La donna, la carriera, il successo. Con il sorriso.
Storia di una donna che ha fatto la storia del cinema e che ha raccontato relazioni, sentimenti, costumi con la sensibilità, la cultura, le sfumature della donna.
Il cinema, ma non solo, il 27 ottobre scorso ha reso omaggio a Lina Wertmuller che, a Los Angeles, ha ricevuto l’Oscar alla carriera con David Lynch (premio alla carriera), Wes Studi (primo indiano americano) e Geena Davis (premio umanitario per l’uguaglianza di genere). ‘Un’artista che ha fatto storia essendo se stessa’, ha detto Sophia Loren intervenendo alla cerimonia.
Una regista femminista, ma con un femminismo ‘malizioso e giocoso’, come ha detto Greta Gerwig consegnandole il premio insieme a Jane Campion, due delle cinque donne fino ad oggi candidate agli Oscar.
‘Perché non facciamo un Oscar al femminile, e lo chiamiamo Anna?’. Così ha esordito Lina, 91 anni ad agosto, che ha dedicato la statuetta alla figlia Maria Zulima e al marito, lo scenografo Enrico Job. Immensa commozione per la regista, già prima donna a ricevere una nomination all’Oscar, nel 1977, per ‘Pasqualino Settebellezze’. Gli occhi guizzanti dietro gli immancabili occhiali bianchi (pare ne abbia acquistati 5 mila pezzi, ordine minimo in una fabbrica).
Da allora un successo dietro l’altro. Ora il tributo dell’America con Geena Davis che dice: “la parità dei sessi con te va alle stelle. Grazie per la tua civiltà, per la tua cultura, per la tua passione”.
Sul grande schermo la regista ha raccontato la commedia e il dramma, sempre con ironia e sensibilità. Lo hanno anche ricordato il Console generale d’Italia a Los Angeles, Silvia Chiave, e la direttrice dell’Istituto italiano di cultura, Valeria Rumori, durante un evento speciale nel quale è stato consegnato alla Wertmuller, il 24 ottobre, l’IIC Los Angeles Creativity Award, riconoscimento all’eccellenza italiana nel mondo in ogni settore creativo.
Un omaggio alla donna e al cinema italiano. Ora, sul marciapiede più famoso del mondo, ad Hollywood, ci sarà l’impronta della Wertmuller non lontana da quella di un altro grande italiano, Ennio Morricone.
Oggi Lina dice: ‘Ho attraversato in maniera positiva i miei anni, divertendomi tanto. Per essere felici bisogna soprattutto volerlo’. Conservando il senso dell’ironia e della curiosità. Sempre con il sorriso.
Grazie, Lina. Eccellenza italiana nel mondo. Esempio di professionalità, sensibilità e determinazione. Esempio per tutte le donne.
Elvira Frojo