Royal Philharmonic Orchestra
Schumann e Brahms è il tema della 56ªedizione del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, il festival che ha fatto parlare di sé come uno dei più belli e prestigiosi in Europa imponendosi tra le manifestazioni più importanti al mondo dedicate al pianoforte, e non solo.
Fondato nel 1964 dal M° Agostino Orizio, ogni anno il Festival, grazie alla direzione artistica del M° Pier Carlo Orizio, porta l’élite della grande musica nelle splendide cornici del Teatro Grande di Brescia e del Teatro Sociale di Bergamo alta. Tante anche le sedi “alternative” ai teatri con il coinvolgimento di palazzi, chiese, cortili, piazze.Un totale di circa 50 concerti in meno di due mesi.Il Festival, posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e del Presidente del Parlamento Europeo, negli anni ha fatto delle due città la culla della musica classica, grazie ad artisti di fama mondiale e alle più grandi orchestre internazionali. Fin dagli esordi, quando per cinque anni vide esibirsi Arturo Benedetti Michelangeli, ha come protagonista indiscusso il pianoforte, che, oltre che dominare la scena come strumento solista,è spesso anche il prestigioso interlocutore delle grandi orchestre internazionali dirette da nomi di spicco.
M° Pier Carlo Orizio
Il Festival quest’annno con un doppio debutto inaugura il 15 aprile al Teatro Sociale di Bergamo e il 16 al Teatro Grande a Brescia,da subito con una data da segnare in agenda. In programma “Ein deutsches Requiem”di Brahms con la Basel Symphony Orchestra e il Coro della MDR di Lipsia diretti da Marek Janowski. Solisti Wilhelm Schwinghammer baritono e Christina Landshamer, soprano.Tra le orchestre del 2019 spicca la presenza della Royal Philharmonic Orchestra diretta da Pier Carlo Orizio il 9 e il 10 maggio rispettivamente a Bergamo e a Brescia, in programma il Concerto per pianoforte e orchestra n.1, op.15 di Brahms e la Sinfonia n.4, op.98. Al pianoforte Alexander Romanovsky. Altra data clou il 23 maggio al Teatro Grande di Brescia con la Budapest Festival Orchestra, tra le dieci migliori orchestre del mondo,diretta da Ivan Fischer. Un grande direttore e un grande solista, al pianoforte infatti Emanuel Ax. Temperamento poetico, straordinaria empatia con il pubblico e Cinque Grammy Awards.
Teatro Sociale – Bergamo
Tra i pianisti top ritorna Arcadi Volodos, fin dagli esordi venne definito il nuovo Horowitz, assoluta padronanza del mezzo tecnico, immensa vastità di accenti,eccezionale virtuosismo.Il mito del pianismo mondiale, Grigory Sokolov, calca la scena del Grande a Brescia il 26 aprile,mentre il 18 maggio è al Sociale di Bergamo. Si esibisce con I Virtuosi Italiani solo a Bergamo il 26 maggio Misha Maisky, un vero e proprio mito. Considerato dalla critica e dal pubblico uno dei maggiori violoncellisti della scena contemporanea. Un concerto spettacolo che parte dal Brahms delle danze ungheresi per approdare alla gipsy fusion ha come protagonista il violinista Roby Lakatos, conosciuto anche come l’”archetto del diavolo”, e la Zagreb Philharmonic Orchestra.Nutrita la presenza di pianisti italiani di grande talento:ormai protagonista assoluto del palcoscenico Alessandro Taverna,Benedetto Lupo,Giuseppe Albanese.Riflettori accesi su alcuni artisti new entry come George Li,uno dei giovani pianisti più talentuosi e creativi; Sunwook Kim, Ivan Bessonov,per la prima volta in Italia. Ma saranno gli 11anni di Alexandra Dovgan a monopolizzare l’attenzione il 17 maggio a Brescia. Serata straordinaria, tanto più perché è il suo primo recital in Italia. A conferma ulteriore del ruolo di vero e proprio talent scout del Festival sulla ribalta internazionale.