Quanto contano le buone maniere nell'era digitale? Con Caterina Valentino, influencer del bon ton

Caterina Valentino, giornalista, conduttrice televisiva e radiofonica, nonché una delle figure più di spicco in Venezuela e a Miami, si afferma ormai da tempo come mentore di bon ton per milioni di persone in tutto il mondo. L'abbiamo intervistata.
Quanto contano le buone maniere nell'era digitale? Con Caterina Valentino, influencer del bon ton

Attraverso la condivisione sui suoi profili social di contenuti didattici diventati virali, Caterina Valentino fornisce suggerimenti e indicazioni relative all’importanza del ritorno alle buone maniere come strumento per avanzare professionalmente e socialmente. L’icona di stile da oltre 4 milioni di follower su Instagram e 2,4 milioni di follower su TikTok, ospita inoltre a Miami, città nella quale vive stabilmente da diversi anni, veri e propri seminari chiamati VIP Masterclass. Secondo Caterina Valentino, styling e cura della persona, dai capelli al trucco e all’abbigliamento, sono una parte fondamentale del successo sociale e professionale delle persone, ma la priorità assoluta è la gentilezza: “Perché non può esserci bellezza senza gentilezza e dove c’è gentilezza, c’è anche bellezza. Credo che essere VIP significhi trattare tutti come tali, da coloro che occupano posizioni elevate a coloro che svolgono i lavori più difficili."- afferma.

Abbiamo fatto due chiacchiere con lei, ecco cosa ci ha detto sulla sua professione e sul mondo del “bon ton”.

Come è nata la tua passione per il giornalismo e la comunicazione?

La mia passione per la comunicazione nasce dall’amore per le arti performative come danza, musica e teatro, soprattutto grazie al mio papà, con il quale assistevo sin da piccola a molti spettacoli e questo ha sviluppato il mio senso di curiosità e conoscenza. Da qui, l’amore per il giornalismo, per lo studio e per gli approfondimenti sulle cose.

Per quale motivo ti sei voluta specializzare in bon ton e buone maniere?

Benché i miei genitori siano italiani, io sono nata e cresciuta a Caracas in Venezuela, in un contesto sociale molto umile e questo fattore mi ha spinta ancora di più a voler seguire con ammirazione le orme di un mio zio italiano che vive a Firenze e che è un esperto di bon ton.

Cosa ti ha spinto a diventare un mentore di bon ton e galateo? In un’epoca così frenetica e tecnologica, che importanza possono assumere bon ton e buone maniere?

L’esigenza è nata dal desiderio di vivere in una società educata all’insegna del rispetto degli uni verso gli altri e della gentilezza. Il termine stesso “società” dal latino societas, deriva dal sostantivo socius cioè “compagno, amico, alleato”. Purtroppo viviamo in un’era in cui nonostante siamo sempre connessi, siamo molto più soli. I ritmi quotidiani sono sempre più frenetici e le persone tendono a trascurare l’importanza della socializzazione, dell’empatia, dell’unione e delle buone maniere. Spesso anche pronunciare parole come “buongiorno”, “grazie”, “per favore”, è considerata una perdita di tempo. Così è venuto meno il cardine su cui si fonda il concetto stesso di società. Partendo in primis dal Venezuela, ho deciso poi di utilizzare i miei social network per raggiungere un maggior numero di persone con il mio messaggio. Internet e i social sono strumenti potentissimi, ma non potenti quanto uno sguardo, un gesto o un contatto autentico, per cui, essere di supporto a milioni di persone su comportamenti da attuare nella realtà empirica, anche attraverso quella digitale, ha una grande rilevanza.

Con oltre 4 milioni di follower su Instagram e 2,4 milioni su TikTok, come gestisci la tua presenza online e l’interazione con i tuoi seguaci?

