)