Raffaello Sanzio (Urbino, 1483 – Roma, 1520) è considerato, insieme a Leonardo e Michelangelo, uno dei più grandi artisti del Rinascimento italiano.
Raffaello, uomo attraente, amato dalle donne e stimato dagli uomini. Ma la sua storia umana parla anche di un bambino orfano di entrambi i genitori. Il padre, Giovanni Santi (noto artista e titolare di una fiorente bottega ad Urbino), morì quando lui aveva soli undici anni e la madre era già venuta a mancare quando ne aveva otto.
Adottato dall’arte nell’Italia del Rinascimento, sin dalla giovane età, Raffaello manifestò nelle sue tele il proprio talento. Tra i soggetti preferiti, Maria, la madre, mai dimenticata.
Anche Raffaello muore a soli 37 anni. È la notte del Venerdì Santo del 1520. I contemporanei affermarono che, al momento della morte, una crepa scosse i palazzi vaticani e il cielo si riempì di nuvole scure. Come se il mondo avesse perduto una divinità. Il suo corpo oggi è sepolto al Pantheon, dove l’epitaffio del poeta Pietro Bembo recita: ‘La natura ha avuto paura di essere vinta quando lui era vivo e di morire alla notizia della sua morte’.
È allievo, a Perugia, di Pietro Vannucci detto ‘Il Perugino’, uno dei più noti artisti del XVI secolo. A ventuno anni si trasferisce a Firenze, affascinato dalle opere di Leonardo e Michelangelo.
Appena venticinquenne, chiamato a Roma da papa Giulio II, dà inizio all’affresco delle Stanze papali ispirandosi alle quattro facoltà delle università medievali, quelle di teologia, filosofia, poesia e giurisprudenza, realizzando uno dei dipinti più celebri del Rinascimento, la Scuola di Atene (1509-1511).
Importante architetto, dal 1514 lavora anche al progetto della Basilica di San Pietro in Vaticano.
In questi giorni, Roma con due grandi mostre lo celebra a 500 anni dalla sua morte.
Roma, tappa biografica dell’artista ma soprattutto simbolo della dimensione universale della sua arte, ospiterà non solo una grande mostra-evento di coinvolgente ricchezza, a marzo, presso le Scuderie del Quirinale ma anche un’interessante esposizione nella Città del Vaticano dal 17 al 23 febbraio.
Nella splendida Cappella Sistina saranno esposti i grandi arazzi di Raffaello sotto gli affreschi di Michelangelo e Perugino secondo l’originario progetto concepito dall’urbinate per Papa Leone X.
Ogni arazzo misura cinque metri per quattro, immagini e fili d’argento dorati enfatizzati da un sofisticato sistema di luci che, come spiega la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta, sarà applicato anche alla nuova Sala VIII dedicata a Raffaello nella Pinacoteca.
La chiusura dell’inedita visione della Cappella Sistina coinciderà, non a caso, con la domenica (23 febbraio), a ingresso gratuito, come spiega la direttrice: ‘Una scelta che rappresenta la volontà di condividere con tutti questo evento, soprattutto con i romani’.
Nel 1515 Il Papa affidò al giovane Raffaello i cartoni preparatori degli arazzi rappresentanti le storie di San Pietro e San Paolo.
Gli arazzi – realizzati fra il 1515 e il 1519 e conservati dal 1932 nella Pinacoteca dei Musei Vaticani – furono realizzati nella bottega fiamminga di Pieter van Aelst a Bruxelles.
Gli splendidi manufatti dovevano affiancare gli affreschi di Michelangelo con immagini degli Atti degli Apostoli, per essere esposti nella Cappella Sistina durante le cerimonie più importanti.
I cartoni di Raffaello**,** inizialmente rimasti a Bruxelles, nel laboratorio in cui era avvenuta la tessitura degli arazzi, furono richiesti da diversi sovrani europei. Giunti in Inghilterra per dar vita a nuove opere, dal 1865 sono conservati presso il Victoria and Albert Museum di Londra.
Dal dipinto a tempera ‘La Pesca miracolosa’ a ‘San Paolo in carcere’, dalla ‘Punizione di Elima’ alla ‘Predica di san Paolo’, gli arazzi sono una successione di capolavori di stoffa che hanno anche un profondo significato religioso e politico, come mostra quello dedicato all’episodio evangelico della ‘Guarigione dello storpio’.
Alle Scuderie del Quirinale, da giovedì 5 marzo, apre i battenti quella che si preannuncia come la più grande mostra mai realizzata su Raffaello. Nei primi due giorni di prevendita, ben diecimila le prenotazioni da ogni parte del mondo!
Una mostra monografica curata dalle ‘Scuderie’ di Roma, in collaborazione con la Galleria degli Uffizi di Firenze, racconterà con ricchezza di dettagli il complesso e articolato percorso creativo dell’Autore attraverso un vasto corpus di opere. Oltre 200 i capolavori esposti, tra dipinti e disegni, provenienti dai musei di tutto il mondo: la Galleria degli Uffizi di Firenze, le Gallerie Nazionali d’Arte Antica, la Pinacoteca Nazionale di Bologna, il Museo e Real Bosco di Capodimonte e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Fondazione Brescia Musei, i Musei Vaticani e, dall’estero, il Louvre, la National Gallery di Londra, il Museo del Prado, la National Gallery of Art di Washington, l’Albertina di Vienna, il British Museum, la Royal Collection, l’Ashmolean Museum di Oxford, il Musée des Beaux-Arts di Lille.
Date da non perdere, a Roma!
Gli arazzi di Raffaello tornano, dal 17 al 23 febbraio, nella Cappella Sistina, e da giovedì 5 marzo a martedì 2 giugno 2020, grande mostra presso le Scuderie del Quirinale, aperta tutti i giorni, anche durante i giorni di Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, primo maggio e 2 giugno.
Eventi per nutrire la mente e il cuore!
Elvira Frojo