
Fino al prossimo 18 maggio 2025, centoquaranta capolavori tra sculture antiche, bronzi, dipinti, disegni, manoscritti, gemme e monete della più prestigiosa raccolta di opere d’arte e reperti archeologici del Rinascimento saranno mostrati negli spazi espositivi di Villa Caffarelli, ai Musei Capitolini. Un progetto scientifico di alto valore e di grande rilevanza nell’ambito dell’anno giubilare racconta la Collezione Farnese ricostruendo il momento del suo massimo splendore, dai primi decenni del XVI secolo all’inizio del XVII.
“I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una Collezione” riunisce parte dell’immenso patrimonio artistico farnesiano, grazie alla collaborazione dei tanti musei ed istituzioni che oggi conservano tale eredità dal valore inestimabile. I maggiori contributi sono giunti da Napoli, città che custodisce nel Museo Archeologico Nazionale, nel Museo e Real Bosco di Capodimonte e nella Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” numerose opere appartenute alla Collezione Farnese. Altrettanto preziosa la collaborazione degli altri enti prestatori tra cui figurano le Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma – Galleria Corsini e la Galleria Borghese a Roma, le Gallerie degli Uffizi e il Museo Nazionale del Bargello a Firenze, la Galleria Nazionale di Parma - Palazzo della Pilotta, la Biblioteca Apostolica Vaticana, nonché prestigiose istituzioni estere come il Museo del Louvre di Parigi, il Museo di Belle Arti e Archeologia di Besançon, la Royal Collection Trust, la Morgan Library di New York. A cura di Claudio Parisi Presicce e Chiara Rabbi Bernard, la mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata da Zètema Progetto Cultura in collaborazione con Civita Mostre e Musei. L’esposizione costituisce uno degli eventi di punta dell’anno giubilare organizzati dalla Sovrintendenza Capitolina, e fa parte dell’intervento “#Amanotesa” (PNRR CAPUT MUNDI), finalizzato a favorire l’inclusione sociale attraverso l’incremento dell’offerta culturale.
“Questa mostra dedicata alla collezione Farnese, una delle più straordinarie espressioni del collezionismo rinascimentale” dichiara l’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio “arricchisce l’offerta culturale di Roma nell’anno giubilare offrendo ai cittadini ed alle cittadine la possibilità di scoprire un momento di storia e di magnificenza dell’arte della Capitale. La nostra intenzione è di mettere tutti e tutte nelle condizioni di fruire della bellezza e del sapere, che sono un tassello della nostra identità, e faremo in modo di avvicinare anche chi abita nelle zone più distanti dal Centro Storico con un servizio di mezzi pubblici gratuiti, il più possibile capillare, che dalle periferie e dai quartieri più defilati muova verso il cuore della città, perché tutti abbiano l’opportunità di frequentare mostre prestigiose come questa, e tutti gli altri eventi culturali. Perché tutti possano godere della straordinaria bellezza di Roma”.
Il percorso espositivo si snoda lungo dodici sale, percorrendo le quali il visitatore può immergersi nella realtà dei Farnese e ricostruendo il legame tra la famiglia, la città di Roma e la Collezione. Sono esposti alcuni dei capolavori che all’epoca impreziosivano gli ambienti più fastosi del Palazzo (la Galleria dei Carracci, la Sala dei Filosofi, il Camerino del Gran Cardinale, le Stanze dei dipinti sacri e quella dei ritratti), quali lo splendido gruppo del Pan e Daphni, databile alla metà del II secolo d.C., il raffinato gruppo del Ganimede con l’Aquila, anch’esso di età imperiale, e capolavori assoluti dell’arte rinascimentale, come la Madonna del Divino Amore di Raffaello e il Ritratto di Papa Paolo III con il camauro di Tiziano, nonché i preziosi disegni preparatori della Galleria dei Carracci. Ed infine, uno spazio è stato dedicato al rapporto tra i Farnese e Fulvio Orsini.
Per informazioni:
060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
www.sovrintendenzaroma.it; www.museiincomuneroma.it;
www.museicapitolini.org; www.zetema.it;