‘Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo’. Così Maria Tecla Artemisia Montessori, nata a Chiaravalle (An) il 31 agosto 1870.
E Chiaravalle la celebra quest’anno, dal 30 agosto al 6 settembre, con un programma di iniziative intitolato ‘MM150 – Maria Montessori. Ritorno a casa’.
Nel giorno dell’anniversario della nascita, anteprima internazionale su Sky Arte del docufilm ‘W Maria Montessori’. Un racconto a più voci, una narrazione fatta da ex studenti, insegnanti, educatori, biografi, esponenti di istituzioni che portano il suo nome. Le riprese del documentario sono state realizzate a Chiaravalle, Roma, Amsterdam, Milano, Lugano, Barcellona, Noordwijk, Girona, in India. Utilizzate fonti storiche e di archivi nazionali e internazionali.
Ad ottobre, riapertura della casa natale della pedagogista, già sede di museo, al centro di un progetto di riqualificazione per la realizzazione di uno ‘spazio’ dedicato alla poliedrica figura della scienziata.
Biografie, convegni, film ricordano Maria Montessori. Pedagogista, filosofa, medico, scienziata, neuropsichiatra, antropologa e, soprattutto, educatrice.
Candidata al premio Nobel per la pace, prima donna nella storia della Repubblica ad avere la propria effige stampata su moneta o raffigurata su francobolli.
Esempio di una rivoluzione ‘al femminile’, la Montessori è stata protagonista coraggiosa e determinata di battaglie per la difesa dei diritti dei bambini e delle donne, in un periodo cruciale per l’emancipazione femminile. Con garbo ma con passione e lucidità. ‘Un trionfo della grazia femminile italiana’, scriverà il Corriere della Sera all’indomani del suo intervento al ‘Congresso Internazionale delle Donne’ a Berlino, nel 1896.
La ‘rivoluzionaria’ del sistema educativo infantile
Il ‘metodo Montessori’ – attualmente seguito da circa 60.000 scuole nel mondo (soprattutto Stati Uniti, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito), dalla nascita fino a diciotto anni – continua a destare grande interesse.
Un ‘metodo’ rigoroso che non nasce, tuttavia, dalla donna di scienza per sperimentare teorie ma dal medico per curare i pazienti e promuovere la salute ed il benessere della persona.
Hanno in comune la formazione montessoriana i fondatori di Google, Larry Page e Sergei Brin, l’ideatore di Amazon Jeff Bezos, il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales, il pioniere dei videogiochi Will Wright e lo scrittore Gabriel Garcia Marquez, per citare qualche nome noto.
Inaugurata, nel 1907, la prima ‘Casa dei Bambini’ nel quartiere San Lorenzo a Roma, in Italia sono attualmente circa 140 i centri, statali e parificati, secondo i dati dell’Opera nazionale Montessori. Nel 1909 viene pubblicato il testo su ‘Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini’.
Dall’ambiente scolastico ai materiali, la proposta pedagogica persegue in modo stimolante il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino. La libera scelta e l’autodeterminazione, l’autonomia e l’autostima sono il fondamento della formazione montessoriana. Sin dall’infanzia, importante periodo di apprendimento ma anche di privazione, come confermato dalla neuroscienza.
‘Aiutami a fare da solo!’ è l’imperativo di Maria Montessori
Nel libro ‘Il segreto dell’infanzia’ la pedagogista illustra la necessità di custodire, rispettare e proteggere, quindi, una creatura che possiede il potenziale per ‘autoeducarsi’ in un ambiente accogliente e stimolante, sin dalla fase neonatale.
Uno sviluppo autonomo, attraverso l’azione e l’esplorazione, accompagnato da un educatore discreto, attento e delicato, umile e paziente che guarda alla complessità e unicità dell’individuo e la rispetta, senza soffocarla. Centrale il ruolo dell’insegnante, che osserva il singolo bambino per comprenderne bisogni e interessi e offrirgli i ‘materiali di sviluppo’ più adeguati.
L’orizzonte è, dunque, quello di consentire ad ogni bambino di ‘diventare se stesso’.
Mediante l’uso delle mani il piccolo crea la ‘sua’ intelligenza. Come scrive la Montessori nella Psicogeometria, nel 1934, ‘la mano tocca l’evidenza e la mente scopre il segreto’. Intuizione confermata dai più recenti studi, spiega Leonardo Fogassi, neuroscienziato nel team che ha teorizzato i ‘neuroni specchio’: ‘Il sistema motorio viene ancora prima di quello sensoriale nella conoscenza del mondo’.
L’educazione è concepita, dal ‘Metodo’, non solo come trasmissione di cultura ma come supporto ad e-ducare (portare fuori) il potenziale di cui ciascun individuo dispone, aiutandolo ad esprimersi al meglio lungo tutto il percorso della vita, afferma il figlio della grande pedagogista Mario M. Montessori.
Un processo di crescita significativo che mira a ‘formare l’uomo’ nell’infanzia e a ‘sviluppare l’uomo’ nell’adolescenza, rispettandone l’irripetibile individualità.
‘Date il mondo ai bambini’, ha detto Maria Montessori. E’ il dirompente messaggio di attualità, in un difficile periodo che chiede di guardare al mondo con uno sguardo diverso. E’ un pensiero di pace e di uguaglianza tra gli uomini e di rispetto dell’Universo.
E’ il messaggio per un’educazione che, favorendo le naturali predisposizioni sin dall’infanzia, riduca le discriminazioni e le disparità genere.
E’ un auspicio di speranza, nella ripresa del nuovo anno scolastico pieno di incertezze per l’incombente minaccia del Covid-19, rivolto alla scuola montessoriana come a quella tradizionale, per agire con rinnovata energia e attenzione. Con una ‘tecnica’ sempre efficace che è, soprattutto, il messaggio costante di amore per gli adulti di domani.
Elvira Frojo