Autunno 2020. Ripartono, in Italia, le grandi mostre d’arte. Dalla più esclusiva esposizione dedicata a Van Gogh a Padova, fino alle Signore del Barocco a Milano, alla grande mostra dedicata a Monet e agli Impressionisti a Bologna, passando per Banksy e Rembrandt a Roma e Abramović a Napoli.
É una sfida per il turismo, settore fondamentale dell’economia e della cultura del nostro Paese. In un mondo, ora, surreale, dove la paura del contagio, anche tra le mura domestiche, e le necessarie limitazioni per contenerlo, offuscano rapporti, incontri, iniziative e opportunità di lavoro, personali e di svago. Tra incertezze emotive e difficoltà economiche per il futuro che verrà, nel lento e inesorabile rialzo del virus senza cure, e nella frenetica corsa verso un vaccino sicuro ed efficace.
É il tempo della malinconia e dell’attesa, dunque, ma è anche il tempo della ripresa.
Di ricominciare dalla bellezza e dall’arte. Nel difficile autunno e nel rispetto dei protocolli di sicurezza, tante sono le proposte.
Circa 80, tra dipinti e disegni, i capolavori di Vincent Van Gogh della mostra “Van Gogh. I colori della vita”, allestita fino all’11 aprile 2021 a Padova, al Centro San Gaetano. Opere del pittore olandese affiancate da una selezione di artisti come Millet, Gauguin, Pissarro, Seurat, Signac, Hiroshige e altri che hanno intrecciato con il Maestro il loro percorso creativo. Esposte tre tele di Francis Bacon, ad indicare come l’arte di van Gogh abbia ispirato anche i grandi autori del Novecento.
Cinque le sezioni della mostra, curata da Marco Goldin: Il pittore come eroe; Gli anni della formazione. Dalla miniera di Marcasse all’Aia; Da Nuenen a Parigi. Un colore che cambia; Un anno decisivo, 1888; Di lune e nuvole. Van Gogh e la fine del suo viaggio.
É lo stesso artista a raccontarsi, oltre che attraverso i dipinti, attraverso centinaia di lettere scritte agli amici e al fratello Theo.
La mostra è l’evento d’arte e di vita che svela un volto nuovo del grande pittore. Uomo colto, schivo, metodico e dalle riflessioni profonde. Di grande passione artistica. Nella pittura, il riscatto e la ragione di vita. Con le fragilità esistenziali dell’uomo in un percorso interiore sofferto e tormentato fatto di aspettative deluse e di solitudine. Di quel “male di vivere” che lo porterà suicida a 37 anni in un campo di grano, ad interrompere la vita e con essa, dopo soli dieci anni di attività, una produzione che resterà indelebile nella storia dell’arte.
Un’esistenza angosciata dall’amore bruciante, distruttivo: “Se si ha del fuoco nelle vene e un’anima non si possono nascondere, ed è meglio bruciarsi che soffocare. Perché quel che è dentro di noi deve venir fuori”.
L’arte di Van Gogh ricerca la verità nella profondità del tormentato e inconciliabile contrasto fra la vita reale e la vita interiore. “Invece di cercare di rendere esattamente ciò che ho davanti agli occhi, mi servo del colore in modo più arbitrario per esprimermi con intensità”, scrive l’artista al fratello Theo.
Tra i dipinti esposti nella mostra padovana, le opere ritraggono una natura vigorosa e pulsante, dai colori intensi e splendenti. Come quelli realizzati dalle sbarre della clinica psichiatrica, a Saint-Rémy in Provenza. Nella dolorosa solitudine, Van Gogh dipinge capolavori struggenti, tra cui “Notte stellata”, una straordinaria opera dalla drammatica vitalità delle forti e vorticose pennellate.
A Milano, alle Gallerie d’Italia con la mostra “Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa”, fino al primo marzo 2021, Milano celebra i 250 anni dalla morte dell’artista.
Sempre nel capoluogo lombardo, al Palazzo Reale, fino al 15 novembre, mostra di Federico Fellini per i 100 anni dalla nascita del regista. L’esposizione ne ripercorre l’evoluzione attraverso i film e le figure centrali dei suoi racconti.
Al Museo delle culture, fino al 7 marzo, “Chagall. Love and life”. Circa 140 opere tra dipinti, acquerelli e grafiche, provenienti dall’Israel Museum, sintetizzano atmosfere e sentimenti della vita del grande pittore del Novecento.
