In alcune città si percepisce la magia del Natale in modo più intenso rispetto ad altre. Forse perché sono più luminose, allegre e colorate, piene di eventi in programma per grandi e piccini, perché imbiancate dalla neve o profumate di dolci e vin brulé. Eppure tra le città italiane più amate per una fuga natalizia spicca Salerno, località di mare che apparentemente non ha niente a che fare con le atmosfere invernali. Qui le scintillanti Luci d’Artista – ormai famosissime a livello nazionale ed europeo – si abbinano agli immancabili mercatini, alle bellezze paesaggistiche e urbanistiche, alle golosità della cucina campana, facendo della città una meta imperdibile per un weekend sotto le feste. Il tutto a portata di budget piccoli piccoli.
Ecco dunque cosa vedere a Salerno, per una perfetta gita natalizia super low cost!
Cripta del Duomo di Salerno
L’itinerario non può che partire dal Duomo, una cattedrale di epoca romanica ma con aggiunte barocche, a cui si accede da Piazza Alfano I. Nel quadriportico antistante l’ingresso vero e proprio viene in genere allestito un presepe, simbolo indiscusso del Natale cattolico, nonché vera e propria arte in Campania. Sui quattro lati e sul campanile vengono proiettate invece immagini di vario genere su musiche suggestive, sotto una volta di luci che, come d’incanto, avvolge il visitatore al calar della sera. Una volta entrati nell’edificio, merita una visita la cripta, molto simile a quella del duomo di Amalfi, nella quale sono raccolte le spoglie di San Matteo. Lo stile barocco è prorompente, al punto da generare quasi un’illusione ottica che confonde profondità e spazi.
Per l’ingresso nella cripta è prevista una piccola offerta pari a un euro, mentre la visita della Basilica è gratuita.
Accanto alla Cattedrale, nella Sala di San Lazzaro, è possibile visitare anche un altro presepe, ovvero il presepe dipinto di Mario Carotenuto, un patrimonio della comunità, aperto al pubblico solo nei mesi di novembre, dicembre e gennaio. Nei suoi trent’anni e più di vita, questa natività tutta salernitana si è arricchita di nuovi personaggi, che nel silenzio della bottega, nella semplicità delle pose e nella naturalezza dei gesti sembrano ricreare uno spaccato cittadino estremamente verosimile. Molte figure ritraggono volti conosciuti per i salernitani, altre sono frutto dell’invenzione del maestro e altre rimandano invece alla tradizione campana della smorfia. Anche in questo caso, si può accedere gratuitamente e, se si vuole, è possibile lasciare un’offerta.
Continuando a scendere lungo Via Duomo, si giunge al lungomare di Salerno. Qui, cullati dallo scrosciare delle onde, non si può far altro che perdersi tra i mercatini di Natale. Dalle ceramiche di Vietri si passa ai dolci della tradizione, dai souvenir all’artigianato locale, spaziando dall’abbigliamento, all’oggettistica, alle idee regalo per i ritardatari. Mare e shopping sono infatti un connubio perfetto per tutti coloro che non amano il “bianco Natale” ma preferiscono quello mite e assolato.
Sembra tuttavia che per l’edizione 2018 i mercatini siano stati sospesi, o per meglio dire sostituiti da altre bancarelle dedicate esclusivamente ad attività per bambini, veri protagonisti di queste festività, con
Veduta notturna del castello di Arechi
laboratori, spettacoli di marionette e giochi. Vale comunque la pena godersi la vista di un bel tramonto sulle acque del Mar Tirreno e del Castello di Arechi che dal monte Bonadies domina il golfo.
Non tutti sapranno inoltre che proprio a Salerno è nato lo scrittore e poeta Alfonso Gatto, tra le penne illustri dell’ermetismo italiano. La città lo ha omaggiato in alcuni vicoli, riproducendo le sue composizioni accompagnate da disegni sui muri delle case, sui gradini delle scalinate e così via. Un progetto, quello chiamato “Muri d’Autore”, curato dalla Fondazione che porta il suo nome e dagli eredi, volto a tenerne viva la memoria in un luogo col quale Gatto ha avuto per tutta la vita un legame speciale. Da Via Mercanti, arteria principale dello shopping, si apre il Vicolo S. Bonosio, decorato con i versi del poeta tra gli archetti che congiungono i palazzi e l’intonaco crepato, oppure Via Velia, dove la scalinata che conduce a Piazza Principe Amedeo è diventata non solo un’occasione per riscoprire le poesie dell’artista ma anche una modo per conoscere l’identità di Salerno e della sua gente.
Non lontano, in Via Arce, svetta l’acquedotto medievale, altro luogo d’interesse della città sul quale negli anni sono state ricamate misteriose storie e leggende, note alla maggior parte dei cittadini. Anche in questo caso, il prezzo da pagare è solo quello di risalire tutta Via Velia e a quel punto concedersi uno spuntino a base di sfogliatella o babbà per rifocillarsi dopo aver camminato in lungo e in largo per strade della città.
Testi e foto di Viaggiatrice Indipendente