‘Essere pazzi di amore, pazzi di condividere la propria vulnerabilità con chi è vulnerabile’. Così Papa Francesco durante la visita nel novembre scorso alla ‘Cittadella della carità – Santa Giacinta’ della Caritas romana, in occasione dei 40 anni di istituzione dell’organismo diocesano.
La spiritualità della Caritas è la spiritualità della tenerezza. ‘La Caritas è la carezza della Chiesa al suo popolo’, come ha detto Papa Francesco.
Nata con il Concilio Vaticano II nel 1971 con Papa Paolo VI, nel Vicariato di Roma la Caritas è stata istituita, quale ufficio pastorale, nel 1979.
Una funzione pedagogica ed educativa ma anche di assistenza solidale per le persone indigenti, italiane o straniere, per gli emarginati, i senza dimora, le vittime di tratta, gli immigrati. Per chiunque viva una situazione di disagio o di violenza.
La Caritas è ascolto, accoglienza, assistenza sanitaria, solidarietà, formazione scolastica per persone disagiate. Progetti di solidarietà internazionale e di emergenza nazionale.
‘La carità è un modo di essere, di vivere, è la via dell’umiltà e della solidarietà, del servizio – ha detto ancora Papa Francesco – non un assistenzialismo per tranquillizzare le coscienze. Quello che fa la differenza è il cuore con cui si fanno le cose’.
Operatori, volontari e ospiti accomunati dall’obiettivo di non dimenticarsi gli uni degli altri. Un incontro di anime. ‘Molti di noi – come ha ricordato don Benoni Ambarus (detto don ‘Ben’), direttore dell’organismo diocesano – hanno alle spalle storie di abbandono familiare, fallimenti e vite ai margini, alcuni hanno solchi profondi di sofferenza nell’anima’. Affiancare una persona è un’opportunità, un incontro di sensibilità per lenire anche la propria solitudine interiore.
A Roma, molteplici le realtà della Caritas tra ostelli, case famiglia, comunità e mense sociali.
Il Centro odontoiatrico, nella ‘Cittadella’ Caritas di via Casilina Vecchia, opera dal 1983 ed è una vera eccellenza.
Come spiega il Direttore Sanitario volontario Roberto Santopadre, Odontoiatra, la struttura offre prevenzione, assistenza odontoiatrica gratuita e riabilitazione protesica ai cittadini, italiani e stranieri, che non possono accedere alle cure erogate dal SSN, in quanto non aventi diritto (stranieri irregolari) o per motivi economici, linguistici, di fragilità sociale e psicologica.
Le attività vengono svolte grazie al volontariato specializzato di circa 40 dentisti, igienisti dentali, infermieri e assistenti alla poltrona, coadiuvati da operatori addetti all’accoglienza dei pazienti.
Dalla sua istituzione, il Centro odontoiatrico ha assicurato prestazioni ad oltre 17.000 pazienti. Nel 2019 sono state offerte circa 2.130 prestazioni. Ogni anno vengono accolti circa 300 nuovi pazienti di cui quasi la metà italiani, soprattutto per la terapia protesica.
Il Centro si avvale anche della collaborazione di numerosi laboratori odontotecnici privati, tra i quali il laboratorio dell’Istituto De Amicis-Cattaneo di Roma. Una collaborazione con quest’ultimo iniziata nel 2013 che, grazie al fattivo supporto di dirigenti e docenti scolastici, rappresenta, da un lato, un progetto di sensibilizzazione per i ragazzi coinvolti e, dall’altro, una risposta fruibile da parte di soggetti bisognosi.
Negli ambulatori medici, il Centro comunica, soprattutto, un linguaggio del cuore che annulla le barriere linguistiche. È uno strumento per rompere solitudine e emarginazione. Un impegno concreto per sensibilizzare le istituzioni a conoscere le allarmanti dimensioni di un fenomeno che, negli ultimi anni, riguarda anche tanti italiani, persone un tempo indipendenti ed ora in grave difficoltà. In attesa di risposte sociali adeguate per rimuovere quelle cause psicosociali e ambientali che sono all’origine dei disagi.
Per restituire il sorriso a chi, forse, ha perso la fiducia nella possibilità di un atto d’amore e di una mano tesa.
Elvira Frojo