Città dal fascino raffinato e discreto, Parma quest’anno è ‘capitale italiana della Cultura’. Pronta a tenere salde le proprie radici ma con lo sguardo al futuro.
Tanti i punti di forza del progetto parmense, che ha ‘battuto’ le nove città ‘finaliste’ con molti buoni propositi. Un ventaglio di proposte concrete trasversali, da realizzare anche nella periferia, progetti urbanistici, iniziative di teatro, di arte e musica.
Come ha sottolineato il Presidente Mattarella in occasione della cerimonia istituzionale al Teatro Regio, ‘la cultura definisce il segno distintivo di ogni comunità ed è tutt’altro che una condizione statica, immobile, inerte. Perché si nutre di confronto, si sviluppa nel dialogo e nelle relazioni. La cultura è più ricca quando si apre alla conoscenza e al rispetto delle differenze: la Storia ci dimostra proprio che i grandi avanzamenti delle scienze, delle arti e del pensiero sono scaturiti da incontri; un patrimonio che rende tutti più ricchi di umanità’.
E ancora Mattarella :‘La cultura è davvero una sorta di metronomo della storia. È una chiave che ci consente di comprendere il passato, interpretare il presente e progettare il futuro, per sentire la storia come nostra e renderci protagonisti dei suoi cambiamenti. La cultura spinge all’innovazione, nel renderci consapevoli del cammino percorso ci dà il coraggio per andare avanti, insieme, come comunità. ‘Battere il tempo’ vuol dire anche questo. Affrontare la modernità, essere capaci di guidarla verso traguardi di maggiore civiltà, di benessere, verso una sempre più alta diffusione di conoscenze. Affinché i più giovani possano crescere progettando il futuro senza impedimenti e così da non essere superati e travolti dall’incedere del tempo’.
Il Battistero
La Storia di Parma vanta tanti nomi illustri.
Citati dal Presidente Mattarella, Arturo Toscanini, esule durante il fascismo, che ‘diede un segno di rinascita al nostro Paese con il concerto della liberazione per la riapertura della Scala nel 1946’, Giuseppe Verdi, la cui musica fu ‘al servizio dell’ideale risorgimentale del nostro Paese’, e ancora il grande regista Bernardo Bertolucci, ‘la scuola di pittura che si sviluppò in città nel Cinquecento attorno al Correggio e al Parmigianino, espressione di uno sviluppo di Parma, che correva in parallelo col suo sviluppo urbanistico’.
‘Qui ci sono grandi talenti e continueranno ad esserci grandi talenti, perché è un territorio fecondo’, ha detto il Ministro Franceschini e, parafrasando Maria Luigia D’Asburgo: ‘A Parma è facile vivere, a patto di saper dare ragione all’interlocutore in una discussione gastronomica o musicale. È ancora così. Viva i parmigiani!’.
Parma ‘crocevia di commerci, di incontri e di confronti; ha conosciuto tante stagioni assai fertili e ha raggiunto eccellenze che, ancor oggi, ci è consentito di ammirare. La Parma romana. La Parma dell’epoca comunale. La Parma rinascimentale. Capitale del Ducato. La Parma borbonica e napoleonica. E la Parma protagonista della storia nazionale, dal Risorgimento alla Resistenza, agli anni della grande crescita economica e sociale, ai giorni nostri. Da Capitale della cultura avrà la grande opportunità di rinsaldare e far conoscere ancor di più le proprie radici, mostrandole agli italiani che verranno a visitarla, offrendole agli europei che di questa cultura sono partecipi’. Così descrive Parma il Presidente della Repubblica.
‘La cultura d’Europa, con tanti articolati e diversi caratteri, è stata costantemente legata da una trama comune. Questa trama diviene sempre più fitta e interconnessa, e anche per questo ancor più indispensabile ai nostri popoli per affrontare le grandi trasformazioni di questa epoca’, ha detto ancora il Presidente Mattarella.
Un invito a conoscere una città davvero meravigliosa. Per chi la vive ogni giorno, per chi la conosce per la prima volta.
Tanti gli eventi in programma per l’anno in corso.
Nelle sale di Palazzo Dalla Rosa Prati, fino al 26 aprile, le opere di Van Gogh saranno presentate a Parma nella mostra multimediale ‘Van Gogh Multimedia & Friends’. Un viaggio virtuale alla scoperta del pittore, dell’artista e dell’uomo Vincent Van Gogh.
‘Time Machine. Vedere e sperimentare il tempo’. Una mostra, o meglio un percorso tra immagini e relazioni che l’uomo forma nel corso del tempo, allestita a Palazzo del Governatore di origine trecentesca. L’evento invita a riflettere su come l’invenzione dell’immagine in movimento abbia modificato la nostra percezione del tempo e dello spazio, il nostro vedere, sentire e interagire con ciò che ci circonda. Ospita opere di artisti come Douglas Gordon, Rosa Barba, Tacita Dean, Stan Douglas, e film makers come Martin Arnold, Harun Farocki, Jean-Luc Godard e Bill Morrison. Aperta al pubblico fino al 3 maggio 2020.
