Tra questi, il Colosseo, a Roma, il più famoso anfiteatro romano e il monumento più conosciuto al mondo, evocativo di spettacoli di gladiatori, battaglie, drammi della mitologia classica. Nel 2007, inserito fra le “Sette meraviglie del mondo moderno”.
Nel cuore pulsante dell’Impero, è stato istituito, nel 2017, il “Parco Archeologico del Colosseo” (PArCo) che comprende, in settanta ettari, oltre al Colosseo, il Foro, il Palatino e la Domus Aurea.
Nominata Direttrice del “Parco”, nello stesso anno, Alfonsina Russo. Per la prima volta, una donna. Dal fascino umano e professionale. Sorriso e entusiasmo, espressione serena e semplicità del linguaggio sembrano rendere accessibile la profonda cultura dell’archeologa.
Dirigente dal 2009, già Soprintendente per l’archeologia, belle arti e paesaggio per l’Area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, ha sviluppato progetti di valorizzazione e creazione di reti museali, mostre in Italia e all’estero, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, promuovendo la cultura italiana nel mondo.
Una passione innata per l’archeologia, sin dalla sua terra d’origine, il Salento. “Il mio luogo del cuore che poi ha influenzato le mie scelte di vita. Una terra che è un palinsesto di storia e monumenti, crocevia di culture tra Occidente e Oriente, con importanti testimonianze fin dalla preistoria”, ricorda la direttrice.
Alfonsina Russo ha cura dello straordinario patrimonio culturale con un impegno senza sosta e con una squadra in prevalenza “al femminile”.
“La percentuale di donne che lavorano al PArCo fa la differenza. Senz’altro sono scelte di vita che partono da lontano, ovvero dall’inclinazione verso discipline umanistiche tendenzialmente e da sempre più frequentate dalle donne che dagli uomini, ma in seconda istanza è tipicamente femminile riuscire a esercitare il problem solving in contesti così complessi e articolati come il PArCo. La visione d’insieme, la gestione di più fronti contemporaneamente, la capacità di indossare “abiti” diversi ovvero ruoli diversi anche simultaneamente è la forza del PArCo”, afferma Russo.
Il “PArCo” mantiene intatto il potere attrattivo dei luoghi dell’antica Roma dove è nata la civiltà occidentale.
Lo dicono i numeri. Nel 2023 i visitatori del “Parco”, aperto senza eccezioni 365 giorni l’anno, sono stati 12.212.000, con un incremento di circa il 24% rispetto al 2022. Un risultato eccellente anche nella rilevante centralità del binomio beni culturali e turismo quale risorsa del PIL italiano.
Sulla base della Convenzione del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale di Faro (Portogallo) del 2005, il “Parco” ha l’obiettivo di promuovere una comprensione più ampia del patrimonio artistico e della sua relazione con le comunità e la società, per lo sviluppo umano e la qualità della vita.
Un “Parco” accogliente e inclusivo con fruibilità sempre più ampia, dunque, grazie a offerte artistiche, didattiche e digitali. Per studiosi ma anche per bambini, famiglie, persone diversamente abili. Animato da mostre come “Gladiatori nell’arena” nei sotterranei del Colosseo o “L’amato di Iside. Nerone, la Domus aurea e l’Egitto”, all’interno della Domus, è ora disponibile anche virtualmente, “quinto sito” da esplorare.
“Puntiamo molto sull’offerta digitale, sia perché amplifica la condivisione raggiungendo tutti gli angoli del mondo in real time, sia perché ormai rappresenta un medium irrinunciabile per le nuove generazioni”, afferma la direttrice Russo. “Oltre ai contenuti social, agli incontri scientifici e sempre in streaming, ormai sono una consuetudine i podcast, le App (MyColosseum; Y&Co, ndr), i giochi interattivi per bambini sulla pagina del sito dedicata alla didattica; senza dimenticare i contenuti digitali onsite per la visita alla Domus Aurea, ai sotterranei del Colosseo, al ciclo di pitture al Palatino, e molto altro”.
Tra le iniziative del “Parco”, ancora, un “Progetto green” è a favore del verde e della biodiversità. Non solo alberi di ulivo, ma anche raccolta e produzione di olio extravergine. Lungo il percorso naturalistico-archeologico del Palatino, arnie con produzione di miele. E il progetto “Rosa Palatina” ha valorizzato un roseto del secolo scorso, generando la rosa “Augusta Palatina”.
Una cornice straordinaria, il Colosseo, per un connubio perfetto tra arte e moda.
Per la prima volta. Uno dei luoghi simbolo della Roma rinascimentale e barocca, le “Uccelliere farnesiane” incastonate negli Orti del Palatino, il primo giardino botanico del mondo voluto nel XVI secolo dal cardinale Alessandro Borghese, ospita fino al 21 luglio la piccola ma preziosa mostra “Rara Avis, moda in volo”.
Capi “piumati” in esposizione dove, nel passato, vivevano uccelli rari provenienti da luoghi esotici. Abiti e accessori, esempi unici di haute couture provenienti dagli archivi delle più celebri maison al mondo, sono esposti nella singolare rassegna.
La suggestiva esposizione è divisa in tre sezioni. “Caleidoscopiche visioni” con abiti variopinti evoca la natura lussureggiante e i suoi aspetti visivi e sonori, come il cinguettio degli uccelli. La sezione “Mito” richiama aspetti inquietanti della natura, con simulazione di tuoni e fulmini. “Le ALI, irreALI, reALI” completano, infine, la mostra ispirata al mondo degli uccelli con una selezione di accessori appartenuti ad Anna Piaggi, giornalista, signora della moda, appassionata collezionista.
Il “Parco archeologico del Colosseo” a guida di Alfonsina Russo è testimonianza di un dialogo mai interrotto tra passato e presente.
“Abbiamo ospitato giovani artisti con le loro installazioni, producendo eventi e mostre e parlando di Kronos, il tempo ciclico che tutto divora e di Kairòs, l’attimo fuggente, il momento opportuno. Il tutto in un luogo come quello del Palatino, del Foro e del Colosseo, dove sembra che il Tempo sia sospeso, eterno”, ha dichiarato.
È un messaggio che parla di impegno, passione, amore. Di una sensibilità che segue senza paura il Tempo facendo della cultura la protagonista di speranza per il futuro, per una nuova umanità.
di Elvira Frojo
Foto su concessione del Parco Archeologico del Colosseo e dalla pagina Facebook del Parco