
A più di un secolo dalla scoperta della celebre Villa dei Misteri, Pompei continua a sorprendere il mondo archeologico con nuove rivelazioni. Recentemente, durante gli scavi nell’area centrale della città antica, precisamente nell’insula 10 della Regio IX, è emerso un affresco di straordinaria bellezza e importanza storica: una megalografia a tema dionisiaco che getta nuova luce sui culti misterici del I secolo a.C.
L’affresco, che decora una grande sala destinata ai banchetti, si sviluppa su tre delle quattro pareti dell’ambiente, con figure a grandezza naturale che rappresentano scene legate al culto di Dioniso, il dio del vino e dell’estasi. Le immagini raffigurano un vivace corteo dionisiaco: baccanti danzanti, satiri che suonano il flauto e scene di sacrificio. Al centro della composizione, una figura femminile, probabilmente una neofita, si prepara all’iniziazione ai misteri del dio, in un rituale notturno carico di simbolismo.
Questo ritrovamento offre una nuova prospettiva sull’immaginario dei rituali iniziatici di Dioniso. Rispetto alla Villa dei Misteri, il nuovo fregio introduce l’elemento della caccia, evocato non solo dalle baccanti cacciatrici, ma anche da un secondo fregio, più piccolo, posto al di sopra di quello principale, che raffigura animali vivi e morti, tra cui un cerbiatto e un cinghiale appena sventrato, galli, uccelli vari, pesci e molluschi.
La scoperta di questa megalografia non solo arricchisce la nostra conoscenza delle pratiche religiose e sociali dell’antica Pompei, ma sottolinea anche l’**importanza continua degli scavi archeologici **nella città sepolta dal Vesuvio nel 79 d.C. Ogni nuova scoperta contribuisce a ricostruire con maggiore dettaglio e profondità la vita quotidiana, le credenze e le arti di una civiltà che continua a influenzare la cultura contemporanea.
Il Parco Archeologico di Pompei ha annunciato che ulteriori studi saranno condotti per comprendere appieno il significato e il contesto di questo affresco, con l’obiettivo di preservare e rendere accessibile al pubblico questo patrimonio unico.