L’azienda automobilistica, con lo spegnimento definitivo del suo impianto di trigenerazione alimentato a gas metano, anticipa di fatto di tre mesi i piani inizialmente previsti per questa iniziativa.
Una scelta che rappresenta una tappa fondamentale nel piano di decarbonizzazione delineato durante il Capital Markets Day del 2022, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030.
Lo storico impianto di trigenerazione, già attivo dal 2009, ha permesso all’azienda di produrre energia elettrica, termica e frigorifera con una notevole efficienza energetica ed ha anche contribuito alla riduzione dei consumi grazie all’utilizzo combinato del gas metano. Un risultato che ha prodotto diversi riconoscimenti (certificati bianchi) da parte del Gestore Servizi Energetici (GSE) per il contributo volto all’efficienza energetica.
Eppure, anche con questi risultati positivi, Ferrari ha deciso di fare un ulteriore passo in avanti, decidendo di abbandonare il gas metano per investire in energie rinnovabili. L’obiettivo è chiaro: ridurre l’impatto ambientale e promuovere una produzione più sostenibile, in linea con gli standard globali di responsabilità ambientale. La principale strategia del Cavallino per sostituire il gas metano è l’ampliamento del suo parco fotovoltaico. L’azienda ha già installato impianti solari capaci di generare 5 MWp, ma ha anche annunciato che raddoppierà questa capacità entro il 2030, per puntare ad una produzione di 10 MWp. Uno sforzo che è parte di un piano più ampio che prevede l’uso di fonti di energia rinnovabile per coprire gran parte del fabbisogno energetico del sito di Maranello.
Ma le iniziative di Ferrari non si fermano qui: la rossa sta anche potenziando le infrastrutture energetiche del proprio stabilimento. La ristrutturazione della sottostazione elettrica e l’installazione di tre nuovi trasformatori da 40 MVA ciascuno consentiranno una maggiore efficienza nella gestione dell’energia.
Investimenti tecnologici che permetteranno di supportare il passaggio alle rinnovabili e garantire un’alimentazione energetica stabile e sostenibile per le attività produttive.
Lo spegnimento dell’impianto di trigenerazione rappresenta un passo decisivo per Ferrari, con un impatto significativo in termini di riduzione delle emissioni di CO2 e del consumo di gas metano. L’azienda prevede di abbattere le emissioni di anidride carbonica del 60% all’anno, mentre il consumo di gas metano sarà ridotto del 70%.
Attualmente, circa il 40% dell’energia utilizzata nello stabilimento di Maranello è di origine rinnovabile, grazie alla produzione interna ed agli accordi di Power Purchase Agreement (PPA) per l’acquisto di energia verde. La parte rimanente dell’energia proviene dalla rete, a garanzia che l’origine provenga da fonti rinnovabili. Un approccio che permette a Ferrari di bilanciare le sue esigenze energetiche, continuando a perseguire l’obiettivo di una produzione a zero emissioni.