Il direttore milanese Daniele Gatti salirà sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, di cui è stato direttore principale dal 1992 al 1997, per dirigere la Sinfonia n. 6 “Pastorale” e la Sinfonia n. 7 del genio di Bonn, di cui fra tre anni ricorrerà il bicentenario della morte. «Con questo progetto», ha dichiarato Gatti, «vogliamo anche “prendere in contropiede” ciò che ci aspetta tra tre anni: il 2027 sarà l’anniversario della morte del compositore, e saremo felicemente invasi dalla sua arte. Credo che questa full immersion possa essere un’occasione stimolante per tutti: anche per l’Orchestra, per il Coro e per me».
La serata si aprirà con la Sinfonia n. 6 “Pastorale” di Beethoven, suddivisa in cinque movimenti, ciascuno con un’indicazione programmatica. Eseguita per la prima volta a Vienna nel 1808, è la testimonianza del grande amore che il compositore nutriva per la natura, di cui troviamo molte tracce nella sua corrispondenza, per esempio in una lettera del 1810: “Che bellezza potermene andare finalmente in giro fra siepi e boschi, fra alberi, erbe, rocce. Nessuno può amare la campagna quanto io l’amo”. Nella seconda parte del concerto risuonerà la Sinfonia n. 7 di Beethoven, eseguita per la prima volta a Vienna nel 1813 e molto ammirata anche da Richard Wagner, che in uno dei suoi saggi scrisse: «Questa sinfonia è l’apoteosi della danza […], essa è la danza nella sua essenza suprema, è un prodigio tre volte benedetto che incarna [..] i movimenti del corpo».
Il quarto appuntamento con il ciclo delle sinfonie di Beethoven è in programma il 27 giugno con la Sinfonia n. 8 e la Sinfonia n. 9 “Corale”.