Musica, per tornare a vivere

Musica, per tornare a vivere

Fase 3. Ancora distanziamento sociale, mascherine, misure di igiene. Nella speranza di contenere la presenza del coronavirus.

Il lento ritorno ad una ‘normalità’ da ridefinire, tra le incertezze e le difficoltà del dopo pandemia.

‘La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori’, ha detto Johann Sebastian Bach. Energia e conforto nell’isolamento e nel profondo disorientamento, ha avvicinato e rigenerato emozioni.

In Italia e nel mondo, durante la fase più cupa dell’emergenza, la musica è entrata nelle mura domestiche.

Molti artisti hanno distribuito brani devolvendo i compensi per la solidarietà e promuovendo eventi collettivi on line per raccolta fondi quali ‘One World Together at Home’ di Lady Gaga, ‘iHeart Living Room Concert ‘di Elton John e, in Italia, ‘Musica che unisce’ a favore della Protezione Civile.

Spettacoli aperti al pubblico, dal 15 giugno, in sale teatrali, da concerto, cinematografiche e in altri spazi ma nel rispetto delle condizioni previste dal provvedimento del Governo in vigore fino al 31 luglio.

Il settore, gravemente colpito dalla crisi epidemiologica, nel desiderio di una ripresa non facile, esprime, ora, flessibilità e capacità di cambiamento.

E con forme e modalità drasticamente diverse dalla fase precedente al Covid-19, il mondo della musica ha, quest’anno, una nuova fisionomia.

Estate senza grandi concerti. Molti eventi sono stati rinviati o cancellati.

Alla luce delle prescrizioni per contenere la diffusione del virus, Assomusica, l’associazione che riunisce i promoter musicali, ha rinviato il calendario dei concerti dal vivo di artisti italiani e internazionali in Italia. Per Nick Cave, Eric Clapton, Deep Purple, Faith No More ma anche per Tiziano Ferro, Vasco Rossi, Ligabue, Fiorella Mannoia, Gianna Nannini e per tanti altri bisognerà, quindi, attendere. Nella consapevolezza che la musica non si fermerà.

Per gli appassionati del rock, cancellati molti eventi, altri sono confermati, quali, a Milano, il Festival I-Days e, a Lucca, il Summer Festival.

Dopo 27 anni annullato per la prima volta anche ‘Orvieto Musica 2020’, festival internazionale di musica da camera.
Nonostante ciò – spiega la direttrice artistica – Orvieto Musica spera di poter rimanere in contatto con tutti i suoi amici e di presentare una nuova edizione del festival l’anno prossimo. L’organizzazione di Orvieto Musica invita tutti a visitare il suo sito web www.orvietomusica.org: un modo per ricordare le belle esperienze dei concerti orvietani che i musicisti hanno potuto presentare di persona nel corso degli anni nella città del Duomo’.

Numerosi artisti hanno lanciato la protesta #IoLavoroConLaMusica del mondo dello spettacolo. Alcuni, tuttavia, hanno deciso di ritornare sul palco rispettando il limite massimo di 1000 spettatori per gli spettacoli all’aperto e di 200 per quelli in luoghi chiusi.

L’Arena di Verona ha chiesto una deroga al limite di spettatori. Altri luoghi della musica, come l’Auditorium di Roma, si stanno organizzando per ripartire con le regole previste.

La musica protagonista nella risposta globale al coronavirus. La campagna ‘Obiettivo globale: uniti per il nostro futuro’ promossa dalla Commissione europea – vertice dei leader mondiali al fine di mobilitare finanziamenti supplementari per sviluppare e distribuire vaccini, test e cure – siè conclusa a fine giugno con un concerto trasmesso da emittenti di tutto il mondo e dai social della Commissione.

La Presidente Ursula von der Leyen, nell’occasione, ha detto: ‘Gli artisti hanno il potere di ispirare il cambiamento e mettono il proprio talento al servizio di grandi cause. Sono certa che, uniti, potremo rendere il mondo più sicuro’.

Italia e Europa unite, ora più che mai, nel desiderio della ripresa delle sinfonie musicali.

Suggestiva l’iniziativa dell’artista spagnolo Eugenio Ampudia al teatro dell’Opera di Barcellona, El Liceu. Tutto esaurito al primo concerto di riapertura con la simbolica presenza di 2.292 piante dei vivai locali, per invocare un ritorno alla natura. Una meravigliosa esibizione davanti al verde pubblico sulle note di ‘Crisantemi’ di Giacomo Puccini.

A Milano la musica dal vivo è ripartita dal teatro Dal Verme con Stefano Montanari che ha diretto il primo concerto post epidemia. Sul palco i 13 musicisti dell’orchestra ‘I Pomeriggi Musicali’ distanziati ma senza mascherine, con le ‘Quattro Stagioni’ di Vivaldi.

L’Accademia Nazionale di S. Cecilia, a Roma, dal 9 luglio riprenderà gli appuntamenti nella Cavea dell’Auditorium con le melodie di Beethoven, dopo un’esperienza digitale di 56 concerti e altre interessanti proposte online offerte durante l’emergenza Covid attraverso i canali web e social, con 2.852.765 visualizzazioni dei contenuti pubblicati.

Per Roma che riparte dalla musica, il Circo Massimo torna a essere teatro naturale con gli spettacoli del Teatro dell’Opera, primo teatro di opera a ripartire in Europa.

Una stagione estiva che quest’anno si sposta, dunque, da Caracalla al vasto spazio del Circo Massimo.

Dal 16 luglio al 13 agosto gli eventi si svolgeranno, infatti, nel nuovo scenario archeologico che permetterà di rispettare le regole di distanziamento sia sul palcoscenico che in platea, grazie a mille posti a sedere e ad un palco di 1500 metri quadrati.