Dal 3 dicembre, ancora al Palazzo Reale di Milano, la mostra “Signore del Barocco” esposizione completamente dedicata alle grandi artiste del ‘600, con opere rimaste nell’ombra per tanto tempo. Tra queste, Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani e Fede Galizia.
Brescia e Milano celebrano il mito di Raffaello con due mostre, dopo il ridotto omaggio per il cinquecentenario del maestro urbinate. A Brescia, Museo di Santa Giulia, fino al 10 gennaio 2021, “Raffaello. L’invenzione del divino pittore” e, fino al 7 marzo 2021, “Giuseppe Bossi e Raffaello al Castello Sforzesco di Milano”. Mentre prosegue a Urbino, fino al 18 ottobre, nel Collegio Raffaello, la mostra “Raffaello. Una mostra impossibile”.
All’interno dell’architettura cinquecentesca del Chiostro del Bramante, a Roma, fino all’11 aprile, la mostra “Banksy A visual protest“. Oltre 100 opere che raccontano la “filosofia” dello street artist Banksy, dall’identità ancora sconosciuta.
Marina Abramović è a Napoli con una grande mostra allestita a Castel dell’Ovo, “Estasi”. Tre maxi video “The Kitchen. Homage to Saint Therese” per celebrare una delle più importanti figure del cattolicesimo, Santa Teresa d’Avila. Esposizione fino al 17 gennaio.
A Rovigo, visibile a Palazzo Roverella fino al 17 gennaio, “Anche la mia Russia mi amerà” è la mostra dedicata a Marc Chagall. Oltre 100 opere dell’artista provenienti dai musei di Mosca e San Pietroburgo, e dalla sua collezione privata. La mostra è divisa in due parti, la prima dedicata alle opere realizzate in Russia, la seconda a quelle realizzate durante l’esilio.
A Bologna, la mostra degli impressionisti più attesa dell’anno, a Palazzo Albergati, espone 57 capolavori di Monet e dei maggiori esponenti dell’Impressionismo francese quali Manet, Renoir, Degas e molti altri, provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, la “casa dei grandi Impressionisti”. Aperta fino al 14 febbraio. Un evento unico. Per la prima volta dalla sua fondazione, nel 1934, il Museo parigino cede in prestito un corpus di opere uniche, molte delle quali mai esposte altrove nel mondo.
A Parma, capitale italiana della Cultura 2020 e 2021, un ricco calendario di eventi.
Tra questi, la mostra “Fornasetti Theatrum Mundi“, fino al 14 febbraio, inaugurata lo scorso giugno in concomitanza con la riapertura del Complesso della Pilotta dopo il lungo periodo di sospensione dovuto all’emergenza COVID.
Un viaggio tra classico e moderno, tra passato e presente, “Fornasetti Theatrum Mundi” fa dialogare le architetture e le opere della Pilotta con l’immaginario di Piero e Barnaba Fornasetti, creando un vero e proprio “teatro del mondo”. Un “theatrum” nel significato cinquecentesco che declina, nell’infinita varietà del mondo, l’unitarietà del sapere a cui aspirava il classicismo, sia rinascimentale che settecentesco e, grazie alla chiave di Fornasetti, anche contemporaneo.
Un percorso espositivo articolato, negli spazi della Pilotta, in vari nuclei: le rovine e l’uso del passato come frammento, l’architettura, la musica, il tema e le variazioni, il disegno, la grafica, il collezionismo, l’oggetto quotidiano e la dimensione illusionistica e onirica.
Per gli amanti della fotografia, sino all’8 novembre, alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, grande retrospettiva Helmut Newton “Works”, con le seduzioni eleganti del grande fotografo di Vogue che hanno raggiunto milioni di persone attraverso riviste, libri e mostre.
Il progetto espositivo celebra Helmut Newton, nel centenario della sua nascita, con “scatti” potenti e innovativi che ripercorrono la carriera dell’artista soprattutto nella rappresentazione delle donne, protagoniste e figure centrali delle sue opere, da Paloma Picasso a Catherine Deneuve, Anita Ekberg e Claudia Schiffer, per citarne qualcuna.
Arte per ripartire. Per vivere, nella realtà, il sogno. “Prima sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni” (Van Gogh).
Elvira Frojo