Sono questi eventi, che hanno segnato il secolo scorso e continuano a segnare il presente, a fare da base per i nuovi cocktail. Dall’automobile ai raggi X – raccontati con il gusto della vodka Elit – dalla macchina da scrivere al volo – che ha il sapore del bourbon Maker’s Mark, dalla penicillina alla scoperta dell’antica Pangea, le scoperte scientifiche del secolo passato sono fonte di ispirazione ora anche al bancone di un bar. A dimostrazione di come anche il bar è, a suo modo, luogo di scoperte, di sperimentazione e di ricerca. Ogni signature drink ha una composizione di ingredienti pensata ad hoc perché si colleghi a una scoperta. Ogni ricetta, poi, ha una storia da raccontare, descritta nel diario/menù. Celebrare il Novecento con la sua modernità, significa implicitamente celebrare il bar e uno dei suoi protagonisti principali: il cocktail.
Cos’è, in fondo, il cocktail, se non la quinta essenza del mondo moderno? Bevanda ‘veloce’, essenziale, punta dritta all’obiettivo. Ha pochi fronzoli, è meno meditativa di un distillato o un vino importanti. Non può che diventare l’icona del progresso sviluppatosi nel secolo scorso.