Fino al 13 aprile, la mostra ‘Noi, il cibo, il nostro pianeta: alimentiamo un futuro sostenibile’, legata al mondo dell’ecosostenibilità e dell’ecologia, presso la Galleria San Ludovico, offre esperienze multimediali e fotografie di grandi autori.
Per gli amanti dell’arte, al Complesso Monumentale della Pilotta, l’installazione di Maurizio Nannucci, ‘Time, Past, Present and Future’ fino al 31 marzo, e poi, dal 1° marzo al 30 settembre, ‘Theathrum Mundi’. Sempre al Complesso della Pilotta, ‘I Farnesi’ ripercorrerà la storia di una delle casate della città protagonista del rinascimento italiano, fino al 30 ottobre.
Nel settecentesco Palazzo Pigorini, fino al 15 marzo, la mostra ‘Parma è la Gazzetta’ racconterà 285 anni di storiadel quotidiano più antico d’Italia e della città. Il percorso, pensato come la redazione del giornale, è suddiviso in quattro grandi aree dedicate a cronaca, spettacoli, cultura e sport.
Dal 24 aprile al 10 ottobre, l’ex Ospedale Vecchio restaurato ospiterà, nella Crociera centrale, ‘Hospitale – Il futuro della memoria’, una grande installazione che racconterà la storia dell’Hospitale nato dalle acque – i suoi canali, i mulini, le alluvioni – attraverso otto grandi superfici tessili, trasformate in schermi per due attori virtuali che assumeranno, di volta in volta, il ruolo di ‘io narrante’ o di testimone degli eventi.
E poi, naturalmente, su tutti, l’evento dell’evento è la stagione lirica del Teatro Regio, con il suo affascinante programma. Claude Debussy (‘Pelléas et Mélisande’, dal 14 al 22 marzo), Giuseppe Verdi (‘Rigoletto’, dal 27 marzo al 5 aprile), Kurt Weill (‘Ascesa e caduta della Città di Mahagonny’, dall’8 al 15 maggio).
Ma Parma è anche città dell’eccellenza della cucina e del palato!!
‘La sfida di un’alimentazione sana e di un’agricoltura sostenibile sono grandi temi per il nostro futuro e possono essere affrontati con successo soltanto se sorretti da una crescita di consapevolezza e – appunto – di cultura. La qualità del cibo è cultura, e la catena agro-alimentare sarà settore cruciale dello sviluppo sostenibile della nostra Europa’, ha sottolineato il Presidente della Repubblica in occasione della cerimonia istituzionale di Parma 2020.
Il territorio parmense è legato da secoli alla produzione alimentare di qualità e alla buona tavola. Con prodotti che hanno conquistato tutto il mondo, quali il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, il Culatello di Zibello, o lavorazioni meno note come quelle del Salame di Felino, della Spalla Cotta di San Secondo e della Coppa di Parma; i Funghi Porcini della Valtaro e il Tartufo nero di Fragno Accompagnati dai Vini dei Colli di Parma.
Conosciuta come ‘Capitale dei buongustai’, ‘Città creativa Unesco per la gastronomia’ in Italia e epicentro della Food Valley, Parma oggi ospita un bacino di industrie tra le più importanti del settore agroalimentare italiano, da Barilla a Parmalat, da Mutti a Parmacotto, tutte all’avanguardia per la lavorazione degli alimenti. La tradizione, a Parma, si accompagna a una spiccata capacità d’innovazione nel campo della sicurezza alimentare e della ricerca, grazie alla presenza dell’EFSA (European Food Safety Agency, Autorità Alimentare Europea per la Sicurezza Alimentare) e dell’haute cuisine con Alma, la Scuola internazionale di cucina con sede a Colorno, di cui è rettore lo Chef Gualtiero Marchesi.
Ed alcuni musei sono dedicati al cibo per un percorso di approfondimento dei più famosi prodotti alimentari:
- il Museo del Parmigiano Reggiano, con sede nelle pertinenze dell’antica Rocca di Soragna nella Bassa parmense, ripercorre il processo produttivo del nobile formaggio nel corso dei secoli
- il Museo del Prosciutto e dei Salumi di Parma, a Langhirano, la zona collinare eletta per la stagionatura, svela le più antiche tecniche e i segreti della lavorazione
- il Museo del Salame, allestito nei sotterranei del Castello di Felino, è un viaggio nella storia del prodotto locale tra curiosità, aneddoti e tradizioni
- il Museo del Pomodoro, realizzato all’interno della Corte di Giarola, tra Collecchio e Ozzano Taro, racconta la storia del pomodoro e lo sviluppo delle tecnologie produttive
- il Museo della Pasta, nella Corte di Giarola, esplora la macinazione, la preparazione della pasta fresca, la cultura della pasta e della corretta alimentazione.
Tutti a Parma nel 2020! Per ‘Battere il tempo’. Per ricercare orizzonti di gioia e di rinnovata fiducia vivendo il presente tra cultura e percorsi gastronomici. Uno spazio da vivere per guardare al nostro futuro. Per apprezzare il bel Paese con l’orgoglio di essere italiani d’Europa e del mondo intero.
Elvira Frojo