Triennale Milano Celebra Gae Aulenti: la mostra su un'icona dell'architettura

Fino al 12 gennaio 2025, Triennale Milano ospita una straordinaria retrospettiva dedicata a Gae Aulenti (1927-2012), una delle figure più rappresentative dell'architettura e del design contemporanei.
Triennale Milano Celebra Gae Aulenti: la mostra su un'icona dell'architettura

La mostra, curata dallo storico dell’arte Giovanni Agosti con Nina Artioli e Nina Bassoli, rende omaggio alla poliedrica progettista che, in oltre sessant’anni di carriera, ha lasciato un segno indelebile su contesti italiani e internazionali del secondo Novecento.

Gae Aulenti è stata una figura unica nel panorama dell’architettura e del design, capace di spaziare tra molteplici ambiti: dal disegno urbano all’exhibition design, dall’architettura del paesaggio alla progettazione degli interni, dal furniture design alla grafica, fino alla scenografia teatrale. La sua versatilità e il rifiuto della specializzazione le hanno permesso di affrontare ogni progetto con un approccio innovativo e personale. “Io non voglio essere specialista […] In questo rifiuto alla specializzazione, c’è armonia”, affermava Aulenti, sintetizzando così la filosofia alla base del suo lavoro.

L’esposizione, realizzata in collaborazione con l’Archivio Gae Aulenti, si sviluppa attraverso 13 ambienti ricostruiti in scala 1:1, grazie ai materiali originali conservati nell’archivio milanese dell’architetto. Disegni, fotografie e maquette permettono di esplorare in modo immersivo le opere di Aulenti, fornendo una panoramica dettagliata e sperimentabile in prima persona. Il percorso espositivo, ideato dallo studio romano Tspoon e guidato da un team tutto al femminile, tra cui Nina Artioli, Alessandra Glorialanza e Eliana Saracinola, conduce il visitatore attraverso ricostruzioni fedeli di mostre, musei, case private, showroom, stazioni di metropolitana e scenografie teatrali.

Il viaggio inizia con la ricostruzione dell’allestimento “Arrivo al mare”, originariamente presentato in Triennale nel 1964. Questa sala-specchio, omaggio a “Deux femmes courant sur la plage” di Pablo Picasso, crea un gioco di riflessi che moltiplica le figure nello spazio, offrendo un’esperienza tridimensionale e dinamica. Il percorso si conclude con un frammento dell’aeroporto di Perugia, completato nel 2011, caratterizzato dalle membrature dipinte nel rosso tipico di Aulenti.

L’approccio curatoriale di Giovanni Agosti ha dato vita a una mostra “anomala”, descritta come una sorta di scomposizione cubista dei lavori di Aulenti. L’esposizione miscela l’uso del “microscopio e del telescopio” per offrire una visione analitica e spettacolare dell’opera dell’architetto. Questo approccio permette di attraversare diverse storie e ambienti, offrendo una visione a 360 gradi del metodo di lavoro e dell’immaginario di Aulenti.

La figlia di Gae Aulenti, Giovanna Buzzi, celebre costumista, ha sottolineato l’intenso coinvolgimento emotivo che ha accompagnato la realizzazione della mostra. L’obiettivo è stato quello di raccontare non solo il rigore professionale della madre, ma anche il suo lato più personale, fatto di diari, agende e telegrammi. “Nel dietro le quinte si trova l’esistenza minuta, perché la cosa che conta alla fine è la vita”, ha dichiarato Agosti, evidenziando l’importanza di osservare il lato privato di Aulenti per comprenderne appieno il genio creativo.

La mostra su Gae Aulenti si inserisce in un contesto più ampio di celebrazioni dedicate ai maestri del secondo Novecento, affiancando le monografiche su Alessandro Mendini e Roberto Sambonet. Questa rassegna rappresenta un’occasione imperdibile per esplorare l’eredità di una delle figure più influenti dell’architettura e del design, il cui lavoro continua a ispirare generazioni di progettisti in tutto il mondo.