Ventuno gli eventi in programma di opera, balletto, concerti e gala con star internazionali. La stagione estiva apre con ‘Rigoletto’ di Giuseppe Verdi, in scena il 16 luglio con repliche il 18 e il 20. Direttore Daniele Gatti e regia di Damiano Michieletto.

Dopo ‘Rigoletto’, ‘Il barbiere di Siviglia’ di Gioacchino Rossini, con una prima rappresentazione il 22 luglio riservata al personale sanitario impegnato contro il Covid-19, e previste sei repliche. ‘La vedova allegra’ di Franz Lehàr, dopo la ‘prima’ del 31 luglio, sarà replicata il 5, 7 e 12 agosto.

Sul grande palcoscenico del Circo Massimo in programma anche la prima assoluta di un nuovo balletto sulle musiche de ‘Le quattro stagioni’ di Antonio Vivaldi (26 e 30 luglio, 2 e 3 agosto). Regia e coreografia di Giuliano Peparini, con interventi della voce recitante di Alessandro Preziosi, intermezzo tra una stagione e l’altra.

Il 6 e il 9 agosto, infine, grande attesa per il ritorno a Roma, dopo sette anni, di due star internazionali, Anna Netrebko e Yusif Eyvazov, coppia nella vita e nell’arte, con un vasto repertorio.

La sindaca di Roma Virginia Raggi, nel presentare il programma del teatro dell’Opera, ha detto: ‘Le sfide si affrontano con creatività e con coraggio: ora è il momento di ripopolare gli spazi e di uscire fuori’. E il sovrintendente Carlo Fuortes: ‘Siamo passati dall’incubo della chiusura forzata al sogno di fare un’opera, per la prima volta, al Circo Massimo, in tempi molto brevi’.

Sempre a Roma, l’Oratorio del Gonfalone riprende le attività musicali il 2 luglio. Sul palco i giovani talenti Martina Santarone (viola) e Antonino Fiumara (pianoforte) con un repertorio dai toni poetici e malinconici con Franz Schubert, Robert Schumann, Henri Vieuxtemps e Johannes Brahms.

Giovedì 9 luglio, all’Oratorio, in programma concerto per pianoforte a quattro mani, musiche di M. Ravel, A. Dvorak, J. Brahms, G. Gershwin e F. Liszt.

Il primo concerto post coronavirus organizzato in Italia ‘Drive Live’ si è tenuto a Pontecagnano (Salerno) garantendo la sicurezza sanitaria con una modalità di antica memoria per il cinema (drive-in). ‘Musica, aggregazione e solidarietà in un’unica serata. La nostra città riparte dalla bellezza con un’iniziativa che guarda al presente ed al futuro. Dopo mesi di chiusura, riapriamo i nostri cuori all’ascolto delle note più belle, quelle che ci fanno rivivere le strade ed i luoghi che per troppo tempo abbiamo visto deserti’, ha detto il Sindaco Giuseppe Lanzara.

Anche a Bari il Covid non ha bloccato gli amanti della musica. Grande successo per il concerto gratuito del 30 giugno al Teatro Petruzzelli per 200 spettatori, come da ordinanza regionale. Programma dedicato a Mozart, Britten, Respighi e altri musicisti. Orchestra d’archi diretta da Roberta Peroni.

Come in altre città italiane, a L’Aquila kermesse musicale per l’edizione 2020 della Festa della Musica con il ‘Concerto itinerante nel Parco del Castello’ all’aperto e lo slogan ‘La Musica riparte!

La straordinaria bacchetta di Riccardo Muti ha aperto la XXXI edizione del ‘Ravenna Festival’ con l’orchestra giovanile Luigi Cherubini.

Spettacolo dal vivo programmato nel giorno della Festa della Musica nella città in cui Muti inaugurò, nel 1990, con la Filarmonica della Scala, la prima edizione del festival.

Un segno e un simbolo di speranza e di rinascita dopo i lunghi mesi di isolamento. Orchestranti e pubblico distanziati nel rispetto delle normative vigenti. Molte Autorità presenti. Esibizione del soprano Rosa Feola. Musiche di Skrjabin e dell’amatissimo Mozart.

E il 3 luglio ‘Le vie dell’amicizia: concerto per la Siria’ è ancora il ‘ponte di fratellanza tra arte e cultura’ del concerto, sempre a Ravenna, diretto da Riccardo Muti con musiche di Ludwig van Beethoven.

Tiziano Ferro ha mantenuto la sua promessa di ‘una sorpresa speciale per Napoli’ e, nel giorno in cui avrebbe dovuto essere presente, per la prima volta, al San Paolo (concerto saltato per l’emergenza Covid-19), dalla sua casa di Los Angeles, ha pubblicato un video in cui interpreta ‘Je so’ pazzo’ di Pino Daniele. Con didascalia in italiano, inglese e spagnolo che è una dedica a Napoli: ‘Napoli, per me sei la gioia, la pazzia, la poesia, come ti cantava Pino e vorrei essere là. Ma tra un anno ci riprendiamo il San Paolo! Torneremo più forti e con più coraggio che mai!’.

La musica del benessere. La musica del linguaggio universale e delle emozioni più profonde. Incrocio tra le percezioni sonore e i segreti dell’interiorità. Sollievo di ansia e solitudine. La musica che dona gioia, allenta tensioni e rinnova l’energia del corpo e della mente. La musica del cuore che rievoca sensazioni di gioia e di dolore. Insomma, rievocando Friedrich Nietzsche, ‘senza musica la vita sarebbe un errore’. La musica, ancora una volta, per ripartire e ritrovarci in questa nuova e un po’ irreale dimensione della nostra vita.

Elvira Frojo