Quando l'industria diventa arte

Quando l'industria diventa arte

Innanzitutto il luogo. La Tate Modern è una vecchia fabbrica che si trova lungo il Tamigi, in una zona industriale che era rimasta deserta e semi abbandonata verso la metà del secolo scorso. Il posto risultava talmente suggestivo, già prima della presenza del museo, che i Pink Floyd avevano fotografato proprio questa fabbrica dismessa per la loro copertina dell’album “Animals”, che era una feroce satira con forti echi Orwelliani e Dickensiani, sulla società industriale moderna e contemporanea ed i suoi portati sociali e culturali. Il luogo risultava disumano e tetro, pieno di senso di morte e decadenza.

Oggi grazie proprio alla galleria, che è stata il “faro” del cambiamento, la zona è stata totalmente riconvertita: sul lungofiume dove prima non c’erano più che rottami ora si è creata, un’area vivace con piccole e medie gallerie d’arte, una frequentata passeggiata, con bar e locali animati da artisti di ogni genere. Ma torniamo alla Tate: se la struttura esterna non ha subito variazioni rispetto all’estetica industriale per la quale era stata concepita, l’interno è stato completamente ristrutturato. Dal bar e dai ristoranti, molto suggestivi - è possibile affacciarsi su grandi finestre, e seduti su comodi divani, si può ammirare il fiume e la città, in un’ atmosfera sospesa di silenzio e di contemplazione. Uno dei punti forti della galleria è che l’accesso alla collezione permanente è gratuita, anche se è comunque richiesta una sottoscrizione volontaria. A pagamento sono invece generalmente le mostre itineranti che vengono ospitate durante l’anno, così il museo oltre a costituire un riferimento fisso in città, come struttura, è anche una continua fonte di diffusione e di aggiornamento artistico. L’ingresso della Tate è un immenso ambiente privo di arredamento e rifiniture che mette subito lo spettatore di fronte ad un forte impatto con le opere.

Il merito di questa rilettura architettonica è totalmente riconosciuto a Nicholas Serota, il direttore sessantaduenne del museo, il quale vede i meriti maggiori nell’essere riuscito ad ampliare il raggio d’influenza del museo, non limitandolo al semplice contesto britannico: ciò ha fatto di Londra la capitale mondiale dell’arte contemporanea. Serota ha assunto l’incarico nel 1988: al tempo la Tate esponeva solo il 10% delle sue collezioni, il resto era disperso in prestiti e depositi. Nel 2000 il 50% delle opere traslocarono dalla sede storica della Tate Gallery di Millbank (con fondazione 1897), arrivando alla sede attuale. La sede storica ospita comunque mostre come quella che sarà dedicata al centenario della nascita di Francis Bacon il prossimo autunno. Per le Olimpiadi del 2012, la superficie espositiva del museo sarà ampliata passando da 9mila a 15mila metri quadrati, il progetto è stato affidato agli architetti Herzog e de Meuron, che avevano curato anche la riconversione della fabbrica. Costruiranno una piramide irregolare fatta di scatole trasparenti sovrapposte alta 11 piani.

S.M.

Web: www.tate.org.uk

Millbank - London, SW1P 4RG