A Classic Horror Story
In una “casa molto carina” la paura regna…
di Roberto Leggio
In viaggio attraverso la Calabria più rurale, cinque ragazzi a bordo di un camper, si ritrovano, dopo un incidente, bloccati in una radura lontano dalla strada nei pressi di una casa solitaria. Cosa è successo e perché non riescono ad allontanarsi da quella zona circondata dagli alberi? E soprattutto che inquietanti segreti sono custoditi all’interno di quella casetta al centro di quello strano posto?
Ben tornato horror anni ’70. Proprio come suggerisce il titolo, il film di Roberto De Feo e Paolo Strippoli è il classico horror slasher del bel tempo che fu… ma in salsa italiana. Un furgone, cinque morituri, una casa nel bosco e molti misteri. O meglio leggende. Così legate al territorio da essere spaventose e intellettuali insieme. Omaggiando Sam Raimi de La Casa e molto, molto altro, questo horror nostrano non ha nulla ad invidiare a suoi prodromi tanto che è da subito sangue, tensione e paura.
I registi immergono fin dalla prima scena lo spettatore in un angosciante “presente” dove qualcosa o qualcuno tiene in mano le briglie di una storia canonica che forse non è. I tre ‘fratelli’ (Osso, Mastrosso e Carcagnosso) con la faccia coperta da maschere di corteccia, evocano la nascita della ‘ndragheta e di conseguenza anche di altre organizzazioni criminali. E non è un caso che il gregge citato ad un certo punto non è altro che la sottomissione alla paura e all’omertà. Pieno di idee (anche se già sfruttate all’inverosimile) é un prodotto che con una trama intrigante e sognante, segue una sua parabola che partendo da un punto si ritrova da tutt’altra parte. Gore, Splatter e Pulp tutto assieme, strizza l’occhio alla telecamera (in tutti i sensi), in quanto in una realtà totalmente filmata e ‘social’, trova la sua espiazione in un bagno purificatore e pieno di vita nuova.
Giudizio ***