Graziosa e genuina, in quel modo sorprendente tipico delle capitali del nord Europa, Oslo col suo mix di tradizione e sperimentazione non ha niente da invidiare alle colleghe più gettonate. La sua posizione, alla fine di un fiordo circondato da montagne e colline, è uno dei suoi punti di forza, insieme all’efficienza dei trasporti e alla bellezza dei tesori che custodisce gelosamente. A tal proposito, ecco elencati i migliori musei da vistare nella capitale norvegese:
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Galleria Nazionale
Basterebbe citare uno solo dei capolavori custoditi nella Galleria Nazionale di Oslo, il più famoso, per riuscire a convincere anche i più reticenti a visitare questo scrigno dell’arte. Si tratta dell’arcinoto “Urlo” di Edvard Munch, il quale – diciamolo – si trova in ottima compagnia!
Nel museo sono stati raccolti, infatti, lavori centrali nell’evoluzione del pittore norvegese (“Pubertà”, “La danza della vita”), fatta di ritratti, paesaggi e scene di vita urbana popolate da personaggi mostruosi che l’hanno incoronato come uno dei maestri dell’Espressionismo. Oltre a Munch, la Galleria raccoglie opere di Picasso, Cézanne, Van Gogh, El Greco, Rubens, di esponenti del Die Brücke (E. Nolde in primis) e di importanti pittori norvegesi e scandinavi. Per gli appassionati di Munch è raccomandata la visita anche del Munch Museet.
2. Museo delle navi vichinghe
Sulla penisola di Bygdøy, un’area a Ovest del centro città, si trovano alcuni dei più interessanti e rinomati musei di Oslo. Tra questi il più caratteristico è il Vikingskipshuset, la casa-museo delle navi vichinghe, nel quale sono conservate grandi e piccole imbarcazioni (alcune praticamente intatte), slitte, reperti funebri, sculture in legno, carri e attrezzi di vario genere, provenienti da diverse zone della Norvegia.
Qui rivive il popolo dei guerrieri del Nord, risplende la cultura di quegli abili navigatori scandinavi, i Vichinghi, noti per essere stati i primi a colonizzare l’America settentrionale e per aver solcato, con le loro grandi navi, mari e fiumi dell’emisfero boreale. Le tre star del museo sono la Tune, la Oseberg e la Gokstad: tre imbarcazioni utilizzate per scopi esplorativi e militari – in lingua norrena “dreki” – tra le meglio conservate al mondo. Ciò si deve al fatto che furono utilizzate come tombe per i loro ricchi proprietari al fine di traghettarli nel regno dei morti, corredate da tutto ciò che poteva essergli utile nell’al di là: armi, gioielli, monete, vestiti, utensili e anche animali.
3. Museo del Popolo Norvegese
Il Norsk Folkemuseum sfugge all’accezione classica di museo: è un’esperienza, un viaggio nel tempo e nello spazio. Ripropone, infatti, attraverso una serie di esposizioni permanenti e temporanee, i costumi tradizionali, forme d’arte popolare e testimonianze della cultura sami (quella che noi chiameremmo dei lapponi). In una vasta area all’aperto – siamo sempre sulla penisola di Bygdøy – ci si può immergere invece nella vita rurale e urbana della Norvegia, camminando tra edifici (abitazioni, fattorie, magazzini, chiese) medievali, rinascimentali – come i resti della seicentesca Christiania – fino agli anni 2000.
Questo museo invita a riflettere i suoi visitatori sul concetto stesso di “casa” perché non si tratta soltanto di una costruzione inanimata creata per rispondere alle esigenze materiali dell’uomo, ma di un corpo vivo. Una fonte di informazioni sul clima, sulle abitudini sociali e alimentari dei suoi inquilini, su come sia cambiato nei secoli il modo di interagire con la natura e sulle forme di organizzazione civile di un popolo. Storia e folklore si mescolano mirabilmente dando la possibilità anche a coloro che provengono da realtà molto diverse di conoscere le radici della cultura norvegese.
4. Astrup Fearnley Museet
Il Museo Astrup Fearnley ospita in tre padiglioni una singolare collezione d’arte moderna e contemporanea, a cui si aggiungono una serie di esposizioni temporanee, nella zona di recente costruzione Tjuvholmen. Oltre alle bizzarre opere custodite al suo interno, è interessante osservare l’architettura firmata da Renzo Piano, che ricorda una sorta di barca con tanto di vela (la copertura in vetro) e alberi, perfettamente integrata nell’ambiente marittimo circostante. È da attribuirsi all’architetto nostrano anche l’adiacente Sculpture Park.
La visita al museo è di forte impatto, presentando opere davvero al limite della comprensione, estreme e suggestive, che non possono proprio lasciare indifferenti e per questo si dimostra essere incredibilmente unico nel suo genere.
5. Museo di Storia Naturale
All’interno del vasto Giardino Botanico dell’Università di Oslo, nel quartiere Tøyen, si trova il Museo di Storia Naturale, costituito da una sezione dedicata alla zoologia, alla botanica e alla geologia. Per gli appassionati di paleontologia, questo luogo deve essere una sorta di paradiso terrestre: si va dagli scheletri dei dinosauri a specie rarissime di fiori e piante, dai minerali di ogni forma e colore ai fossili, ad esemplari di animali da tutto il mondo. Le serre, le piccole cascate e i laghetti disseminati nel parco, le sculture che fanno capolino tra la vegetazione e l’atmosfera edenica regnante, rendono questo luogo un’oasi in pieno centro città