Quali saranno le tendenze tecnologiche del nuovo anno? A cosa andremo incontro con lo sviluppo del rapporto tra uomo e IA?
Nel suo libro del 2016 “The Fourth Industrial Revolution”, l’economista tedesco e fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab, descrisse gli anni che stiamo vivendo come quelli della “Quarta Rivoluzione Industriale”, ovvero come una nuova fase dell’era dello sviluppo economico e industriale della nostra società, scaturita dalla compenetrazione del mondo fisico e digitale. E,del resto, c’è sempre stata una tendenza piuttosto diffusa nel mondo filosofico e scientifico nel considerare le rivoluzioni industriali come un punto d’arrivo ideale nello sviluppo dei diversi cambiamenti culturali e scientifici innescatisi nel corso dello sviluppo della nostra società, e non semplicemente come “meri” momenti di sviluppo dell’industria per motivi strettamente legati all’economia e, più biecamente, al fatturato. E dunque, dando ragione a Schwab, diremo che questa degli anni ’10 è stata davvero l’epoca del cambiamento, caratterizzata da innumerevoli progressi, in gran parte scaturiti da una più complessa e performante robotica, passando poi alla creazione di IA sempre più raffinate (e miniaturizzate), sino allo sviluppo del cosiddetto “Internet delle Cose” o IoT (Internet of Things) in cui le potenzialità della rete sono state estrapolate dal contesto intangibile del web e sono state amplificate dal collegamento delle cose di tutti i giorni con internet. Partendo dallo smartphone, passando per le automobili, e poi le suppellettili di arredamento, gli oggetti di casa sino alle stesse abitazioni, sempre più intelligenti e smart.
La risultante di questa moderna versione del mondo, in cui il confine tra fisico e digitale sembra impalpabile, è dunque una vera e propria rivoluzione, con tanti e numerosi settori aziendali che – certamente – si trovano ad affannarsi alla ricerca di uno spazio perfetto in un mercato quanto mai rapido, esteso e competitivo.
Siamo oltre la globalizzazione, e sempre più spesso ci si rende conto di non riuscire a tenere il passo con la tecnologia e i trend che stanno cambiando noi e il mondo che ci circonda.
Da futuristico siamo passati al futuribile, fino al realizzabile e benché siamo ancora lontani dall’immaginare di vivere una vita sulla Luna, oggi quelle idee che animavano un’idea romantica del futuro, con macchine volanti alimentate ad energie alternative e robot in ogni abitazione si è fatta più concreta, realizzabile e raggiungibile. Con questa rapidità, e con l’inizio di un nuovo capitolo degli anni 2000, è plausibile chiedersi “quale sarà il prossimo passo?”. Quali sono, cioè, i trend che influenzeranno il nostro immediato futuro? Ad essere onesti è difficile rispondere nei limiti di un piccolo articolo su carta, in quanto occorrerebbe una conoscenza immensa, se non enciclopedica, non solo dell’attuale panorama scientifico mondiale ma, soprattutto, di quello economico e sociale poiché senza la spinta del mercato e l’interesse dell’acquisto (sfuggendo per un attimo al limite mentale di ciò che si può acquistare in un supermercato, ovviamente) è difficile azzeccare una previsione concreta.
Eppure qualche idea si può comunque buttare giù, lasciando che siano i posteri (o i noi del domani) a stabilire se ci abbiamo azzeccato o meno. Se dovessimo comunque scommettere su di un cavallo vincente, diremmo che il trend più importante dell’anno 2020 sarà la definitiva consacrazione del concetto delle IA come servizio, ovvero quella che è allo stato attuale una delle tecnologie più duttili e performanti del pianeta messa al servizio di tutti. Sono già numerose le compagnie che stanno investendo nello sviluppo di questo tipo di intelligenze e, se il biennio 2017-2019 è stato il momento della nascita del trend commerciale (pensiamo ad esempio ad Alexa di Amazon), è logico supporre che l’applicazione delle IA raggiungerà ben presto risultati ancora più eccitanti ed importanti.
L’idea? Quella di sviluppare delle IA che fungano da strumenti di supporto per quegli attori del mercato che non hanno i fondi o le capacità economiche per sviluppare una propria IA, che potranno quindi utilizzare servizi a base di intelligenza artificiale per i propri scopi privati o commerciali, pagando ovviamente un piano di utilizzo. Banalmente penseremo poi all’introduzione della quinta generazione di connettività internet, ovvero il cosiddetto 5G che, al netto di molte perplessità da parte di chi teme un qualche impatto sulla salute, permetterà connessioni ancora più veloci, stabili e performanti. Avviata già nel 2019, la rete 5G è oggi molto esosa, ma il mercato sta lavorando alacremente per renderla alla portata di tutti (nella stessa misura in cui è successo per il 4G), ed i vantaggi non possono che essere innumerevoli in un mondo come il nostro che, come detto, è oggi completamente basato sulla connessione tra fisico, biologico e digitale.
Non è una mera questione di quanto bene funzionerà il vostro Netflix mentre siete in viaggio: è una questione di come la velocità delle informazioni impatta su tutti quei business che possono fiorire o crescere grazie ad una connessione più veloce o, semplicemente, più stabile e pulita anche nei luoghi più remoti del pianeta. Ovviamente, anche in questo caso, l’Internet of Things sarà il primo macrocosmo a ricevere la spinta maggiore dallo sviluppo della rete 5G, con conseguenze che, per ora, possiamo solo immaginare.
Tra queste, ad esempio, c’è il probabile miglioramento della guida autonoma, il cui funzionamento dipende fortemente dalla connessione ad internet, e che dopo i timidi avanzamenti degli ultimi anni si appresta a compiere un passo deciso verso la maturità. Tesla, ovviamente, è in testa alla classifica dei promotori dei sistemi di “Autonomous Driving”, ma sono tante le compagnie che potranno beneficiare dai due punti precedenti (IA e 5G), dimostrandoci come la Quarta Rivoluzione Industriale non sia un concetto d’alta filosofia economica, ma un cambiamento concreto in atto nel nostro sistema sociale ed economico. Ma siamo solo all’inizio: medicina predittiva, visione artificiale, blockchain, sono solo alcuni degli aspetti di uno sviluppo che ben presto trascenderà del tutto da ciò che è organico e ciò che è digitale nella costruzione (in corso almeno da 40 anni) di una “realtà estesa”, figlia dello sviluppo simbiotico di una visione del mondo che è data dal rapporto tra l’uomo e la sua più grande invenzione: la macchina.
Raffaele Giasi