Dopo trent’anni Ghost torna sulle scene. E ancora una volta la forza dell’amore riesce a sconfiggere il male.
Roma – Ghost. Fantasma. Una parola. Un assioma. Ma nel 1990 fece palpitare i cuori e sbancare i botteghini di tutti i cinema del mondo per la storia di Molly e Sam, due giovani innamorati di New York che qualche settimana dopo aver comprato un appartamento si ritrovano divisi per sempre in quanto il loro amore viene sconvolto dall’omicidio di lui. Il fantasma di Sam torna adesso di nuovo sulla terra in versione musical e l’emozione è la stessa.
Forse ancora più coinvolgente. Come l’originale cinematografico si tratta di un thriller romantico dove la suspense densa di colpi di scena si alterna alla dimensione interiore del ricordo. Nella sostanza una storia che indaga il senso dell’amore oltre lo spazio ed il tempo. Immancabile la scena in cui la ragazza, all’epoca la sensualissima Demi Moore, modella con alle spalle Patrick Swayze, plasma il vaso di creta sulle note di Unchained Melody dei Righteous Brothers.
ph Attilio Marasco
Si tratta di una sequenza memorabile. Con molta probabilità il senso stesso della vicenda: un oggetto che si modella in due ma è in realtà fragilissimo. Con questo spirito il regista Federico Bellone, che ha già trasposto con successo Mary Poppins, ha ridato linfa a questo classico senza tempo. Ghost il musical è una produzione internazionale Show Bee in collaborazione con Colin Ingram e Hello Entertaiment, arriva in contemporanea con la Spagna in un fedele adattamento teatrale dalla sceneggiatura originale di Bruce Joel Rubin ed è in tournée al Teatro Sistina di Roma dal 28 gennaio al 9 Febbraio e poi si sposterà a Milano al Teatro degli Arcimboldi dall’11 Febbraio al 1 Marzo e di conseguenza in molte altre città fino a Maggio.
Pur essendo un versione che segue pedissequamente l’impianto narrativo originale sposa appieno le regole del teatro con moltissime idee ed invenzioni. Effetti “speciali” strabilianti, come il fantasma di Sam e degli altri personaggi, che prendono forma entrando e uscendo dai corpi o passando attraverso le porte, sono frutto di Paolo Carta, un mago dell’illusionismo capace di sorprendere lo spettatore con la tecnologia e trucchi da vecchio artigianato dell’inganno.
Infatti essi fanno la differenza con qualsiasi altro spettacolo teatrale. La coreografia è di Chiara Vecchi, che ha lavorato in team con Bellone, aiutata anche dall’eccezionale light designer, Valerio Tiberi, che ha mostrato la sua capacità “visiva” in note produzioni internazionali di musical e opere liriche.
Ma è anche la musica pop-rock arrangiata da Dave Steward, ex componte degli Eurythmics e Glen Ballard a dare potenza e dinamismo alla trama, che la ricordiamo per chi ha la memoria corta: Sam (Mirko Ranù), un banchiere e Molly (Giulia Sol), giovane artista, si amano di un amore indissolubile, finché lui non viene ucciso in un vicolo. Sam a questo punto si ritrova ad essere un fantasma “incastrato” tra la Terra ed il Paradiso e per manifestarsi si serve della truffaldina medium Oda Mae (Gloria Enchill). I due cercano di convincere Molly dell’esistenza della vita ultraterrena ed insieme riescono a smascherare il mandante dell’omicidio di Sam: il suo avido amico Carl (Thomas Santu). Il resto è uno spettacolo da vedere per emozionarsi, in quanto l’amore dura per sempre.
Roberto Leggio
Cover: Ph Gianluca colombo