La 750 Abarth Zagato è la vettura più importante della casa dello “scorpione”. Grazie a questa vettura, Abarth ottenne innumerevoli vittorie e importanti record di velocità.
Correva l’anno 1956: la Carrozzeria Zagato, all’epoca un brand che aveva firmato alcuni tra i piu notevoli esemplari di auto di successo, decide di mettere mano alla Fiat 600 per trarne uno dei prototipi sportivi maggiormente performanti della seconda metà degli anni 50, sfornando cosi una delle versioni della piccola coupé torinese tra le meno diffuse, costruita in un numero limitato di esemplari ( cosa che ha fatto lievitare il prezzo dell’auto tra i collezionisti di oggi) appositamente per rientrare nella categoria dei prototipi sportivi. Un’auto bellissima nelle linee, pure e accattivanti, e performante nel motore grazie alle brillanti intuizioni del team di lavoro.
La prima delle 750 fu presentata alla fine del 1956, utilizzando come base una delle più comuni vetture dell’epoca: la Fiat 600. Zagato ne aveva personalizzato il “vestito” e Abarth tutto quello che c’era sotto: dal motore ai freni, alle sospensioni, senza tuttavia intervenire sul telaio della Fiat 600. Il risultato fu una piccola “bomba” stradale capace di prestazioni sportive sorprendenti, considerando la base di partenza. La fase successiva , negli anni a seguire, appartiene invece all’evoluzione del modello per il quale fu introdotto un motore con una testata disegnata direttamente da Abarth che portò la potenza massima a 47 CV, grazie anche all’inserimento del doppio albero a camme in testa (da qui il nome di “Bialbero”). Così equipaggiata la piccola 750 Bialbero diede del filo da torcere anche a vetture dalla cubatura più generosa.
La meccanica, le linee
La Fiat-Abarth 750 è una serie sportiva compatta di automobili prodotte dall’azienda manifatturiera italiana Abarth & C. di Torino, in Italia, negli anni ‘50 e ‘60. Le vetture utilizzavano il pianale e spesso la carrozzeria della Fiat 600 ma montavano i motori Abarth modificati. Abarth offrì anche una serie di carrozzerie di altri designer per la 750 e le sue derivate, tra le più famose Zagato ma anche Allemano e altri. Per la stagione agonistica del Gran Turismo 1960 le classi furono cambiate in under 700 o under 1000 cc, mentre le competizioni nazionali prevedevano anche una classe 850 cc Le auto cosi modificate, a seconda dello stato di sintonia, ricevevano poi lettere aggiuntive ai loro nomi, come TC o TCR. La 750 Fiat Abarth fu prodotta anche una versione bialbero, la “Bialbero Fiat-Abarth 750– col risultato di avere una Potenza raddoppiata, grazie all’incremento di alesaggio e corsa – cosi il motore passava dai 633 cc della Fiat 600 ai 747 cc della versione Abarth, a cui seguiva la modifica di numerosi altri componenti, con il risultato finale di far crescere la potenza massima da 23 a 44 CV a 6.000 giri e portare la velocità massima a 153 km/h, un record praticamente.