L’interazione con i miei follower è basata sul rispetto reciproco e sul confronto. Cerco sempre di lanciare dei messaggi che possano generare un’interazione. L’ironia è un elemento chiave dei miei contenuti didattici perché penso che ci possa essere una maggiore apertura da parte del destinatario nella ricezione di un’informazione didattica, quando la comunicazione ha uno stile ironico. Pertanto, condivido un reel, una story, un post in cui io stessa mostro cosa non fare e poi cosa fare. Inoltre, utilizzo i miei profili social anche per condividere con i miei follower delle mini-capsule motivazionali tratte dal programma radiofonico che conduco.

Ci puoi parlare delle VIP Masterclass che organizzi a Miami?

A Miami ho tenuto di recente 2 masterclass da 150 persone, ma organizzo anche masterclass individuali a persone famose di cui però non posso fare i nomi a causa di un accordo di confidenzialità che firmo per tutelare la privacy dei miei corsisti. Posso comunque citare tra gli iscritti, mogli di giocatori di basket, che è uno sport molto diffuso qui a Miami, ma anche donne di affari e del mondo dello showbiz.

Quali sono i temi principali che tratti durante queste masterclass?

I temi che affronto durante le mie masterclass sono vari, tra questi come utilizzare la tecnologia nel rispetto altrui. Ad esempio, quando una persona ci dà il suo telefono per guardare una fotografia, non dobbiamo assolutamente fare swipe della foto successiva; quando chiediamo ad un personaggio famoso di fare un selfie non dobbiamo toccarlo, e ancora quando siamo a tavola con qualcuno è corretto riporre il telefono in borsa. In generale, comunque, l’obiettivo delle mie masterclass è quello di aiutare le persone a raggiungere la parte migliore di se stesse, che è la vera chiave per il successo nella società e nelle relazioni.

Come definisci il legame tra bellezza, stile e gentilezza?

Bellezza, stile e gentilezza sono imprescindibili tra loro. Quando si hanno stile e gentilezza, si può attrarre a sé qualsiasi cosa. Il nostro portamento, come trattiamo gli altri o come indossiamo un abito, parlano di noi. Nel momento in cui adottiamo comportamenti corretti e gentili, risultiamo anche più belli esteticamente agli occhi degli altri.

Quali sono i tuoi consigli fondamentali per chi vuole migliorare il proprio stile personale e la propria immagine?

Assumere una postura dritta, spalle indietro e mento in alto è fondamentale perché conferisce sicurezza in noi stessi e di conseguenza influisce sulla percezione che si fanno di noi le persone con cui interagiamo. Utilizzare un linguaggio privo di sproloqui e vestire in modo adeguato all’occasione sono delle tips altrettanto importanti. Il consiglio principale è non smettere mai di imparare.

Quali sono i tuoi prossimi progetti professionali e personali?

In primis, portare VIP Academy in streaming, oltre a continuare la mia carriera di fashion blogger e presenziare alle fashion week, soprattutto a quelle milanesi. Per il resto senza dubbio continuare a fare quello che faccio e che amo, cioè la giornalista e la conduttrice televisiva e radiofonica. In veste di Cavaliere dell’Ordine della Stella D’Italia, sarà mia premura continuare il mio percorso di valorizzazione della cultura italiana nel resto del mondo.

Come vedi il futuro del galateo e delle buone maniere nella società odierna e quali sono i tuoi obiettivi per diffondere ulteriormente questi valori?

Credo che si stiano già facendo dei passi avanti in questa direzione e mi auguro che la strada sia sempre più in discesa. Mi fa molto piacere che alcuni ristoranti in Italia pongano il divieto di utilizzo dei cellulari a tavola o che alcune strutture scolastiche siano focalizzate su un maggior utilizzo di libri da parte dei bambini a discapito dei tablet. Ritornare ai valori e al rispetto, è un passaggio obbligatorio per ritornare ad essere più umani e amabili. Inoltre, nessuno conosce il proprio futuro e dove ci può portare, in quali luoghi e situazioni, per cui è importante non arrendersi mai, migliorarsi ed essere sempre all’altezza.

Elisabetta Pasca