La Ferrari più antica del mondo, una 166 Inter del 1948, è stata ritrovata in Nuova Zelanda, dove viene ancora regolarmente guidata. Si tratta della quarta vettura stradale prodotta dalla Ferrari, con numero di serie 007-S, uscita dagli stabilimenti di Maranello quando l’azienda aveva meno di due anni di vita. Questa scoperta è legata alla tradizione Ferrari di usare numeri dispari per le vetture stradali e pari per quelle da corsa. Infatti, le prime due vetture con numeri di serie 001 e 003 sono andate perdute, mentre la 005 si trova al Museo Ferrari di Maranello. La 166 Inter è uno dei pochi esemplari rimasti tra le 37 prodotte fino al 1950.
La storia di questa Ferrari è avvincente, soprattutto per il modo in cui è arrivata a oltre 18.000 chilometri dalla sua terra natale. Dopo la sua produzione nel 1948, l’auto ha cambiato diversi proprietari, trascorrendo gli ultimi 30 anni nelle mani di una coppia americana di appassionati ferraristi che vivono in Nuova Zelanda. Prima di questo lungo periodo in Nuova Zelanda, la vettura era stata guidata da tre italiani, tra cui Pietro Barbetti, che partecipò alla Mille Miglia del 1952, classificandosi al 20° posto.
Nel 1953 la vettura subì un grave incidente mentre era nelle mani di Henry Bartecchi, capitano dell’esercito americano. Dopo le riparazioni alla Carrozzeria Touring di Milano nel 1954, iniziò un lungo viaggio per il mondo. L’avvocato Bob McKinsey, nuovo proprietario, spedì la Ferrari smontata negli Stati Uniti, ma il restauro fu complicato e l’auto rimase abbandonata in un campo per due anni. Nel 1956, Thomas Wiggins acquistò la vettura, ma senza la carrozzeria originale, mantenne solo la parte meccanica. Passarono 15 anni prima che Wiggins trovasse una carrozzeria coupé adatta, prodotta dagli Stabilimenti Farina, ma anche questa richiese ulteriori restauri. Il progetto si arenò per altri 23 anni, fino a quando, nel 1994, Wiggins abbandonò l’idea di completare il restauro.
La svolta avvenne con Amanda e suo marito “Phips”, che dopo il loro trasferimento in Nuova Zelanda, trovarono l’auto in vendita e, dopo sei mesi di trattative, riuscirono a ottenere tutti i pezzi necessari per ricostruire la vettura. Nel 1997, in occasione del cinquantenario della Ferrari, la coppia completò il restauro della 166 Inter e la riportò in Italia per le celebrazioni. Da allora, l’auto ha percorso oltre 50.000 chilometri e continua a essere utilizzata con regolarità, testimonianza vivente della storia del Cavallino Rampante e della sua eredità senza tempo.
Foto dal canale YouTube di Ferrari