Vivere è anche sognare. Al tempo del Covid-19, secondo la scienza, i sogni sono più vividi.
Ci aiutano ad elaborare emozioni, a codificare e a costruire ricordi. Sono una sorta di disegno interiore della mente per esorcizzare anche le angosce, in un periodo di dura prova.
Dopo l’isolamento della fase 1, di certo le paure non mancano per l’avvio della fase 2 che avrà inizio nelle prossime settimane. E mentre gli esperti, la politica e la scienza sono impegnati nel delicato lavoro di redigere le linee guida per la ripresa delle attività produttive ed economiche garantendo le misure di sicurezza, siamo ancora ‘sospesi’. E, per ora, dobbiamo resistere, resistere, resistere. A casa.
Come sarà la nostra vita futura, nella permanente ‘convivenza’ con l’invisibile virus? Quali spazi di libertà nella nostra fantasia?
Intanto il mercato del turismo che nel 2019 in Italia contava il 13% del PIL nazionale, si interroga sulle prospettive. E tutti abbiamo una certezza: il nostro Paese fa sempre e comunque sognare.
Registi della nostra vita ora più che mai, nel forzato isolamento, attraversiamo le città tra sogni e speranze di rinascita.
Roma, set del grande cinema a cielo aperto, ci riporta attraverso indimenticabili film nella storia di una società che ha saputo sempre sognare.
Tanti sono i film ambientati nella Capitale entrati a far parte della nostra cultura, riferimento nell’immaginario collettivo di epoche, costumi e consuetudini.
‘Roma città aperta’ (1945) di Roberto Rossellini, interpretato da una grande Anna Magnani, uno dei capolavori del cinema mondiale e del neorealismo, ritrae il quartiere Prenestino-Labicano. In un’Italia che cercava, tra i martiri, il futuro e la libertà.
Nel momento difficile del dopoguerra,Vittorio De Sica con ‘Ladri di biciclette” (1948) immortala Piazza Vittorio e Porta Portese.
Un’avventura indimenticabile è ‘Vacanze Romane’ (1953), uno dei primi film di Hollywood girato interamente all’estero**.**
Una Vespa che sfreccia lungo le strade di Roma, una principessa – interpretata da Audrey Hepburn – inquieta e incuriosita dalla vita al di fuori di palazzi e ambasciate, e un uomo gentile e affascinante (Gregory Peck) fanno di ’Vacanze Romane’ uno dei film più romantici della storia del cinema. Tre Oscar, alla Hepburn come miglior attrice protagonista.
Fontana di Trevi, la Bocca della Verità, la scalinata di Piazza di Spagna, il Lungotevere, Via Margutta, Castel Sant’Angelo, i Fori Imperiali e Piazza Venezia sono alcuni luoghi delle indimenticabili riprese della città eterna, del folklore popolare e dell’incanto romantico.
‘E a mezzanotte, me ne tornerò, simile a Cenerentola, là da dove sono evasa’, dice la Hepburn a Peck che risponde: ‘E sarà la fine di una bella favola’.
Dopo il neorealismo, la grande commedia all’italiana. Moltissimi i film di Alberto Sordi che mettono in risalto la bellezza di Roma, tra i quali ‘Un americano a Roma’ (1954), girato tra il Ghetto e il Colosseo, satira di costume dell’Italia del dopoguerra.
Del 1958, è del regista Mario Monicelli ‘I Soliti Ignoti’, con Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Carlo Pisacane e Totò. Un film che, per la critica e la storiografia del cinema italiano, sancisce l’esordio ufficiale del nuovo genere cinematografico, la ‘Commedia all’italiana’. La pellicola ritrae una Roma estranea al boom economico di quegli anni. È la Roma dei quartieri popolari, della periferia degradata, del sottoproletariato urbano.
Il regista Federico Fellini con ‘La dolce vita’ (1960) dedica a Roma una delle scene più iconiche della storia del cinema. La sensuale Anita Ekberg che entra nella Fontana di Trevi invitando Marcello Mastroianni a seguirla.
Nella geometria severa dei palazzi dell’EUR è Michelangelo Antonioni che gira ‘L’eclisse’ (1962).
E ancora ‘Roma’ (1972) di Fellini è il ritratto brioso di una città composita e contraddittoria, attraverso i ricordi di un giovane provinciale che arriva alla stazione Termini poco prima della seconda guerra mondiale.
‘Caro Diario’ è, poi, la pellicola del 1993 con la quale Nanni Moretti, interpretando se stesso, ci porta in Vespa nelle strade di una Roma semideserta, dalla Garbatella a Spinaceto. Fino a Ostia, il luogo in cui fu ucciso Pier Paolo Pasolini, regista di riflessioni sullo ‘sviluppo senza progresso’, oggi attuali sugli effetti di uno sviluppo ad ogni costo.
‘Il talento di Mr. Ripley’ (1999), girato tra New York e l’Italia, immortala Roma tra Piazza Navona, il Foro Romano e il Campidoglio.
Per il set di ‘Angeli e Demoni’ (2009) le scene si svolgono tra Pantheon, Biblioteca Angelica, Piazza Navona, Piazza del Popolo e Basilica di San Pietro.
È in cerca di se stessa Julia Roberts nel ruolo di ‘Mangia prega ama’ (Eat Pray Love*),* film del 2010 diretto da Ryan Murphy. È la storia autobiografica tratta dal romanzo di Elizabeth Gilbert, scrittrice di New York, che dice: ‘Voglio andare in un posto dove possa meravigliarmi di qualcosa’. Nel suo viaggio per il mondo alla ricerca della felicità è a Roma, e scopre il suo ‘posto dove meravigliarsi’ tra Castel Sant’Angelo, Piazza Navona, Campo de’ Fiori, Piazza di Spagna e Villa Borghese.
Un tributo alla città eterna è anche ‘To Rome with love’ (2012), ritenuto, tuttavia, un ‘passo falso’ nella filmografia di Woody Allen.
‘La grande bellezza’ (2013) di Paolo Sorrentino, film vincitore di Oscar, ci ha portato sulle magnifiche terrazze romane e nei luoghi della storia quali Via Veneto, Parco degli Acquedotti, Villa del Priorato di Malta, Terme di Caracalla, Fontana dell’Acqua Paola e Tempietto di Bramante.
Roma, dunque, attende e fa sognare. La immaginiamo ancor più bella, dopo tanta distanza. Ora che abbiamo visto i cieli così nitidi e azzurri. E l’ameremo non solo nei luoghi più famosi ma in ogni angolo, sempre nuovo e da scoprire o da rivivere ancora. Con il desiderio di ritrovarci uniti nell’abbraccio di ‘vacanze romane’.
‘E se tutto è un sogno, che importa. Mi piace e voglio continuare a sognare’, ci ricordava il poeta cileno Sepulveda innamorato del Bel Paese purtroppo deceduto, a Oviedo, a causa del COVID-19.
Sperando che non si tratti solo di un sogno!
Elvira Frojo