Versailles, celebre per il suo maestoso palazzo e i suoi giardini incantevoli, ospita anche una perla della gastronomia: il ristorante Gordon Ramsay au Trianon, situato nel lussuoso Waldorf Astoria Versailles. Dal 2022, la cucina di questo rinomato locale è affidata a Gabriele Ravasio, talentuoso chef italiano originario di Nembro, in provincia di Bergamo. La passione di Ravasio per la cucina nasce precocemente, portandolo a lavorare sin da giovane in ristoranti locali. A 21 anni si trasferisce a Londra, dove affina le sue competenze presso il ristorante italiano “Babbo” e successivamente da Nobu, ristorante stellato noto per la fusione tra cucina giapponese e peruviana. Le sue esperienze internazionali, inclusi viaggi in America Latina, arricchiscono il suo repertorio culinario con tecniche innovative e un profondo rispetto per gli ingredienti naturali.
Nel 2014, Ravasio entra a far parte del team del Trianon Palace a Versailles, lavorando al fianco di Simone Zanoni e sotto la guida di Gordon Ramsay. Grazie alla sua dedizione e talento, nel 2022 assume il ruolo di chef principale del ristorante Gordon Ramsay au Trianon, mantenendo l’eccellenza culinaria che ha valso al locale una stella Michelin.Nonostante la supervisione di Ramsay, Ravasio gode di ampia autonomia nella definizione dei menù e nell’impronta gastronomica del ristorante, testimoniando la fiducia riposta in lui dal celebre chef britannico.
La cucina di Ravasio si distingue per l’attenzione meticolosa alla qualità degli ingredienti e l’adozione di tecniche innovative. Una delle sue peculiarità è l’utilizzo di una salamoia a base di acqua frizzante per preparare carni e pesci, metodo che modifica il pH degli alimenti, rendendo le proteine più digeribili e garantendo una cottura ottimale. I suoi piatti, come l’astice bretone servito con una bisque intensa e accompagnato da petali di cipolla farciti con creme al basilico e pomodorini, sono esempi di come tradizione e innovazione possano fondersi armoniosamente per offrire esperienze gastronomiche uniche.
