La Terra dei Faraoni continua ad esercitare il suo fascino arcano sui viaggiatori di tutto il mondo, nonostante la delicata situazione internazionale. Il turismo egiziano, infatti, nonostante i conflitti in corso nei Paesi vicini, ha visto nel 2023 un numero record di visitatori – 14 milioni e 906, superiore ai 14,731 milioni registrati nel 2010 – ed è quindi del tutto persuaso a mantenere il suo trend positivo. Il quarto trimestre dell’anno, che ha risentito, da ottobre, dal conflitto Israelo-palestinese, ha visto comunque una crescita dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (3,6 milioni di turisti); in questo contesto, il mercato italiano si dimostra fondamentale per l’Egitto, che ha chiuso il 2023 con circa 850.000 arrivi di turisti italiani e punta al milione di arrivi dall’Italia entro il 2024.
Da un punto di vista strategico, il risultato fissato dalle istituzioni egiziane, di concerto con gli attori del comparto turistico, è quello di raggiungere in tempi brevi il raddoppio delle strutture ricettive, passando dalle attuali 223.000 camere a 432.000. Il Cairo costituisce il centro nevralgico intorno al quale ruotano i nuovi progetti per prolungare la permanenza media dei visitatori, includendo nuovi siti archeologici e un potenziamento dell’aeroporto. Sono previsti inoltre collegamenti ad alta velocità sulla linea Alessandria d’Egitto – Cairo – Abu Simbel e una semplificazione della procedura di visto all’arrivo, accessibile anche attraverso smartphone a partire da aprile 2024. Il ministro egiziano del Turismo e delle Antichità Ahmed Issa ha sintetizzato efficacemente gli sforzi compiuti per mantenere alto il livello degli arrivi: in primo luogo, aggiungere nuove destinazioni attrezzate e attività all’offerta turistica, incrementare il numero di camere d’albergo di varie categorie, e poi, in collaborazione con le autorità interessate, aumentare i voli a disposizione (al fine di arrivare a un raddoppio da qui al 2028) e agevolare l’ottenimento dei visti turistici.
“Riformulare il rapporto con il settore privato – ha dichiarato il ministro Issa - e infondere fiducia in turisti e investitori sono i pilastri delle operazioni in atto, seguendo una direzione che si è già riflessa nell’andamento del settore, nell’aumento delle entrate in dollari e nella riforma finanziaria del Consiglio Supremo delle Antichità, destinata a quintuplicare le sue entrate durante l’anno fiscale 2023/2024 rispetto all’anno 2021/2022, riducendo la sua dipendenza dal bilancio generale dello Stato, da due terzi delle sue spese a zero”. Così, nel 2024, l’Egitto si impegnerà profondamente per garantire la sicurezza e la qualità dei servizi, in modo da poter accrescere sempre di più l’afflusso di turisti e di investimenti dall’estero.
Altro asso nella manica è costituito dall’attenzione alla sostenibilità, con l’aumento delle opzioni di alloggi ecologici e il focus sulla certificazione ambientale. Sharm el-Sheikh è stata riconosciuta non a caso come la migliore città turistica sostenibile dall’Arab Union for Tourism e il Paese, nella sua totalità, si è guadagnato anche il prestigioso riconoscimento da Lonely Planet come destinazione con il miglior rapporto qualità-prezzo. Questo conferma l’attrattiva ineguagliabile dell’Egitto per ogni tipo di visitatore e ogni possibile esigenza di viaggio, grazie a esperienze coinvolgenti e attività uniche come crociere sul Nilo, avventure nel deserto e luoghi di snorkeling nel Mar Rosso.
In più, l’Egitto turistico può contare senz’altro sul plus di costi energetici contenuti, con la conseguente possibilità di lavorare in smart working godendo di panorami incredibili: tutto ciò ha conferito una spinta sensibile soprattutto al mercato del business travel. Il Cairo resta una delle mete più apprezzate del Nord Africa per questo tipo di turismo, ma, d’altro canto, risulta anche in crescita il viaggio spirituale e religioso, con il fiorire di hotel per pellegrini, in prossimità di luoghi significativi come il monastero di Santa Caterina nel Sinai. Il Nilo torna a essere ancora una volta supremo e affascinante oggetto del desiderio: la meraviglia di scoprire il percorso da Luxor ad Assuan si arricchisce con un’irrinunciabile tappa ad Abu Simbel, senza dimenticare una sosta, di almeno due notti, appunto al Cairo. La rinnovata voglia di Egitto classico necessita senza dubbio un cambiamento sistemico, in modo da mescolare e presentare al meglio le specificità territoriali, ottimizzando e rendendo allettante, concorrenziale e proficua ogni espressione della proposta turistica del Paese. Un trend promettente vede la combinazione delle crociere sul Nilo con un allargamento sul Mar Rosso, proponendo pacchetti adatti a tutte le tasche, in grado di soddisfare anche i turisti con budget non molto elevati. L’area del Mar Rosso, in effetti, non può più essere considerata soltanto quella “mainstream” delimitata da Sharm, Marsa Alam e Hurghada: oggi le opzioni più di successo comprendono un abbinamento con l’Arabia Saudita, con tanto di escursioni in Giordania, in modo da poter esplorare anche l’altra prospettiva del Mar Rosso.
L’Egitto vuole insomma affrontare le difficoltà del presente e continuare a sfruttare al meglio il suo potenziale turistico, allineandosi sempre più efficacemente all’idea di una destinazione capace di consentire la sperimentazione di differenti modalità di vacanza, dalle crociere sul Nilo alle possibilità pressoché infinite di praticare sport, dai tour nel deserto al relax in bellissime spiagge.
Per il ministro Issa non è necessario semplicemente aumentare il numero di turisti, ma serve impegnarsi, tanto nella dimensione pubblica quanto in quella privata, per l’ottimizzazione della qualità delle esperienze. Ovviamente, in quest’ottica, la transizione digitale risulta ancora più indispensabile, fermo restando che, attualmente, il 90% dei biglietti per le attrazioni egiziane è già venduto proprio online e questo aspetto fa la differenza, poiché rende più chiara e funzionale l’organizzazione della vacanza.
Ciliegina sulla torta del piano per il turismo messo in atto dall’Egitto è infine l’apertura, prevista per la tarda primavera del 2024, del Grand Egyptian Museum, la cui facciata omaggerà le grandiose piramidi di Giza, in una persistenza suggestiva e significativa della memoria tra il passato, il presente e il futuro del Paese.